domenica 15 gennaio 2012

Rimuovere la pietra

Nei miei anni di frequentazione del mondo delle note, ho sperimentato spesso quanto la musica ci aiuti a ritrovare la gioia dentro di noi.
E' una percezione che ho avuto fin da quando - ancora adolescente - m'incantavo sui ritmi di Bach o sulle arie di Mozart o sugli studi di Chopin.
Se una contrarietà, un'ombra, quel nulla cui spesso non sappiamo dare un nome preciso talora appannava il mio sguardo, ascoltare musica dissipava ogni nube, mi ricuciva interiormente con quel rammendo sottile e
talora dolcissimo che solo le note sanno regalare.
Il Bach dei Brandeburghesi mi restituiva la forza per continuare a guardare in alto e il Mozart di certe Ouvertures mi ricostruiva dentro.
Così - credo di averlo già ricordato altrove - con questa sorta di musicoterapia rifioriva la serenità
.

Ma oggi più che mai, oggi che il peso del tempo e delle vicende che lo accompagnano dentro e fuori di noi tenta spesso di offuscare quel lume segreto che tutti portiamo in cuore, ricorrere alla musica diventa una necessità, oltre che un piacere com'è sempre stato.
Può capitare che incertezze, confusione, timori, magari fatica a ritrovare la nostra autenticità, talora ci blocchino come quando lo scorrere libero di un ruscello è ostruito da una pietra.
La musica sa rimuovere quella pietra: a volte lo fa con grande delicatezza, dando luogo a una lenta trasformazione interiore di cui non siamo immediatamente consapevoli; altre volte ha su di noi un impatto più energico e deciso, coinvolgente e appassionato, e allora una vera e propria cascata di acque sorgive torna a scaturire dagli anfratti della nostra anima.
Ma sempre le note ci riportano a una dimensione esistenziale più alta, ad una Bellezza capace di restituire noi a noi stessi, riconducendoci in quello spazio sacro dove attingiamo la nostra verità.
E dove ricominciamo a vivere.

Il brano che propongo oggi - l' "Adagio-Allegro" iniziale dal "Concerto grosso op.6 n.4 in Re maggiore" di Arcangelo Corelli - ci regala una gioia che affiora dal profondo proprio come un ruscello di acque limpide e rigeneranti riprende finalmente a scorrere libero.
Nella terrena concretezza della tonalità di Re maggiore
sulla quale il tema insiste ritornandovi più volte, il compositore ha creato una vivacissima costruzione musicale avvalendosi dell'energia dei violini solisti insieme al respiro dell'orchestra d'archi.
Un pezzo intenso e scintillante, capace di ridonare sorriso e forza interiore proprio come un gioioso risveglio alla vita.


Buon ascolto!

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Le tue parole...i tuoi sentimenti....la musica. Tutto è armonia e gioia...respirare l'aria frizzante della montagna...ricaricandosi dopo una lunga salita. E' bello entrare nel tuo blog, ascoltare insieme ai tuoi pensieri...la voce della vita.
Domenica

Annamaria ha detto...

Carissima Domenica, benvenuta qui!!!
Grazie di questa tua condivisione così sentita!
Sono felice che questo sia per te un angolo di armonia.
E' la musica voce della vita, note coniugate in modo sempre nuovo dal genio dei musicisti!
Un grande abbraccio!!!

Leonardo ha detto...

Ciao Annamaria, mi trovi assolutamente d'accordo sulla bontà della musicoterapia, oltre al piacere intrinseco di ascoltarla.
Il brano che proponi di Arcangelo Corelli è una pietra miliare del la musica barocca, non a caso un altro grande come Handel prese spunto dai concerti grossi di Corelli per scrivere i suoi, è tutto detto...!
Grazie, buona serata!

Annamaria ha detto...

Grazie, Sirio, di aver condiviso i pensieri di questo piccolo post!
Tu che sei un appassionato cultore di musica sai meglio di me quanto sia rigenerante e terapeutica.
E questo concerto di Corelli poi lo è in modo particolare!!!
Buona serata anche a te!

Carla, i colori...pensieri della mia mente. ha detto...

