Ripercorrere luoghi particolarmente amati o significativi non è sempre facile. Si può essere tentati dal desidero di rivivere le suggestioni e l'incanto della prima volta.
Ma quella è ormai irrepetibile e quasi sempre è illusorio voler riprodurre la sorpresa o le emozioni del passato.
Così, cerco di abbandonarmi al presente con la sua incessante novità accettando tranquillamente ciò che la giornata mi vorrà regalare.
Tuttavia anche ora - proprio come quattro anni fa - avverto il bisogno di essere sola e mi stacco dal gruppo con cui sono in viaggio. In albergo mi hanno detto che la chiesa apre alle otto, così alle sette e mezza sono già fuori nel limpido sole del mattino.
La città si sta svegliando ed è tutta per me. Attraversandola, mi sento a casa e provo una straordinaria sensazione di libertà perchè - per quanto molto piccolo - il gesto che sto compiendo è profondamente mio. La gioia, insieme a una leggera ansia, mi fiorisce dentro mentre cammino svelta per le vie del centro che riconosco facilmente, mentre ritrovo scorci, palazzi, piazze e infine i tetti spioventi della Thomaskirche.
Sono in anticipo e mi soffermo a scattare qualche foto non perchè non le abbia già, ma perchè oggi è diverso da ieri e anche le immagini si caricano talora dello stato d'animo del momento.
Che scherzo è mai questo? Possibile che mi abbiano informata male?
A quell'ora dovrò essere col gruppo e mi toccherà tornare qui forse in mezzo alla confusione....
Sono un po' sconcertata.
Poco dopo arriva un ciclista e si ferma accanto a una porticina laterale per togliersi casco e gambali.
Ma guarda te se uno deve cambiarsi proprio qui...
Invece è il sacrestano. Estrae un mazzo di chiavi e apre. Chiedo speranzosa di entrare, ma fa segno di no. Allora, nel mio tedesco elementare domando l'orario e mi risponde che la chiesa apre proprio alle otto! Temo di non comprendere....e quei cartelli??? Glielo faccio ripetere e me lo ridice anche in inglese: "Eight, eight!".
Così aspetto, pregando i santi di aver capito bene. Infatti, pochi minuti dopo, proprio mentre il campanile scandisce otto rintocchi, puntualissimo avverto un rumore di chiavi alla porta laterale e finalmente respiro!
Entro sola nella chiesa deserta e subito mi pervade la magìa del suo silenzio raccolto. La tomba di Bach è proprio lì, nell'atmosfera assorta e luminosa dell'abside, uno spazio nitido sotto lo sguardo severo dei personaggi ritratti alle pareti in file ordinate di quadri.
Scopro che vi posso accedere liberamente. Questa volta ho portato qualche fiore che depongo sulla lastra accanto a molti altri, disposti con grande semplicità. Tutto qui è semplice e sobrio, in sintonia con la personalità del compositore che vi ha condotto per anni una vita di lavoro rigoroso e puntuale. Non un'esistenza pomposa, ma quella di un infaticabile artigiano delle note, consapevole certo del proprio valore ma non al punto da immaginare che la sua musica avrebbe attraversato i secoli illuminando mille vite col suo infinito splendore.
Mi sento grata, profondamente grata per gli istanti che sto vivendo: un tempo per l'anima che prolungo aggirandomi lentamente anche per le navate della chiesa, quasi ad assorbire il dono di una misteriosa presenza perchè - lo so - qui lo spirito di Bach è vivo più che mai, proprio come nelle sue note.
A differenza della volta scorsa, ora non c'è nessuno all'organo, ma non importa. C'è una pace che mi riempie e che mi porterò dentro uscendo e riattraversando la città nell'azzurro del mattino.
Ma la giornata mi riserva ancora un piccolo regalo. Quando poi torno nella Thomaskirche coi miei compagni di viaggio, scopro che l'accesso all'abside è stato chiuso da un cordone e la tomba riordinata: sono stati sistemati nuovi vasi e tolti i fiori del mattino.
Tutti....tranne i miei!
Così, in sintonia con l'ansia gioiosa e la serenità di questa piccola esperienza, ho scelto la "Fantasia in do minore BWV 906", un pezzo che mi ha preso al primo ascolto. Vi s'intrecciano passaggi vigorosi ad altri che sembrano sfumare in struggente dolcezza, mentre l'energico esordio del tema può ricordare l'attacco del violino solista nel terzo movimento del "Concerto in la minore BWV 1041".
Ricchezza inventiva e rigore, profondità e leggerezza coniugati con la consueta perfezione del genio bachiano e messi in evidenza da uno straordinario interprete come Boris Bloch.
