Una delle eredità che mi ha lasciato il lavoro è il fatto di pensare il tempo ad anni scolastici e - ancora oggi che sono in pensione da un po' - tale abitudine per me è rimasta invariata.
Con ciò, non intendo dire che sto con l'orologio e il calendario alla mano come in passato. Ora al mattino posso permettermi di non puntare più la sveglia e nel corso dei mesi riesco a fare programmi con maggiore libertà di prima.
Nella sostanza però, vivo ancora ad anni scolastici, e nonostante le mie attività siano cambiate, periodi impegnati e vacanze sono pressocchè ancora quelli di una volta, ma sono soprattutto i ritmi psicologici ad essere rimasti quasi identici.
Trovo che quella tra ferie e lavoro sia sempre un'alternanza benefica perchè ci consente di apprezzare il positivo di entrambi e sono felice che la pensione non mi abbia precipitato nel grigiore di un tempo tutto uguale e indistinto.
Infatti, come mi sento piena di energia e di prospettive a settembre, altrettanto mi rallegro ogniqualvolta si avvicinano le classiche vacanze di Natale o di Pasqua, e in vista di un bel fine settimana pregusto anch'io il sollievo di un meritato (....???) riposo.
A maggior ragione, quindi, ora che l'anno scolastico è appena terminato gioisco anch'io con la moltitudine degli studenti - e forse un pochino più di loro - perchè non ho debiti da colmare nè mi aspettano esami di maturità. Ormai, all'anno successivo....mi promuovo da sola e posso festeggiare liberamente quelle che i Francesi chamano les grandes vacances!
Penso che - al lavoro o meno - inizio e fine di determinate fasi dell'anno non vadano mai trascurati o passati sotto il silenzio indifferente di un momento qualunque: anche nel loro piccolo sono significativi e mi è sempre piaciuto sottolineare con qualche minimo rituale i giorni che segnano il passaggio ad un ritmo di vita diverso.
Non si tratta di fare gran che: spesso mi basta l'acquisto di un libro con cui inaugurare un nuovo ciclo di letture o più ancora di uno spartito o di un cd con una nuovo brano di musica che mi resti dentro, per ritmare la gioia di un tempo che si apre come una pagina bianca su cui scrivere.
Quest'anno, per inaugurare le vacanze, non ho avuto bisogno di cercare molto perchè lo spunto è arrivato da solo. Me lo ha offerto il concerto di ieri sera in piazza Duomo a Milano, un evento straordinario con l'orchestra della Scala diretta da Riccardo Chailly e una solista di eccezione quale Martha Argerich!!!
Su di lei avevo già visto venerdì scorso, trasmesso da Rai 5, un interessante film documentario girato dalla figlia Stéphanie e - sempre su Rai 5 - ho potuto ascoltare in diretta il concerto di ieri sera.
Dunque, è nientemeno che con il talento pianistico della Argerich che ho deciso d'inaugurare l'estate - quando arriverà, s'intende! - e in questi giorni sto riascoltando su youtube le sue più famose interpretazioni tra le quali ho scelto il brano di oggi.
Si tratta della "Sonata in re minore K.141" di Domenico Scarlatti (1685 - 1757), un brano acceso e vibrante, un vero e proprio pezzo di bravura, le cui frequenti note ribattute ci regalano la sensazione di essere avviluppati nel volo di un nugolo di farfalle.
Il video ci consente di gustare la strabiliante maestria della grintosissima pianista argentina che del pianoforte mostra una padronanza assoluta.
Si resta stupiti dalla scioltezza con cui affronta le numerose difficoltà tecniche di questa sonata e dalla velocità delle sue mani che sfiorano la tastiera con leggerezza e insieme con incredibile energia, in un'esecuzione che unisce virtuosismo a ricchezza interpretativa.
Ma al di là del suo prodigioso e indiscusso talento, mi hanno sempre colpito in lei due aspetti in realtà contrastanti tra loro.
Da un lato, una ferrea attenzione alla tastiera che - come si coglie talora dal video - la porta a cantare le note a fior di labbra, o forse addirittura a contare il tempo; dall'altro, una sicurezza tale da rasentare a volte un atteggiamento di nonchalance, di elegante noncuranza, quasi suonare fosse un gesto così connaturato in lei da tradursi semplicemente in un modo di essere.
Buona visione e buon ascolto!
10 commenti:
Martha! Davvero che pianista straordinaria, così godibile in ogni sua performance e in questo Scarlatti che richiede tanta abilità, ma lei ne ha da vendere. Credo sia nata pianista. Pare che a tre anni di vita suonasse già pezzi piuttosto impegnativi per un adulto che ha studiato pianoforte per anni. E' talmente impetuosa la musica in lei che la sua personalità sembra sfuggire da umane sembianze e comportamenti.
Grazie Martha! E grazie Annamaria cara.
Un abbraccio.
egle
Hai ragione sui cicli e le ferie. Io avverto il fine settimana anche se posso riposarmi pure di mercoledì se voglio o posso "lavorare" di sabato: fare la casalinga è come essere in pensione, con la differenza che non la sensazione di essermi meritata il riposo con anni e anni di lavoro, quindi a volte mi sento in colpa per avere così poche cose da fare...
Ora provo a distrarmi ascoltando Martha.
Ciao ANnamaria, grazie :)
Cara Annamaria
Anch'io non metto più la sveglia da quando sono in pensione, ma mi alzo sempre alla stessa ora. Forse abitando in un condominio i rumori alla fine ti svegliano!
Ho sentito e ho visto anch'io su RAI 5 la meravigliosa prestazione di Matha Argerich e la Filarmonica della Scala con il direttore Riccardo Chailly.
E' stato veramente un concerto di grande qualità!!! Sono contento di riascoltare Martha. Grazie e un caro abbraccio.
Stefano G.
Sì, Egle, Scarlatti richiede grande abilità e questa sonata in particolare. Ma, come scrivi, la Argerich ne ha da vendere, straordinaria nel suo talento e direi anche nella sua semplicità. Ed è vero, la musica sembra scorrere da lei impetuosa!!!
Grazie e un abbraccio!!
Cara Elle, come puoi sentirti in colpa con tutti gli splendidi lavoretti che sai fare???? Li vedo, sai, nel tuo blog!
Prenditi un po' di meritatissimo riposo ascoltando Martha!
Grazie a te di essere passata qui e buona serata!!!
Eh sì, Stefano, abitando in condominio i rumori ti svegliano, lo sperimento anch'io!
Splendido davvero il concerto di ieri sera. E oggi pomeriggio su Rai 5 hanno replicato il film sulla vita della Argerich, molto interessante.
Grazie, ricambio l'abbraccio!!!
Anche io ti promuovo, a pieni voti!!! Bellissima scelta.
questa pianista ha una tecnica mostruosa Annamaria, e poi Scarlatti mi richiama la mia terra abbandonata.
Coltivare i propri interessi, peraltro, mi sembra il modo migliore per non sentirsi in pensione.
Un abbraccio
Oh grazie Silvana, ma qui la fuoriclasse da promuovere con il massimo dei voti, la lode e l'encomio è la Argerich!!!!
Buona giornata!!!
Sì, Luigi, una tecnica impressionante e straordinaria quella della Argerich! Ma prima ancora della tecnica qui c'è un dono, un talento naturale di smisurate proporzioni.
E anche Scarlatti è magico...
Grazie e un caro abbraccio!!!
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