Qui, infatti, per offrire a chi ascolta un'esecuzione armonica, è necessario creare tra tutte le diverse categorie di strumenti - archi, legni, ottoni e via dicendo... - un ordine, una coesione e una sintonia che consentano a ciascuno di fare la propria parte interagendo correttamente con gli altri, come si richiede del resto in ogni tipo di attività che implichi un lavoro comune.
Suonare insieme - per quel poco che posso capire non avendo esperienza diretta sul campo - non comporta infatti solo la piena conoscenza del brano da eseguire, ma soprattutto la capacità di relazionarsi con tutte le altre componenti orchestrali nel rispetto di ciascun ruolo. Non soltanto un a tu per tu con la propria parte, ma anche intelligenza e abilità per sapersi coordinare con gli altri, seguendo le indicazioni del direttore a cui va il compito di fare di tanti cuori una cosa sola.
Scuola di passione dunque, ma anche di disciplina e umiltà, e al tempo stesso laboriosa opera di mani e di fiato, di mente e di cuore per coniugare unità ed eterogeneità in un insieme armonico nel quale la voce di ogni singolo strumento continui a vivere.
Sintonia certo non sempre facile da raggiungere, ma assolutamente necessaria perchè il grande organismo possa funzionare in pienezza verso il suo scopo: lavorare per il bene altrui, offrendo a chi ascolta gioia, entusiasmo, vita e bellezza.
Senza dubbio, direttore e solista, che rivestono i ruoli di maggiore spicco, sono le figure su cui si appunta solitamente l'attenzione del pubblico. Tuttavia, sappiamo che per la buona riuscita di un'esecuzione nessuno tra gli strumenti previsti dalla partitura va trascurato, neppure la più piccola e delicata percussione, magari chiamata in causa per un tempo brevissimo, ma capace di creare un clima senza il quale il brano non sarebbe più lo stesso.
Affascinante quindi l'insieme delle singole voci orchestrali che devono arrivare ad incastrarsi nei tempi, nei ritmi e nelle melodie disegnate dalla mente del compositore, ciascuna restando al proprio posto secondo le caratteristiche del pezzo: ora in primo piano in un breve assolo, ora duettando con un altro strumento, ora come base che dà spessore e profondità al tema enunciato dal solista.
E che bella la consapevolezza di ciascun orchestrale quando la fusione è raggiunta e può cogliere lo splendore del proprio contributo al grande insieme!
Per questo, oggi desidero pubblicare una clip video che ci mostra una grande orchestra sinfonica ricca di elementi, dove le riprese danno particolare rilievo, se non a tutti, a molti di essi.
Si tratta dell' Israel Philarmonic Orchestra che, sotto la direzione di Wolfgang Sawallisch, esegue un famoso pezzo di Antonin Dvorak (1841 - 1904), la "Danza slava n.1 in Do maggiore".
Il brano, mentre si articola con potenza e vivacità sempre crescenti, dà voce a diversi strumenti che emergono progressivamente - dal flauto ai fagotti, dai corni alle percussioni - come un'onda che davvero ci porta via con sè. E sotto il gesto ora pacato, ora pronto e vivace di Sawallisch, insieme al suo garbato sorriso, la musica fiorisce.
Consiglio di guardare il video a schermo intero: saremo così accanto a ciascun musicista ad osservarne impegno e concentrazione, scioltezza e tempismo.
E lasceremo che Sawallisch diriga anche la nostra gioia mentre - inevitabilmente - ci ritroveremo ad accennare un ritmo di danza.
Buona visione e buon ascolto!
15 commenti:
Giusta l'analisi che fai a proposito dell'orchestra e di ogni suo componente....ognuno è utile e indispensabile alla buona riuscita del brano da eseguire.... Ci sono brani particolarmente complessi che, eseguiti alla perfezione nonostante la difficoltà , ti fanno apprezzare al massimo la coesione che esiste tra i vari elementi
Grazie cara Annamaria, di questo brano .
Buona festa della mamma, un abbraccio
Carissima Paola, grazie di essere qui!
