domenica 21 febbraio 2016

La musica della macchina

L.Russolo, "Dinamismo di un treno" (1912)
Credo di aver già parlato più volte del fatto che mi piace viaggiare in treno.
Treni e stazioni ferroviarie hanno spesso fatto parte della mia vita come punti di osservazione della varietà dell'esistenza, e al tempo stesso luoghi in cui questa si svolge con particolare intensità.
Sarà forse un dna ereditato da mio nonno paterno che faceva il capostazione e purtroppo non ho conosciuto se non in fotografia, ma il mondo delle ferrovie ha sempre esercitato su di me un fascino particolare e, in viaggio, in genere mi sento a mio agio come in un ambiente familiare.

E' probabilmente anche per questo che, nell'ambito dei miei interessi musicali, sono stata colpita da un brano ispirato da un treno, anzi da una locomotiva. 
Si tratta di "Pacific 231", movimento sinfonico per orchestra che il compositore svizzero Arthur Honegger (1892 - 1955), grande appassionato di treni, ha scritto proprio in onore di questo tipo di locomotiva a vapore.

Avevo vent'anni quando l'ho sentito per la prima volta e può sembrare strano che, amante come sono - e com'ero - della musica del Settecento, sia stata affascinata da un pezzo composto invece nel 1923 da un autore come Honegger, aperto alle novità che circolavano nella sua patria adottiva, la Francia, nel primo Novecento. Ma è proprio così.
"Pacific 231" (foto di Jean Pierre Bénard)
Il brano sprigiona infatti una potenza che lo rende straordinariamente avvincente e ci propone il viaggio di una locomotiva attraverso tutte le fasi del suo percorso: da quando la macchina è ferma, alla messa in moto, alla sua accelerazione verso la massima velocità, fino al momento in cui rallenta e gradatamente si arresta.

Dai lentissimi accordi iniziali profondamente cupi che segnano la partenza del treno, al suo progressivo lanciarsi in una marcia cadenzata e poi nella corsa, è tutto un moltiplicarsi, sovrapporsi e intrecciarsi di ritmi sempre più concitati tra i quali si fanno strada i vari temi, prima emergendo solo a tratti, poi dispiegandosi sempre più potenti e grandiosi
Si tratta di un formidabile crescendo nel quale largo spazio è affidato agli ottoni, ma anche a contrabbassi, violoncelli e poi all'intera orchestra che esplode in sonorità fragorose e talora dissonanti, fino a quando il ritmo rallenta in un apparente disfacimento di suoni sconnessi, ma in realtà perfettamente calcolati.

Vi regalo il brano acccompagnato da un video di grande efficacia: musica e immagini si accordano infatti con particolare sincronia rivelandoci tutte le suggestioni che il movimento di una locomotiva può esercitare su di noi dalla partenza all'arrivo.
Il filmato, preso da varie fonti che ci riportano a vecchie pellicole incentrate sul viaggio dei treni, alterna momenti in cui i suoni possono suscitare in noi sensazioni oscure e lugubri, ad altri in cui la musica nel suo ritmo dirompente ci apre a visioni potenti e grandiose. Non dimentichiamo che, quando Honegger compone "Pacific 231"in Francia si è già affermato il Futurismo che esalta - tra l'altro - la società industriale e il tema della velocità nei nuovi mezzi di comunicazione.  
Ma ascoltando il brano, vengono in mente anche i famosi versi carducciani "Un bello e orribile / mostro si sferra...." scritti sessant'anni prima proprio con riferimento al treno a vapore, e di tale mostro in certi passaggi sembra quasi di sentire lo stridore e l'ansito.

Senza dubbio una composizione di straordinaria potenza descrittiva, ma soprattutto dalla forte capacità di suggestione. Lo afferma lo stesso Honegger nella presentazione che si legge in apertura del video prima che - a 1,53 dall'inizio - parta la musica:

« Ho sempre amato le locomotive con passione; per me sono esseri viventi, e le amo come altri possono amare le donne o i cavalli. Nel "Pacific" quello che ho cercato di fare non è l'imitazione dei rumori della locomotiva ma la traduzione d'un'impressione visiva e di un godimento fisico in una costruzione musicale. La composizione parte da una contemplazione oggettiva: il respiro tranquillo della macchina in riposo, lo sforzo dell'avviamento, e poi il progressivo aumento della velocità finché si arriva allo stadio lirico o patetico di un treno di trecento tonnellate lanciato in piena notte a 120 all'ora. Ho scelto a oggetto della composizione la locomotiva di tipo "Pacific n. 231" per i convogli pesanti dalle grandi velocità. »

In effetti, nonostante questo sia stato considerato un brano di musica a programma, sono le suggestioni a prevalere e a sollecitare la nostra sensibilità facendone - anche indipendentemente dalle immagini - un pezzo di entusiasmante impatto emotivo.

