venerdì 5 aprile 2013

Se la musica mette i brividi...

Non posso.
Proprio non posso lasciar passare i giorni senza tornare sul brano di Bach che ho postato lo scorso Venerdì Santo - "Erbarme dich, mein Gott !" dalla Passione secondo Matteo - e se per caso a qualcuno ascoltandolo non fossero venuti i brividi, per favore lo risenta!!!
Sarà per quel violino che trafigge l'anima o per la voce piena, calda, meravigliosa di Maureen Forrester; sarà per l'organo che ritma il tempo, il passo, il respiro e sembra accompagnare anche i battiti del cuore lasciando che ci si addentri nella melodìa e la si viva dal suo interno.
Sarà perchè - come mi è capitato di dire anche in altre occasioni - ogni volta che ascoltiamo una musica, essa rimane in noi fino ad insinuarsi tra le pieghe dell'anima e dei nostri pensieri, a riempire di sè il nostro sguardo. 
Ma è impossibile non cedere al fascino di un simile brano.
In quell'aria, grido e lacrime, lamento e invocazione declinati in un insieme dolcissimo e struggente, parlano un linguaggio che - se pure è quello del dolore - non conduce tuttavia alla disperazione, perchè è la musica stessa con la sue bellezza a consolare il pianto di cui è intrisa. 

Allora, per favore, tornate indietro a riascoltare quelle note che s'inanellano su per lo spartito, quel Bach grandioso e inarrivabile che ci accompagna per le nostre strade di sorriso o di sofferenza, di ombra o di luce, d'invocazione o di giubilo come colui che, nel mistero della musica, ritrova ed esprime ogni sfumatura del cuore umano.
Sublime l'attacco della voce solista con quei salti di sesta dopo l'introduzione così intensamente lirica del violino! 
Ma splendido anche il cammino lungo il quale la melodìa si snoda toccandoci nel profondo in perfetta fusione con le parole:

  "Erbarme dich, mein Gott, um meiner Zahren willen!
  Schaue hier, Herz und Auge weint vor dir bitterlich."
  ("Abbi pietà, mio Dio, per amore delle mie lacrime !
  Guarda qui, il cuore e l'occhio piangono davanti a te amaramente.")

Ma se, nel ricco e variegato panorama musicale, numerose sono state le composizioni rivolte alla misericordia divina con analoghe invocazioni di pietà, altrettante sono quelle che alla stessa misericordia hanno cantato inni di gratitudine.
Mi piace allora dare seguito a questo brano di Bach con uno di Mozart che idealmente ne è quasi la continuazione. Mentre infatti l'aria bachiana è un'accorata richiesta di perdono, il pezzo del musicista salisburghese è una vivacissima lode, un ringraziamento che si esprime in modo decisamente energico e movimentato.
Si tratta del mottetto "Misericordias Domini" in re minore K.222 che prende spunto da un versetto del Salmo 88: "Misericordias Domini in aeternum cantabo", versetto famosissimo e oggetto di svariate creazioni musicali antiche e moderne fino ai suggestivi canti di Taizé. 

Il brano, per coro a quattro voci miste, presenta due sezioni ripetutamente alternate: alla prima, infatti, ("Misericordias Domini...") caratterizzata da un ritmo lento e pervaso da grande intensità, risponde la seconda ("...cantabo in aeternum") molto più animata, costituita da un tema fugato dove l'intreccio delle voci si articola in un'affascinante architettura contrappuntistica.
Una creazione vivacissima e al tempo stesso segnata dal prevalere della tonalità minore che le conferisce un'attitudine meditativa, espressione di quella profondità mozartiana che supera la sofferenza senza tuttavia ignorarne lo spessore.
E mi sembra adatta a questi giorni che, dopo la Pasqua, ci conducono proprio verso la festa della Misericordia che si celebrerà domenica prossima.

Buon ascolto! 
(Nel riquadro, "Coro di Angeli" di Paolo Veneziano)
 

8 commenti:

Gianna ha detto...

Grazie per questo meraviglioso brano musicale, Annamaria.

Annamaria ha detto...

Grazie a te di averlo apprezzato, carissima Gianna!

Alberto Gennari ha detto...

Un brano molto evocativo. Ogni volta che ascolto Bach mi stupisco, come se fosse la prima, di quanto il suo linguaggio sia intriso di una passionalità squisitamente romantica!

Annamaria ha detto...

Grazie Alberto del tuo commento e benvenuto qui!!!
L'aria "Erbarme dich..." ha una passionalità giustificata anche dal suo contesto. Ma comunque hai perfettamente ragione. Il linguaggio di Bach è infinitamente ricco e in genere anch'io amo le interpretazioni bachiane che vanno a sviscerare quella vena " squisitamente romantica" di cui parli.
Grazie ancora e buona giornata!

PATRIZIA MALOMO ha detto...

Cara Annamaria, sono davvero felice! Felice che tu sia passata per caso a trovarmi e che mi abbia lasciato bellissimi messaggi. Perché mi hanno permesso di conoscere il tuo blog. Un blog di musica. Non sai quanto questo mi renda felice. La musica come avrai potuto capire, è una parte importante per la mia vita. Ti seguirò con grande interesse e soprattutto con grande gioia.
Un fortissimo abbraccio e complimenti per il bellissimo blog.

Annamaria ha detto...

Benvenuta qui, cara Patty e grazie!!!
Sì, ho scoperto il tuo blog per caso, come succede navigando qua e là, e tornerò a visitarlo spesso: oltre alle ricette, alle splendide foto e alla musica, c'è un respiro di vita vera che sa mettere insieme leggerezza e profondità.
A presto e un grande abbraccio anche a te!

Sandra M. ha detto...

Concordo in tutto. Soprattutto per il violino.

Annamaria ha detto...

Grazie Sandra della tua condivisione!
A presto!