E' proprio la giusta coesione quella che ti fa apprezzare un'orchestra, una vera sintonia di strumenti e di cuore.
Buona festa anche a te e un grande abbraccio!
Fantastica fusione di armonia , anche per la scelta del brano altamente coinvolgente...
Quanto lavoro e spirito di sacrificio tra gli orchestrali, ma anche quanta passione , amore e spirito di corpo...
Forse l'unico esempio o uno dei pochi, che il lavorare insieme diventa partecipazione al tutto!
Un abbraccio speciale Anna Maria
Proprio così, NELLA, spirito di sacrificio e rigore insieme a tanta passione per offrire a chi ascolta un'esperienza di bellezza!
Grazie! Ti abbraccio forte!
È proprio come dici, molto importante è l'armonicizzazione nell'orchestra, ogni singolo elemento deve assolutamente rasentare la perfezione.
Dico questo perchè sto avendo una miniscola, piccolissima esperienza musicale nel coro della mia parrocchia e quindi mi sono resa conto quanto sia importante cercare di armonizzare la mia voce con il resto del gruppo.
Basta un piccolo errore e tutto cambia.
Mi sono divertita anche a riconoscere gli strumenti in quest'immagine che hai postato.
Grazie! Un saluto
Oh che bello, cara S.Pia, poter cantare in un coro! Non sai quanto piacerebbe anche a me! E' la bellezza di poter entrare DENTRO la musica!!!
Grazie della tua condivisione!!!
Grazie del commento Annamaria.
Peccato che tu non sia potuta venire a Bari. Buona vita!
Grazie a te Erika! Ho visto magnifiche foto, segno di una grande gioia!
Spero in una prossima volta. Un abbraccio!
Davvero una sorta di grande famiglia l'orchestra. Me ne ha raccontati tanti, di episodi, il mio amico Claudio. Lui è stato , fino alla pensione, primo oboe nell'orchestra dell'Arena di Verona e quando ne parla mi incanto.
Bellissimo anche il brano di Chopin.
Sandra, bentornata!
Sì, dev'essere entusiasmante far parte di un organico orchestrale.
Grazie!!!
Un post magnifico che ho letto con grande piacere così come ho ascoltato con trasporto Dvorjak, uno dei miei compositori preferiti ed uno dei brani che sempre mi smuove dentro.
Voglio condividere con te un post che scrissi tempo fa sul suonare in orchestra. Spero non ti dispiaccia.
Un forte abbraccio,
http://andantecongusto.blogspot.it/2011/09/prova-dorchestra-cake-allolio-doliva-e.html
Pat
Patty carissima, e perchè mai dovrebbe spiacermi???
Sono andata a leggere quel post e mi ha commosso perchè si respira la PASSIONE di chi l'esperienza dell'orchestra l'ha vissuta e la vive, con tutta la sua ebbrezza.
Ti ho lasciato anche un breve commento su quel post.
Complimenti per tutto, per la vita che fai respirare a chi legge!!!
Un abbraccio e grazie!
Prof., non poteva scegliere brano più azzeccato per sintetizzare con efficacia l'indispensabile organicità dell'Orchestra. Credo anche che un compositore come Dvorak (che insieme a Korsakov assume un po' il ruolo di un "Verdi russo") ci debba far riflettere, non solo attraverso la sua musica, sul dualismo nazione-popolo, tanto di moda nell'800, ma forse alla ribalta anche oggi!!!
Mi piace pensarla così!
Prof, non poteva scegliere brano più azzeccato per sintetizzare con efficacia l'indispensabile organicità che l'Orchestra deve avere.
Credo inoltre che Dvorak (che con Korsakov assume un po' il ruolo di "Verdi russo") ci debba far riflettere sul dualismo nazione-popolo, così di moda nell'800, ma ancora alla ribalta oggi!!!!
Mi piace pensarla così!
Alberto, grazie del tuo commento!
Lo apprezzo in modo particolare anche perchè viene dalla tua passione e dalla tua grande competenza musicale!!!
Buona giornata!
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