domenica 12 dicembre 2010

"Carta e penna", ovvero lo splendore dell'essenziale

In vari modi si può coniugare la risposta al desiderio che talora avvertiamo in noi di attingere all'essenziale.
Un essenziale che non è solo sintesi, ma esigenza di ritornare - soprattutto in una società come la nostra, ridondante di esteriorità inutili - al nucleo profondo delle cose, alla loro spoglia e semplice verità.

Anche la musica, come ogni forma di arte, può farci da guida in tale ritorno e, proprio a questo riguardo, propongo oggi all'ascolto un brano di Giovanni Allevi.

Si tratta di "Carta e penna", un pezzo per piano solo tratto dal cd "13 Dita" e forse non tra i più noti al grande pubblico.

E' una meditazione di rigore quasi bachiano, dove il ritmo lento e sempre uguale è scandito da note che scendono nella scala cromatica intrecciandosi ad una serie di affascinanti dissonanze.

Allevi costruisce così una melodia semplice e profondissima, severa e appassionata, una sorta di canto in tono minore ampliato poi con misurate variazioni che arricchiscono il tema senza nulla togliere allo splendore della sua essenzialità.

Infatti, lo spessore di ogni singola nota è messo in luce da sapienti pause come quella - lunga e intensissima - che precede il sommesso accordo finale che, tra l'altro, con un richiamo di stile bachiano, chiude il pezzo in tonalità maggiore.
E' come se Allevi volesse farci percepire che musica è anche il silenzio tra le note, l'attesa e il luminoso riverbero che ogni suono ha nell'aria e nel nostro cuore.


Non conosco il motivo di un titolo come
"Carta e penna" , ma mi piace interpretarne il senso pensando a quanto può essere bello - in un'epoca di confusione mediatica e di relazioni spesso affrettate - il ritorno ad una dimensione più introspettiva, alla solitudine di chi si trova a tu per tu col foglio bianco, vero e non virtuale, alla grafia che si snoda rivelando le nascoste pieghe del cuore, a parole intense che, come note, nascano dal silenzio.
Così è per il compositore, davanti al suo pianoforte.

Buon ascolto!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Carta e penna...
scrivere
qualcosa che rimarrà impresso per sempre,come un'emozione indelebile e profonda.
Tutto ciò che a parole non riusciremmo a trasmettere, a comunicare...qualcosa che non abbiamo ancora detto, possiamo scriverlo e affidarlo alla carta di una lettera, di un diario...
Struggente semplicità in questo brano profondissimo.Grazie Annamaria!

Paola

Annamaria ha detto...

Note come parole...Grazie a te di questo splendido commento, Paola!

Anonimo ha detto...

mi piace che nel tuo blog si trovino tante cose..tante vie che portano al cuore.. Sai trovare quel filo leggero che lega parole e note, presente e passato..non hai paura delle corrispondenze. Non sei legata a un solo modello . D'altronde la via del cuore non può essere che questa..

Annamaria ha detto...

Grazie Marina! Grazie di condividere così a fondo!