giovedì 6 giugno 2013

Tesori in soffitta

Ho un difetto.
"Uno solo?!..." si chiederà qualcuno magari un po' dubbioso e sconcertato dalla mia presunzione. 
No, a dire il vero....ben più di uno, ma questo è un altro discorso.

Dicevo che ho un difetto, in particolare, che risale alla mia adolescenza. 
Quando mi piaceva l'opera di un autore - scrittore o musicista che fosse - ero capace di rileggerla o riascoltarla all'infinito senza preoccuparmi di andare oltre e cercare altro, tanto quel brano mi saziava, tanto mi sentivo appagata da quegli scritti o da quelle note. 
In questo modo, se pure arrivavo a conoscere certi pezzi quasi a memoria, vi restavo poi talmente legata da essere restia a staccarmene per affrontare altre opere o altri autori. Così, le mie conoscenze rischiavano di restare piuttosto limitate.
Con l'età poi, ho gradualmente imparato ad aprirmi anche a ciò che - di primo acchito - non mi esaltava, scoprendovi invece spesso elementi di attrattiva. In seguito, il tempo, le amicizie, le contingenze della vita - come capita di frequente - hanno sollecitato in me il desiderio di conoscere nuovi artisti e nuovi generi anche nel grande panorama della musica.

Tuttavia, nonostante negli anni abbia attraversato periodi diversi e passioni musicali diverse più o meno dirompenti, un certo - diciamo così - zoccolo duro di compositori e di brani è rimasto invariato. 
In fondo, se ho dato vita a questo blog, inizialmente è stato proprio perchè, a un certo punto, mi sono resa conto di possedere un piccolo bagaglio di antiche passioni che volevo condividere, come avessi avuto un vecchio baule in soffitta dal quale trarre tesori nascosti. E il bello è stato che, riaprendolo, li ho ritrovati intatti. Ho scoperto infatti che la conoscenza del nuovo non aveva offuscato in me lo splendore dei primi amori, nel senso che l'emozione suscitata un tempo da quelle musiche era ancora viva con la freschezza di una pianticella sempreverde.  

Questo discorsino per dire che oggi, dai ricordi chiusi in soffitta, vado a riprendere un autore che - per quanto sia comparso qui solo una volta - ha sempre suscitato in me una passione dirompente: Sergej Rachmaninov (1873 - 1943).
Conosciamo tutti il suo mitico Rach 3, una delle vette più impervie del virtuosismo pianistico, reso famoso anche dal film Shine. Tuttavia, ad affascinarmi per primo era stato l'altrettanto famoso secondo concerto per pianoforte e orchestra, insieme ad alcuni brevi pezzi per piano solo.

E' proprio uno di questi che sono andata a scovare oggi nel mio immaginario baule: l' "Elegia in mi bemolle minore op.3 n.1". 
Il brano è tratto dai "Cinque pezzi di fantasia per pianoforte op.3" dei quali il più eseguito in assoluto è senza dubbio il "Preludio in do diesis minore". Ma se il preludio ci afferra con forza fin dalle prime battute, l'elegia ha invece un esordio più lento fatto di affascinanti e profondissimi arpeggi. 

La composizione, a mio avviso, riflette in sè tutte le caratteristiche musicali del suo autore: delicatezza e irruenza, profondità e impeto, alternanza di toni ora sommessi, ora drammatici, ma sempre intensamente romantici. 
Tuttavia, essa ci regala anche quella vena di sotterranea malinconia tipica di tanta musica russa, che scorre spesso anche al di sotto di certe esplosioni di martellante sonorità; una vena che è quasi uno sguardo struggente e nostalgico sulla vita e che spalanca squarci di mistero.
Nel corso del pezzo, il tema principale si ripete più volte ora intimo, ora espresso da un crescendo appassionato all'interno del quale avvertiamo il tocco profondissimo di ogni singola nota insieme allo sgorgare di un'energia e una sonorità che sembrano trasformare il pianoforte in un'orchestra. Tutti elementi di una capacità espressiva straordinaria, evidente anche da semplici dissonanze o da cambi di tonalità che arrivano a toccarci dentro. 

E, ancora una volta, mi riempie di stupore il miracolo che si compie nel  passaggio che trasforma un dato fisico - i suoni in questo caso e la frequenza di ogni singola nota - in un fremito del cuore, in un impeto di commozione e una gamma di sensazioni capaci di nutrirci nel profondo.

