lunedì 10 agosto 2020

Donne col libro - 8


V.M. Corcos: "Sogni" (particolare) - Foto prese dal web


Parlare di "Donne col libro" nell'arte figurativa ci ha condotto finora in un breve percorso che va dal sacro al profano: dalle raffigurazioni medioevali e rinascimentali di Natività e Annunciazioni dove il libro è la Sacra Scrittura nelle mani della Vergine Maria, fino ai numerosi dipinti che ci danno testimonianza di quanto - in seguito - il gusto si sia orientato anche verso testi profani.
Le cause di tale mutamento sono molteplici e il discorso sarebbe lungo e complesso. Ma basti ricordare la diffusione della stampa, l'evoluzione della società e della cultura, come ci testimoniano le tante immagini di donne e libri che - soprattutto dal Settecento in poi - attraversano i secoli per arrivare ai nostri giorni.
Sono dipinti che abbiamo visto solo in piccola parte e che ci restituiscono figure femminili talora pacate, intente a leggere nella quiete di un giardino o di un salotto, in poltrona o in procinto di dormire, ma talaltra più libere e indipendenti, donne per le quali i libri sono innanzitutto strumenti di emancipazione.

A questo proposito, non possiamo dimenticare che, a dar lustro alle tante raffigurazioni sul tema dal Medioevo ai nostri giorni, è stato anche il celebre testo di Stefan Bollmann e Elke Heidenreich intitolato "Le donne che leggono sono pericolose" (2007), col seguito uscito nel 2011 che - guarda caso - ha in copertina proprio il dipinto di Faruffini di cui parlavo la volta scorsa.
Perchè siano pericolose è presto detto: la lettura permette di acquisire capacità di introspezione, consapevolezza di sè, autonomia di giudizio e consente di appropriarsi di conoscenze che, fino ad un certo tempo, non erano destinate all'universo femminile. 
Le donne possono quindi costituire una spina nel fianco per una società strutturata su ruoli maschili che ha posto dei limiti al loro agire.

Tutto questo discorsino per presentare l'artista di oggi, il livornese Vittorio Matteo Corcos (1859 - 1933), insieme al suo dipinto "Sogni" - conservato presso la Galleria d'Arte Moderna di Roma - forse il più celebre e a mio avviso tra i più rappresentativi in merito al nostro tema.

Contemporaneo di De Nittis e Boldini, Corcos opera negli anni della Belle époque ritraendo molte figure femminili dell'alta borghesia del suo tempo e indagando talora anche il loro mondo interiore.
"Sogni", tuttavia, è ben più di un semplice ritratto, perchè raffigura una giovane in un momento di riflessione o di attesa, e comunque in uno squarcio di vita quotidiana.
È una donna forte e volitiva quella che l'artista ci presenta e ciò che colgo dall'espressione del suo viso come dalla sua posa mi rivela una personalità decisa. Si tratta di Elena Vecchi - musa ispiratrice del pittore e forse anche amante - donna di un'eleganza che spicca, soprattutto se confrontiamo la cura del suo abbigliamento con l'ambiente circostante piuttosto disadorno. 
Me lo suggeriscono guanti, cappello e ombrellino, insieme all'abito dalla linea fluente che la giovane indossa con disinvoltura e che si modella con grazia sul suo corpo.
Ma è il viso il centro sul quale si focalizza l'attenzione dell'artista come pure la nostra, per la sua espressione seria, intensa e determinata. Le gambe accavallate, il braccio destro appoggiato alla panchina, ma soprattutto la mano sinistra che sostiene il mento quasi a protendere il viso verso lo spettatore, ci offrono l'immagine disinvolta di una dama senza cavaliere, ma perfettamente a proprio agio anche da sola. Un'immagine che mi sembra rappresentare con efficacia una raggiunta emancipazione.