Buon ascolto!
16 commenti:
Non sono mai stata a Lipsia, e non sapevo che ci fosse la tomba di Bach. Ho sentito l'aria del mattino mentre ne scrivevi, un bel gesto tutto tuo e a volte avere di questi gesti per sé è un toccasana per l'anima, come si dice ;)
Ciao Annamaria!
Che meravigliosa atmosfera mi hanno fatto vivere le tue parole. Il silenzio, il cielo azzurro, la città ancora addormentata, il rumore dei tuoi passi che si perde lungo stradine deserte, ed io mi sono trovata lì, insieme a te, a vivere un'esperienza unica. Unica per la semplicità del gesto, quello di deporre fiori sulla tomba di un gigante della musica classica, ed unica per la sorpresa di scoprire che proprio i tuoi fiori sono stati scelti come muta testimonianza di affetto e di riconoscimento nei suoi confronti. Un abbraccio.
Ciao, Elle! E' una splendida città Lipsia, grande ma raccolta, un centro storico a misura d'uomo, un luogo dove abiteresti volentieri. E poi c'è Bach!!!
Grazie del tuo bel commento e della tua sensibilità.
Buona giornata!!!
Grazie e ancora grazie cara Lorella!!! La tua partecipazione è commuovente. Grazie di questa empatia che ti ha fatto entrare fino in fondo nella mia piccola esperienza!!!
Buona giornata e un abbraccio!!!
Grazie di questo bel racconto del tuo viaggio a Lipsia e alla tomba del grande Bach! Mi sono sentita con te lungo tutto il percorso. Ho sentito il profumo dei fiori che con gentilezza ai deposto sulla tomba del grandissimo musicista. Sono lì, grazie a te, e sento le note della composizione che hai postato mentre mi chiedo come sarebbe se suonata per organo.
Meraviglia questa tua pagina! Davvero infinite grazie.
Un abbraccio.
egle
Come ti capisco Annamaria!!!
Un filosofo ateo una volta ha detto che non si può ascoltare la messa in si minore di Bach e continuare a non credere in Dio: io mi associo, aggiungendo anche che in ogni sua composizione si avvertono i gemiti dell'inesprimibile!!!
Passo per un rapido saluto. Confesso di non essere ancora in grado di concentrarmi sui testi, quindi di capire cosa sto leggendo e lasciare un commento. Mi dispiace.
Grazie a te, cara Egle, di questa tua partecipazione fatta col cuore!
Non ho trovato nessuna versione per organo della Fantasia 906 e anch'io mi chiedo come possa essere... Ce ne sono molte al piano e qualcuna al clavicembalo. Molto bella quella di Chiara Massini.
Io però preferisco la dolcezza e la morbidezza del pianoforte.
Ti abbraccio e infinite grazie a te!!!
Sì, Luigi, concordo in pieno con te....davvero la musica di Bach ha in sè "i gemiti dell'inesprimibile", una musica ispirata dallo Spirito in ogni brano, ma soprattutto nelle Passioni. Conoscerai certo l'aria "Erbarme dich, mein Gott" dalla Passione secondo Matteo, è una delle composizioni a mio avviso più profonde in questo senso.
Grazie!!!!
Carissima Ambra, grazie di cuore di essere passata di qui!!!!
Non preoccuparti di commentare per forza, anche solo un breve saluto per me è preziosissimo!!!!
Ti abbraccio forte forte!!!
Che splendido post, se potessi lo ricondividerei... ; )))
Mi hai fatto provare tutta la tua emozione, stupendo. Grazie!
Abbraccio grande e buon fine settimana, ciao!
Grazie della tua emozione, carissima Pia!!!
Buon fine settimana a te e a presto!!!
Le emozioni che ti danno le note dei nostri preferiti a mio avviso aumentano e differiscono a volte con il passare del tempo.Mala felicità che si prova andando e ripercorrendo nuovamente le emozioni del primo incontro restano immutate.
Hai avuto la fortuna di poterle assaporare da sola e questo aumenta l'intensità della visita e la tua sensibilità scaturisce fuori intatta e meravigliosa come sempre.
Grazie adorabile.
Ti stringo forte!
Qualche anno fa ci son stata anch'io lì, te lo dissi, cara Annamaria, ed ho provato una grande gioia.Ti abbraccio.
Erika
Vero, cara la mia NELLA! Di volta in volta le emozioni differiscono, ma la felicità....è sempre impagabile.
E grazie della TUA sensibilità!!!
Abbraccio da stritolo!!!
Grazie, carissima EriKa, ricordo che me ne avevi parlato!
Grazie di essere passata di qui e un grande abbraccio!!!
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