mercoledì 18 maggio 2022

Stanze - 5

È una stanza un po' particolare questa sulla quale ho scelto di fermare la mia attenzione oggi: un'immagine che mi ha affascinato subito per l' atmosfera pacata e ariosa, così come per i suoi colori.
A colpirmi, infatti, è stata
la gamma di tinte che vanno dal chiaro allo scuro passando per diverse e delicate sfumature di beige. Ma mi hanno preso anche quelle leggerissime tende mosse forse dal vento che, attraversate dalla luce chiara della finestra, conferiscono all'insieme un'atmosfera di sognante levità.

Si tratta dell'opera del pittore statunitense Andrew Wyeth (1917 - 2009) intitolata "Chambered Nautilus" e conservata presso la Collezione Wadsworth ad Hartford nel Connecticut.
Esponente del realismo pittorico americano, l'artista ha dipinto soprattutto
figure femminili e paesaggi del mondo rurale, riscuotendo apprezzamento da parte del pubblico, ma non sempre dalla critica che lo riteneva invece fuori moda, in un periodo in cui si stava già affermando l'espressionismo astratto.

Il dipinto, realizzato nel 1956, rappresenta probabilmente la madre del pittore ormai invalida e forse - come riportano alcune notizie biografiche - vicina alla fine.
Lo confermerebbe la presenza del "Nautilus con camera"
conchiglia che dà appunto il titolo all'opera, poggiata ai piedi del letto su di una cassa di legno scuro.

Tuttavia, non trovo nell'immagine quel
funereo presagio di morte o quella cupezza che alcuni osservano, e se pure certi dati la possono giustificare, l'atmosfera che vi colgo mi conduce oltre, verso un arioso afflato di rinascita.
Me lo dice la conchiglia stessa, da sempre
simbolo di resurrezione, e in particolare questo splendido esempio di Nautilus.
Ma soprattutto me lo suggeriscono la
finestra chiara e le delicatissime tende che fanno da baldacchino al letto, mentre a destra sembrano mosse da un soffio di vita. Elementi questi che meritano una sottolineatura anche perchè li ritroviamo in numerose altre opere di Wyeth. Osserviamo infatti lo stesso effetto di leggerezza in "Wind from the sea" e in "The day of Pentecost" solo per citarne alcune, così come la finestra è un dato ricorrente in parecchi dipinti.
Allo stesso modo, la donna invalida è un altro tema al quale l'artista ha dedicato la
propria attenzione a cominciare dal quadro che lo ha reso più celebre, intitolato "Christina's World", nel quale ha rappresentato una ragazza poliomielitica sua vicina di casa.

Come dicevo, la composizione ci offre un'immagine pacata: una stanza spoglia di altri mobili oltre al letto, ma arredata in realtà dalla grande finestra che esalta il bianco dei tendaggi e delle lenzuola.
Sono stoffe dalla trama sottile e leggera che
la luce, in certe pieghe, rende quasi trasparenti. Ora hanno la consistenza del lino, ora della seta, e un che di antico negli orli ricamati e nelle frange come fosse biancheria semplice e preziosa ad un tempo, uscita dai bauli di famiglia. E sembra quasi che il pittore abbia giocato a ricreare una particolare tonalità di colore, tra il bianco e un beige vagamente rosato, in differenti tessuti e materiali fino alla superficie madreperlacea della conchiglia.

La donna è seduta nel letto, tranquilla, appoggiata a un cuscino, ma non ne scorgiamo il viso rivolto alla finestra; ne possiamo tuttavia intuire i pensieri, le nostalgie, i ricordi, la malinconia, forse i sogni insieme al senso di attesa di un futuro sconosciuto.

È quest'ultimo dato che ha spinto i critici a
far derivare certi spunti iconografici di Wyeth da Hopper, altro esponente del realismo americano nelle cui opere troviamo spesso figure femminili colte proprio in tale atteggiamento.
Tuttavia, se le attese di Hopper sono
spesso intrise di tensione o di angosciosa solitudine, qui non colgo lo stesso clima, ma l'immagine nel suo insieme mi pare più serena.
Così pure, i particolari che Wyeth ha
raffigurato in essa - dal cesto coi libri alla conchiglia - ci parlano di quella poesia del quotidiano che solleva il realismo dalla pura e semplice rappresentazione dell'oggetto, conducendolo a scandagliare lo splendore dell'esistenza nelle sue dimensioni più nascoste.

