V. Pervuninsky, "Nel vortice del valzer" |
Un esordio - come ormai spesso accade - improvviso, esagerato e decisamente in anticipo sulla tabella di marcia.
Lo si vede bene dai colori della vegetazione che, nel giro di pochi giorni, si è fatta di un verde più scuro e pieno rispetto alla fresca tonalità dei germogli primaverili. Ma sembra davvero che tutta la natura abbia compiuto un balzo improvviso verso una pienezza di maturazione.
Si allargano rigogliose anche le chiome di miei alberelli - li ricordate, ancora adolescenti, in questo vecchio post? - che sono ormai in grado di offrire una certa ombrosa frescura. Ne controllo la crescita ogni giorno dal balcone della cucina e faccio il tifo per loro come per tutto il verde circostante. Mi auguro infatti che il fogliame arrivi a togliermi la vista dell'asfalto, restituendomi l'illusione di abitare in piena campagna o - perchè no? - al limitare di un bosco invece che, più prosaicamente, sulla circonvallazione della città.
Anche se non amo in particolare i mesi caldi ai quali preferisco la dolcezza delle sfumature autunnali o la limpidezza primaverile, mi pare stia proprio qui il bello di una stagione a tinte forti come l'estate: nel vigore e nel rigoglìo della natura che esplode al massimo grado della propria vitalità, creando paesaggi - per così dire - a luce spiegata.
Vengono in mente - a questo proposito - alcuni versi di Pablo Neruda con le loro intense suggestioni coloristiche proprio nel descrivere questa stagione:
"Oh estate, / abbondante carro / di mele mature, / bocca / di fragola / in mezzo al verde / (.....) mezzogiorno / tamburo / di rame rosso (.....)".
E se poi vogliamo passare dalla poesia alla musica, l'estate fa immediatamente correre col pensiero a quei compositori che hanno descritto in note le stagioni, primo fra i quali è certamente Vivaldi.
Tuttavia, questa volta l'improvviso irrompere della calura mi ha indotto a scegliere un brano diverso e per certi aspetti esagerato proprio come il clima di questo esordio di giugno: un'esplosione di sonorità in un valzer acceso e vivace che mi è capitato di riascoltare nei giorni scorsi.
Confesso che, la prima volta che l'ho sentito, non ho apprezzato subito il suo andamento tumultuoso e gli accenti talora eccessivi e caricati delle percussioni. Ma riascoltandolo, ho capito che il fascino del pezzo sta proprio in quel suo ritmo forte, ripetitivo, che va facendosi progressivamente più vorticoso e trascinante.
Si tratta del "Masquerade Waltz" di Aram Khachaturian (1903 - 1978), compositore russo di origine armena, conosciuto dal grande pubblico soprattutto per la "Danza delle spade", ma autore anche di vari brani classici utilizzati talora nelle colonne sonore di alcuni film per la loro comunicativa immediata e passionale.
Contemporaneo di Rachmaninov e Shostakovich - del quale questo brano può richiamare per certi aspetti il famoso "Valzer n.2" - se ne allontana però per uno stile più semplice e non privo di note descrittive e folkloristiche.
Accordi fragorosi al limite della dissonanza e tocchi più lievi si susseguono in questo pezzo, primo di cinque movimenti di una Suite composta da Khachaturian per alcune musiche di scena.
Potenza orchestrale e leggerezza vi si alternano e, nonostante la tonalità minore di per sè crei un clima nostalgico e un poco ombroso, l'intensità delle percussioni ci regala un ritmo che ci travolge nell'ebbrezza della danza, mentre il tema sembra inseguire se stesso in un vortice di note e di timbri sempre più rapinoso.
Buon ascolto!
15 commenti:
Carnale oserei dire questa musica Annamaria mia....adatta a questo caldo esagerato, eccessivo, fuori luogo, che ti intontisce in un vortice profondo come la musica ci indica, sprofondi proprio in questa calura torrida che non è estiva , ma qualcosa di potente che altera tutto, le tinte , gli alberi , i frutti e anche noi stessi..
Ciao adorabile , un abbraccio sempre stritolante!
Grazie, cara NELLA, di questa tua sensibilità per la musica - e in particolare per la danza - che ti ha fatto entrare davvero nel brano per assaporarne fino in fondo ogni aspetto!
Abbraccioni da stritolo, sempre!!!
Ciao Annamaria,
mi piace molto l'estate ma non l'afa e l'umidità.
Hai reso molto bene il tuo punto di vista e mi è particolarmente piaciuto l'accostamento fatto con Aram Khachaturian, autore che non conoscevo.
Ho trovato tutto molto interessante, grazie carissima. Un grande abbraccio.
è proprio così Annamaria: si tratta di un anticiclone decisamente prematuro e fastidioso; a Verona poi c'è sempre umidità superiore all'80% e quindi l'afa è ancor più soffocante!!!
Speriamo ritornino presto le piogge
Questo brano musicale è davvero coinvolgente e da la carica giusta per affrontare una nuova settimana
A presto
Grazie di essere passata qui, cara Pia! Il valzer di Khachaturian è piuttsto tumultuoso, ma è bello lasciarsi catturare dal suo vortice e dal suo ritmo!!!
Un abbraccione a te!!!
Sì, Luigi, conosco il clima di Verona....era già caldo il mese scorso, il giorno del nostro bellissimo incontro blogger. Ma tu hai saputo condurci anche in angoli di piacevole frescura. Stamattina qui si sta un po' meglio e poi c'è la musica a darci la carica, come hai giustamente osservato.
Buona settimana!!!
Bellissimo il pezzo di Khachaturian! Rende proprio l'idea del prorompere dell'estate con la sua calura e i suoi temporali improvvisi. Non lo conoscevo e ti ringrazio, cara Annamaria, di questo prezioso dono.
Un abbraccio stretto.
egle
Cara Egle, in questo pezzo l'orchestra è davvero prorompente e ci porta via con sè.
Grazie del tuo commento e un forte abbraccio!!!
Bellissimo valzer che non conoscevo!
Grazie Annamaria. Ciao
Grazie a te, Stefano, di essere passato qui.
Buona giornata!!!
Sì, grande caldo difficile da sopportare, anche se ora si è mitigato.
Sicuramene la musica aiuta molto in questi frangenti estivi!
Sì, ora si sta meglio, Costantino.
Ma la musica aiuta sempre.
Grazie!!!
A me piace l'estate, come piace questo bellissimo valzer del più sovietico dei musicisti... ;.)
Evidentemente la natura appassionata e forte di Khachaturian, quando dà libero spazio alla sua sensibilità e fantasia, riesce a produrre formidabili composizioni, in primis la Danza delle spade da te ricordata.
Il valzerdella Masquerade è l'inizio di una suite che illustra una storia tragica, di amore e morte, e K. -come hai giustamente notato- riesce perfettamente a coniugare la vitalità quasi esasperata della danza con languidi ripiegamenti musicali, presaghi di una sorte avversa.
Davvero formidabile!
Un grande abbraccio, carissima Annamaria ;)
Antonio
Grazie, Antonio, del tuo contributo sempre prezioso che aggiunge interessanti particolari alla natura di questa musica e del suo autore.
Un abbraccio di buona domenica!!!
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