Nell'ambito delle miniature del "Ciclo dei Mesi" dei fratelli Limbourg, Settembre riconferma il realismo della rappresentazione insieme alla consueta ampiezza di particolari che abbiamo già visto in passato.
E' il castello di Saumur questa volta a campeggiare sullo sfondo del quadretto, mentre in primo piano, per la serie dei lavori agricoli tipici del mese, troviamo la vendemmia.
Anche qui - come in altre miniature - i contadini sono colti nello svolgimento di vari lavori e in atteggiamenti diversi. Tuttavia, a ben guardare, questa parte non rispecchia uguale finezza descrittiva nè del castello soprastante, nè delle raffigurazioni dei mesi precedenti. Qualche posa grottesca, la natura vista in modo un po' sommario e una certa grossolanità del tratto fanno pensare che la mano del miniatore non sia sempre la stessa e mettono in dubbio la completa attribuzione ai fratelli Limbourg.
Vero pezzo di bravura è, al contrario, la rappresentazione del castello irto di guglie e pinnacoli riccamente decorati dagli autori con raffinatezza e vero gusto da orafi.
La presenza di poderose torri agli angoli della costruzione ne rivela lo scopo difensivo che tuttavia è mascherato dall'insieme delle infiorettature, come se un abito fiorito volesse consegnare il castello al mondo delle feste e delle favole più che a quello militare.
Ma anche in questa immagine, oltre alla cura del dettaglio, non manca una certa attenzione al realismo. Davanti all'edificio infatti, un cavallo sta attraversando il ponte levatoio, una figuretta femminile con un paniere sulla testa si dirige all'entrata forse verso l'ala delle cucine, mentre da destra altri animali giungono probabilmente dai campi.
Piccoli dati di concretezza che, ancora una volta, collocano il "Ciclo dei Mesi" a metà strada tra la rappresentazione ideale di un mondo ordinato dall'alto nei suoi ritmi stagionali e lo sguardo attento di chi non perde di vista la quotidianità.
A commento di questa miniatura, uno dei più famosi pezzi di Bach: il "Concerto brandeburghese in Sol maggiore n.3 BWV 1048" qui riportato nei suoi primi due movimenti: l' Allegro, rigoroso e insieme scintillante nella sua struttura contrappuntistica, e il brevissimo Adagio che prepara la vivacità dell'ultimo tempo.
Entusiasmante la direzione di Karl Richter impegnato anche come interprete, all'interno di una cornice elegante e fastosa.
Musica al castello, allora!
Buona visione e buon ascolto!
10 commenti:
scusa per questo commento fuori tema, ma c’è un problema di urgenza che interessa tutti i blog
Comunicazione
Sulle rettifiche in blog e multe ho inserito questa lettera che passo
Cordiali saluti
http://www.lacrisi2009.com/2011/09/rettifiche-in-questo-blog-gia-fatto.html
Grazie, Francesco!
Vado subito a vedere.
Ciao cara, ora solo un saluto e ascolto la musica che é piena di energia:)).
Baci dolce amica
Sì, Caterina, questo concerto di Bach è ricco di straordinaria energia, come tutti i Brandeburghesi del resto. Ma questo in modo particolare!
Grazie e un abbraccio!
Eccomi, Annamaria. Non potevo perdermi la tua celebrazione settembrina con il Ciclo dei Mesi.
Però non sono riuscita a sentire la musica, è tutto sparito "service unavailable". Spero sia solo momentaneo. Ripasserò se ce la faccio.
Sono molto contenta che a breve ci ritroveremo.
Ambra, ho fatto la prova, ma a me il video si apre regolarmente e tutto funziona.
Saranno problemi di connessione, spero temporanei.
A prestoooooooooo!!!!!
Cara Annamaria, sono strabiliata dalla bravura del maestro Karl Richter, direttore e interprete del brano musicale.
Tutto molto coinvolgente.
Gianna, hai visto??
Richter è proprio straordinario!
Grazie!
Che bello il brano e che ambientazione per quel concerto!!!
Una splendida ambientazione, Sandra, per un grandioso Bach!
Grazie!!!!
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