Ho ascoltato il brano che hai proposto Annamaria e devo dartene atto...ero un pochino assopita in pensieri non proprio "lieti" e il frizzante brano mi ha riportato per un attimo la leggerezza della mente...a solo per un attimo :-)
ciaoo Annamaria...lieta settimana

Annamaria ha detto...

Ciao, Carla, grazie di essere passata di qui!
Spero che queste note così frizzanti, come hai giustamente affermato, possano regalarti ancora leggerezza e serenità.
Un grande abbraccio!!!

Ambra ha detto...

Quant'è vero tutto quello che hai scritto! Solo la musica riesce a entrare nell'anima prima ancora che nella mente. La forza della musica è unica, sposta i macigni e rasserena il cuore. Basta solo abbandonarsi ad essa e saperne godere.

Annamaria ha detto...

Certo, Ambra, il linguaggio della musica colpisce nel profondo. Ma, come hai giustamente osservato, occorre abbandonarsi ad essa per esserne toccati.
Grazie e a presto!!!

Sandra M. ha detto...

Rimuovere le pietre interiori con la musica...sì...funziona quasi sempre.

Annamaria ha detto...

Funziona, Sandra, funziona, anche se la cosa non è automatica e spesso occorre del tempo perchè la musica diventi davvero parte di noi.
Ma se riusciamo a renderci ricettivi, la Bellezza ci salverà...
Grazie!!!

Anonimo ha detto...

Corelli, Concerto Grosso, musica barocca... Davvero fa scorrere il sasso che qualcuno talvolta sente dentro.
Confesso che questo sasso io non lo sento, ma se proprio devo stare su una metafora silicea, la musica in generale - e il pezzo proposto in particolare - fanno scorrere via tutta la sabbia di dolore o pensieri che a volte ottunde l'anima.
Grazie, Annamaria, anima bella!
egle

Chiara ha detto...

Ecco che cosa "covavi"!Bellissimo! E' vero, la musica aiuta a spostare quel sasso e a fare un passo avanti. A volte è il pretesto per fuggire dal mondo o per provare a capirlo e a vederlo da una prospettiva diversa. Sperimento questo soprattutto quando suono, ed è proprio suonando che mi vengono le idee migliori. Bacini!

Annamaria ha detto...

Grazie Egle!!!
Questo pezzo di Corelli restituisce davvero una profondissima gioia e libera l'anima.
Un abbraccio grande!

Annamaria ha detto...

Certo Chiara, la musica ci offre prospettive diverse da cui vedere il mondo. Suonarla poi come fai tu significa esserci "dentro" in modo ancora più speciale e profondo, diventare tutt'uno!
Grazie ancora!

Jean ha detto...

La musica. Io dipingo in cantina, mentre sto scendendo le scale penso all'icona che è sul tavolo e scelgo la colonna sonora che accompagnerà il lavoro. Senza musica non saprei dipingere, stasera devo fare una Madonna, metterò il Magnificat di Vivaldi. I pennelli mi aspettano e anche Vivaldi. Buonanotte

Annamaria ha detto...

Grazie, Jean, di questo tuo contributo!
Splendido e grandioso il Magnificat di Vivaldi alla base della tua creazione pittorica!
Così l'icona nasce dalla preghiera e si fa preghiera!
Ciao!

Anonimo ha detto...

io non sono un abituale ascoltatore di musica classica, però quando mi viene proposta mi fermo volentieri ad ascoltarla.

Perdin.Dirigente ha detto...

Ci avevo riflettuto anch'io sul potere della musica di rilassare, di far venir fuori meglio e in modo più preciso ciò che portiamo dentro, ma questo tuo modo di esprimere il concetto è molto più pregnante delle mie considerazioni... grazie!

Annamaria ha detto...

Grazie Darjo, di esserti fermato in questo angoletto musicale.
A presto!

Annamaria ha detto...

Grazie delle tue parole, Palmy!
Davvero queste note di Corelli svegliano la nostra interiorità!
Un abbraccio!

luigina salmaso ha detto...

ciao... musica che regala gioia...e le tue parole ben accompagnano questa musica..si respira aria di fresco..ciao..luigina

Annamaria ha detto...

Sì, Luigina, freschezza e gioia in questa musica!
Grazie di cuore!!!