Buon ascolto!

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma sei come me! Il Rach 3 l'ho ascoltato non so quante volte di fila così come ho consumato tre nastri di SHINE (che amo come film e per il Rach 3 che ne è uno dei nodi).
Ciaooooo!!!

egle

Chiara ha detto...

Io invece no. Mi piace un autore? Lo devo leggere tutto tutto tutto...

Unknown ha detto...

io so 'gnorant, ma è stata una bella finestra nel mondo interiore, Grazie

Annamaria ha detto...

Egle, vuoi sapere l'ultima? Oggi pomeriggio ho pubblicato il post e poco più tardi ho acceso un momento la tv: su Rai movie stavano trsmettendo Shine...purtroppo già verso la fine...
Evviva il Rach 3 !!!!!

Annamaria ha detto...

Bellissimo, Chiara! Il tuo è un punto di arrivo a cui io sono giunta molto più lentamente.

Annamaria ha detto...

Luca, ma che dici mai???
Nessuno che abbia la tua sensibilità può essere definito "'gnorant"!!!
Grazie a te di essere passato di qui!

Ambra ha detto...

Bella questa immagine del baule. Ognuno di noi tiene uno scrigno non in soffitta, ma nel cuore dove tutto è custodito e se qualcosa nello scrigno non troviamo più non è perduto né dimenticato, semplicemente si è trasformato creando un pezzetto nuovo di noi.
Anch'io ho sempre avuto i grandi amori esclusivi, appassionati. Forse è tipico della giovane età, poi impari ad aprirti e nasce la curiosità verso ciò che ancora non conosci.

Annamaria ha detto...

Vero, Ambra, condivido in pieno! La nostra immaginaria soffitta in realtà è il cuore.
Sì, la giovane età nutre spesso amori esclusivi. Poi si cresce, ma quegli amori, nel frattempo, sono diventati parte di noi.
Buona giornata e grazie!

Anonimo ha detto...

Sì, cara. Da FB non ci si connette con il tuo blog.
Grazie del suggerimento (sono entrata con Google). Evidentemente FB fa i capricci.
Ho riascoltato il Rach 3. Merveille!
Abbracci.
egle

Annamaria ha detto...

Egle, purtroppo stamattina non funziona più nemmeno il sistema che avevo segnalato ieri sera e le pagine non si aprono proprio. Bisogna venire direttamente qui tramite google. Eventualmente l'inconveniente si ripetesse, fai così anche in futuro.Grazie di avermi avvisato!!!

Pia ha detto...

È proprio così, credevo di essere l'unica ad aver avuto questo "difetto", in seguito ho capito che era perchè, da piccola non mi regalavano tanti libri o tante musicassette, anche i dischi che i miei collezionavano non erano così tanti, quindi se una cosa mi piaceva, la rileggevo/ascoltavo tante di quelle volte che mi entravano nel cuore.
Bello riaprire quel baule nella soffitta, ora ho un grande desiderio di farlo anch'io!
Questo musicista non lo conosco, ma è molto bravo, non credo di aver visto neanche Shine, anche se lo conosco per sentito dire, credo proprio che dovrò recuperare.
Ciao cara Annamaria.

Annamaria ha detto...

Grazie, S.Pia, della tua condivisione!!!
Ti consiglio vivamente di vedere il film Shine. Tieni d'occhio Rai movie, l'hnno dato anche la scorsa settimana. E' la storia vera del pianista David Helfgott ed ha una colonna sonora piena di bellissimi brani di musica classica, a cominciare dal terzo concerto per pianoforte di Rachmaninoff, ma non solo quello.
E forza, vai a rovistare nel tuo baule in soffitta: troverai certo cose bellissime. Grazie!

Sandra M. ha detto...

E è un gran bel baule il tuo zoccolo duro!
E struggente di malinconia e romanticismo questo pianoforte.

Annamaria ha detto...

Sì, Sandra, meraviglioso questo Rachmaninov.
E dal baule mi appresto a tirar fuori altri tesori...
Grazie!!!

luke scintu ha detto...

Bei pensieri. Non ho ancora avuto modo di ascoltarlo, grazie per il consiglio

www.lukescintu.org

Annamaria ha detto...

Grazie, Luke. Quando avrai tempo, scoprirai che splendore di musica è questo Rachmaninov!