"Marzo: nu poco chiove
e n'ato ppoco stracqua,
torna a chiovere, schiove;
ride 'o sole cu ll'acqua."
Proprio vero, la tradizionale fama di questo mese pazzerello non si smentisce.
A qualche occhiata di sole si sono alternati, nei giorni scorsi, acquazzoni brevi ma talora così violenti da raggiungere in certe zone un'intensità da pioggia tropicale.
Invece, più che mai gli occhi e il cuore hanno bisogno di riempirsi di serenità e di calma, di accarezzare il verde della campagna fino all'orizzonte, di spiare nei giardini il giallo delle prime forsizie fiorite o perdersi nello splendore di una colorata distesa di primule.
Allora, per rispondere all'esigenza di leggerezza che portiamo in cuore, al desiderio di luminosa vivacità simile a quella che reca con sè la primavera, oggi torno di nuovo a Bach e in particolare a quella meraviglia costituita dalle sue Sonate in trio per organo.
Il nome si riferisce al fatto che, originariamente, erano eseguite da tre strumenti diversi, mentre Bach le ha ridotte ad organo solo, probabilmente trascrivendole da sue precedenti composizioni e affidando il tema dei vari brani per le mani a due tastiere differenti, e per il basso alla pedaliera.
Una notevole sfida, se si considera che la loro esecuzione comporta grande padronanza tecnica per suonare melodie collegate, ma al tempo stesso indipendenti tra loro.
Il brano di oggi è il terzo movimento, "Allegro", della "Sonata in trio in Mi bemolle maggiore BWV 525".
Qui in particolare - come risulta evidente anche dallo spartito in video - le voci s'inseguono e si scambiano da una tastiera all'altra in un bellissimo gioco d'intrecci e il tema, in alcuni punti, si scioglie in un canto scorrevole e ricco di freschezza, regalandoci ritmi di soprendente modernità.
Splendidi i passaggi dalla tonica (mi bemolle maggiore) alla dominante (si bemolle maggiore), quasi un invito ad abbandonarsi a un senso di gioiosa leggerezza. E se si considera che le Sonate in trio sono state scritte dal compositore come semplici esercizi didattici per uno dei suoi figli, si comprende quanta genialità abbia profuso in ogni sua creazione.
Ma l'aspetto a mio avviso più interessante di questo brano è il fatto che la seconda parte è costituita da una struttura che è l'esatto contrario della prima, cosa non rara in Bach e che ritorna - ad esempio - anche nel famoso "Capriccio" della Partita in do minore che potete riascoltare qui.
Ciò che colpisce è la sua capacità di creare costruzioni contrappuntistiche di matematica perfezione dalle quali, nel contempo, scaturisce una Bellezza che ci fa volare nelle sfere più alte dell'armonia. Così come un fiore unisce la precisione millimetrica di forme e dimensioni all'incanto dei suoi colori e al fascino del suo profumo.
C'è infatti nelle composizioni di Bach una tale divina proporzione che mi verrebbe da paragonarlo a quegli artisti del Rinascimento - e non solo - che applicavano la regola della sezione aurea riportando nelle loro opere un rapporto di misure peraltro già presente in natura, dalle spirali di una conchiglia alla disposizione delle foglie in una pianta.
Buon ascolto!
14 commenti:
Le note saltellano.
Incredibile.
Ciao
Sai le margherite? Ecco, Bach è una margherita. Che meraviglia, grazie :)
Hai sentito, Gus??? Sì, le note saltellano gioiose e non ci si stancherebbe mai di ascoltare questo brano.
Grazie di essere passato di qui!
Ero certa, Chiara, che questo Bach ti sarebbe piaciuto....come le tue margherite!
Abbracci!!!
Adoro Bach. Ricordo questo pezzo eseguito sia da un bravo organista cieco nella chiesa che frequentavo da ragazzina sia da un famoso organista che suonava a Pisa il fantastico organo nella Chiesa dei Cavalieri.
Grazie, Annamaria, per averlo proposto qui. E' di una bellezza eterna.
Un abbraccio.
egle
Egle carissima, grazie!
Questo breve pezzo è VERAMENTE di una bellezza eterna, nel suo ritmo e nella gioiosa spensieratezza che porta con sè! Del resto tutte le sei Sonate in trio di Bach sono qualcosa di magico!
Un abbraccio di buon pomeriggio!
E infatti me lo sono goduto tutto questo straordinario brano di Bach...quasi immersa in questa natura bizzarra che sembra giocare con noi, tra nuvole e sole, pioggia e vento..ma la primavera è nell'aria!
Bacio speciale amica cara!
Bacione a te NELLA!!!
Sono felice che Bach ti abbia fatto compagnia.
Grazie!!!
A parte la poesia che conosco ed è splendida, mi sembra che sia stata anche musicata diversi anni fa.
Il pezzo di Bach, mi ha portato ad immaginare una rincorsa nei prati intenta a catturare farfalle o conigli, che splendida sensazione Annamaria, grazie!
Grazie S.Pia del tuo commento!
Sì, la poesia di Di Giacomo è stata musicata ed è diventata una splendida canzone napoletana, come del resto altri testi del poeta.
Bach...è Bach. Bellissima quella sensazione di rincorsa nei prati che ti ha evocato!
Buona domenica!!!
Già. Marzo pazzerello, vedi il sole e prendi l'ombrello. Bellissima l'idea di accoppiare questo brano di Bach al mese più giocoso dell'anno.
Sì, Ambra, mi pare che questo Bach abbia una vivacità che ricrea e una leggerezza che restituisce il sorriso.
Grazie!
Ciao, carissima! Belli, belli, belli (come al solito!) i tuoi post e le tue scelte musicali, in grado di far avvicinare alla musica anche un pezzo di legno.
Avrei tanto piacere se seguissi anche il mio nuovo blog www.101modi.blogspot.it (ti avviso che è ironico...).
Fammi sapere cosa ne pensi.
Un abbraccio.
Cara Silvana, che bello ritrovarti qui!!! Grazie dei tuoi complimenti, ma soprattutto in bocca al lupo per il tuo nuovo blog. Sono passata di corsa a vedere e mi riprometto di farlo con tutta la calma che merita. Ma ho già colto l'ironia che lo contraddistingue con la tua inconfondibile verve ricca di garbo e vivacità.
Un abbraccio!!!
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