Buon ascolto!

14 commenti:

eglissima egle ha detto...

Che modernità in un brano come questo! Fantastico. Non posso fare a meno di mettere insieme il compositore e il pittore (che anche lui precorse i tempi) TURNER, che nei suoi dipinti con colori ellittici, spesso sui toni aranciati e gialli, metteva al centro la locomotiva che arrivava. E siamo a fine Settecento, inizi Ottocento. E' come se questo brano del compositore svizzero completasse la stessa idea del pittore dei tempi che stavano velocemente cambiando. Giorni interi trascorsi alla TATE di Londra ad ammirare Turner. Per apprezzarlo ancora di più dovrebbero mettere alla Galleria una colonna sonora come questa.
Grazie Annamaria.
Buona serata.
egle

Annamaria ha detto...

E' verissimo, cara Egle! Ho pensato al Futurismo e non mi è venuto in mente, tornando indietro nel tempo, anche Turner. Splendidi i suoi quadri, a comiciare da "Pioggia, vapore e velocità" che ritrae proprio un treno. Davvero ha precorso i tempi.
E questo brano di Honegger.....sì, è fantastico!!!!!
Buona serata a te e grazie!!!!

Ambra ha detto...

Ma come è strano questo brano, così insolito e incredibilmente moderno. Bisogna avere una sensibilità musicale "esasperata" per ricavare un brano musicale come questo pensando alla locomotiva e al suo viaggio nella notte.
Lo trovo bellissimo.

Stefyp. ha detto...

Brano singolare e suggestivo dove l'immaginario è tutt'uno con la musica, davvero notevole la sua rappresentazione. Grazie Annamaria, per questa tua proposta che ho apprezzato molto. Buona notte a te e buon inizio settimana, Stefania

Annamaria ha detto...

Sì, Ambra, bisogna avere una particolare sensibilità musicale e direi anche ottime capacità compositive per costruire una musica simile. Grande Honegger!! Bellissimo davvero questo brano e sul finire anche entusiasmante!!!
Grazie!!!

Annamaria ha detto...

Proprio come dici, Stefania: l'immaginario si fonde con la musica e i vari suoni suscitano suggestioni diverse, ora oscure, ora aperte e grandiose. Ma quello che mi prende ancor di più è la capacità di Honegger di costruire ritmi diversi e sovrapposti, una meraviglia!
Grazie di tutto e buona settimana a te!!!

Silvana Planeta ha detto...

Annamaria carissima, con il tuo spaziare da un'epoca e da un genere all'altro, sei sempre in grado di sorprenderci e di accompagnarci con delicatezza e competenza nel mondo della Musica! Bacio fortissimo!

Annamaria ha detto...

In realtà, cara Slvana, è la musica che sorprende me e poi io sorprendo voi che di conseguenza siete sorpresi dalla musica: una sorta di proprietà transitiva come in matematica!
Ti rngrazio e ricambio il bacione!!!

Erika ha detto...

Molto particolare la tua scelta, ma ottima. Un forte abbraccio, cara Annamaria.

Annamaria ha detto...

Grazie, cara EriKa! Sì, scelta singolare, ma sono felice che tu la condivida!!!
Un abbraccio grande!!!

Nella Crosiglia ha detto...

Il video è fantascientifico mia cara, e mi pareva di tornare ai soliti viaggi in treno per spostamenti brevi, dove vado se sola, piena di preoccupazione, perchè la cadenza del treno mi ha sempre provocato un leggero torpore che si strasforma in sonno vero e proprio. E scendo ad un'altra stazione...
Bacio notturno!

Annamaria ha detto...

Il video, cara NELLA, è ricco di suggestioni talora anche molto cupe, ma efficacissime e ci riporta ad altri tempi. E sì, la cadenza del treno può conciliare il sonno. Ho rischiato anch'io, una volta, di scendere alla stazione successiva....
Ti abbraccio forte!!!

Rita B ha detto...

Annamaria ho pensato anch'io al futurismo appunto dove anche i dipinti suggeriscono movimento e suono! Inoltre questo post mi riporta ai primissimi filmati di disney dove l'abbinamento musica immagine era suggestivissimo!Non semplice cartone animato ma qualcosa di piu'!
Bacioni a presto!

Annamaria ha detto...

E' vero, Rita! Da un certo punto di vista, il video può ricordare i primi filmati della Disney! Grazie di questo riferimento e buon pomeriggio!!!