Per questo, la mia scelta della musica è caduta su di un brano che, pur essendo talora malinconico, presenta squarci di luminosità: la "Gnossienne n.5 in Sol maggiore" di Erik Satie (1866 - 1925).
Come scrivevo in passato a proposito del compositore francese, la sua è stata definita spesso musica d'ambiente, ma non mi pare possa restare solo in secondo piano come sottofondo, quasi fosse priva di un suo carattere e una sua autonomia. In effetti, oggi è sempre più apprezzata. Il suo stile va certo creando particolari atmosfere attraverso la lentezza del ritmo, la ripetitività e il potere ipnotico che, talora, esercita sull'ascoltatore. Tuttavia, più ci accostiamo alle sue note, più ne avvertiamo il fascino.

Anche il brano che vi propongo ha un che di ipnotico e insieme evocativo di mondi sconosciuti: è la malinconia dell'ignoto da attraversare, ma al tempo stesso la percezione sorprendente di un universo arioso che ci si può aprire davanti come il vento che muove le tende del dipinto. Ce lo suggerisce il luminosissimo esordio, che ci afferra subito con un tema ripreso poi lungo il brano in modo più pacato e nostalgico, ma sempre ricco dell'intensità di un ricordo o di una speranza.
Un pezzo non molto difficile sul piano tecnico, ma più che altro affidato alle doti
interpretative dei vari esecutori perchè ne facciano affiorare tutta la bellezza. Souple et expressif è infatti l' indicazione del compositore: morbido ed espressivo, proprio come questo che sentirete.

Buon ascolto!

6 commenti:

Gus O. ha detto...

Il realismo pittorico di Andrew Wyeth ben si accoppia con la musica d'ambiente malinconica e piena di fascino di Erik Satie.
Ciao Annamaria.

Annamaria ha detto...

Grazie Gus! Stavolta, al contrario di altre volte, l'associazione tra musica e immagine è stata facile. Appena ho ascoltato brano di Satie, ho capito che era quello giusto.
Buonanotte!

Lucia Nadal ha detto...

SONO CERTA CHE AVRAI NOTATO CHE TUTTE LE SERE SULLA rai 3 IL DR. aUGIAS PRESENTA, RACCONTA E SPIEGA BRANI MUSICALI, OPERE E SINFONIE.E' TUTTO PIACEVOLMENTE ARMONIOSO INOLTRE STO CONOSCENDO LA VITA DEGLI AUTORI DI CUI SI RACCONTA. sPERO DURI PER MOLTO TEMPO. rai3 ORE 20,20
FORSE IL SABATO E LA DOMENICA....cIAO.

Annamaria ha detto...

Sì, seguo anch'io volentieri questa trasmissione, perlomeno quando ho tempo. Va in onda dal lunedì al venerdì. E' interessante anche perchè il linguaggio è semplice, divulgativo e Augias ci conduce piacevolmente a gustare tanti bei brani.
Bentornata qui, Lucia, e mille grazie!!!

Stefyp. ha detto...

Brano molto affascinante che ben si armonizza con la pittura che lo accompagna. Mi piace molto, nel quadro, il drappeggio della tenda, ma anche tutta l'armonia d'insieme che mi fa pensare, come a te, a un messaggio di rinascita. Non leggo inquietudine, non leggo solitudine, ma semplicemente la rappresentazione di vita quotidiana.
Grazie per avermi fatto conoscere queste opere. Passa una serena serata. Un forte abbraccio, Stefania
Ps: Mi scuso per le mie visite un po' sporadiche, ma ultimamente il tempo mi scappa via e non riesco a fare tutto quello che vorrei.

Annamaria ha detto...

Prima di tutto non scusarti, cara Stefania! Anche le mie visite sono sporadiche e a questo aggiungi la difficoltà che incontro in diversi blog a postare commenti dal computer. A volte riesco a farlo solo dal cellulare. Misteri del web!
A parte questo, sono contenta che anche tu abbia avuto le stesse mie sensazioni osservando il dipinto: un messaggio di rinascita.
Ricambio l'abbraccio con affetto e ti auguro una buona serata!!!