E i libri??...
In effetti, non li vediamo subito perchè l'attenzione di chi guarda s'incentra prima di tutto sugli occhi e l'espressione della donna. Eppure il titolo, "Sogni", mi suggerisce che proprio i libri - che pure nel quadro restano in secondo piano - in realtà possano essere all'origine del lavorìo interiore che la giovane cova in sè e che le conferisce quello sguardo fermo e volitivo, ma al tempo stesso un po' languido o forse lievemente crucciato. È dalla lettura probabilmente - una lettura reiterata, dato l'aspetto un po' consunto dei testi - che la donna trae spunti di riflessione, ma certo anche desideri e sicuramente sogni dai quali essa si lascia catturare, libera di abbandonarvisi
"Lettura sul mare" (particolare)
Del resto, proprio i libri - e oserei dire quegli stessi testi dalla copertina gialla editi da Flammarion - compaiono in altri dipinti dell'artista: "Lettura sul mare" e "Pomeriggio in terrazza", come potete osservare dai particolari qui a lato.
Storie d'amore? 
Probabilmente sì, e anche se le donne qui raffigurate nell'espressione e nell'atteggiamento sono molto diverse dalla protagonista di "Sogni", i dipinti ci testimoniano quanto la lettura di un romanzo fosse ormai divenuta non solo consuetudine quotidiana, ma anche fonte di riflessione e introspezione profonda. 
Dalla vita degli altri alla nostra, infatti, è il percorso lungo il quale ci conduce solitamente un libro, suggerendoci esperienze, novità, confronti e andando a intrecciarsi alla nostra esistenza.

E per commentare in musica queste immagini, stavolta facciamo un salto nel presente, ma insieme anche in un genere che ho pubblicato di rado qui nel blog.
Quella che vi propongo è infatti una canzone, precisamente un brano di Gio Evan, pseudonimo di Giovanni Giancaspro: pugliese, classe 1988, originale e poliedrica figura di scrittore, poeta, cantautore e artista di strada.

"Pomeriggio in terrazza" (particolare)
La brevissima composizione che ascolterete, scritta in collaborazione con Giampiero Mazzocchi, s'intitola proprio "Le donne che leggono" ed è tratta dall'album "Biglietto di solo ritorno" uscito nel 2018.  
Qui, su di un accompagnamento di fisarmonica che può ricordare le melodie di Yann Tiersen, Evan inanella versi più da funambolico poeta che da rapper. Musica di sottofondo e recitazione sono infatti due piani in apparenza separati che tuttavia riescono ad armonizzarsi bene.

Molto interessante il testo che vede nelle donne lettrici la capacità di distinguere l' essenziale da ciò che non lo è, e di indicare la strada giusta su cui muoversi. Donne forti che, come sanno sfogliare le pagine di un libro, sono capaci di "sfogliare le persone" e allo stesso modo in cui leggono, sanno comprendere la vita. Parole che mi pare vadano opportunamente a completare le immagini di Corcos, sottolineando lo stretto legame tra i libri e la nostra esistenza.

Buon ascolto!

6 commenti:

Gus O. ha detto...

Sfogliare le persone è molto interessante.
Ciao Annamaria.

Annamaria ha detto...

Certo! Le persone sono un po' come i libri, con storie diverse, capitoli diversi e via dicendo. Interessante Gio Evan.
Grazie Gus e buona serata!

Rossana Rolando ha detto...

Tutto molto bello. In particolare mi è parso interessante l'esordio (come cambiano i libri, indicativo di un processo di secolarizzazione che attraversa la storia) e il riferimento alla "pericolosità" delle donne che leggono - poi ripresa nel testo di
Gio Evan (non lo conoscevo, interessante) -, ma vorrei sottolineare il "disturbo" che, in generale, sia donne sia uomini arrecano al pensare stereotipato. Il dipinto "Sogni" di Corcos è emblematico di uno stile "autonomo".

Annamaria ha detto...

Conoscevo altri testi di Gio Evan, ma non questo. Mi è parso acuto e meravigliosamente schietto e trovarlo è stata proprio una bella coincidenza con l'argomento del post.
Grazie del tuo commento, cara Rossana, sono contenta che l'esordio col riferimento alla "pericolosità" delle donne che leggono, per quanto breve, ti sia piaciuto.
Buona serata!

Stefyp. ha detto...

Non ho mai avuto modo di ascoltare Gio Evan, praticamente non conosco niente di lui, perdona la mia ignoranza. Interessante la sua visione sulle donne, un ritratto molto acuto. Corcos, invece, ho avuto modo di apprezzarlo più volte, mi piace il suo stile, mi piacciono i suoi ritratti femminili dai colori brillanti che paiono fotografie.
Complimenti per questo tuo post,come sai fare solo tu! Letto con molto interesse e apprezzato in tutto il suo insieme,
Buon pomeriggio, cara Annamaria. Un abbraccio
Stefania

Annamaria ha detto...

Ma non è ignoranza, cara Stefania, è che non si può conoscere tutto!
Sono testi interessanti quelli di Gio Evan, ma - come scrivevo a Rossana - questo sulle donne che leggono era nuovo anche per me ed è stata una fortuna trovarlo proprio adesso in coincidenza con i dipinti di Corcos.
Grazie di cuore e un abbraccio di buona giornata!