Ogni tanto mi capita di riflettere sul perchè io ne sia così prepotentemente affascinata, soprattutto quando si tratta di pezzi per organo.
Forse ricordi d'infanzia, brani sentiti in particolari occasioni o in momenti forti vissuti durante l'adolescenza, come nel mio primo viaggio a Roma, quando - entrata una sera in Santa Maria in Aracoeli - mi avevano avvolto le note solenni e intense del "Largo" di Haendel.
Potrei citare tanti esempi, ma in realtà di tale passione non riesco a darmi una spiegazione esaustiva e resta sempre un quid che mi sfugge.
A volte, ho la sensazione che ci siano musiche che abitano in noi da sempre, quasi parte di un corredo cromosomico o di una sorta di dna. Ascoltarle significa riconoscerle e riconoscerci, sentirle nostre ritrovando una magica corrispondenza quasi in esse ci potessimo specchiare. Ma perchè questo accada non so...
Proprio come in amore: ci saranno senza dubbio circostanze esterne, dati di carattere e particolari alchimìe a spiegare un' intesa; ma perchè due persone s'innamorino resta in parte un mistero.
O un po' come la mia passione per certi angoli della Toscana, quasi vi ritrovassi radici che in realtà non ho. Non ci sono parentele, nè storie che mi leghino a determinati luoghi, eppure vi ho sempre avvertito delle corrispondenze d'anima d'indicibile intensità.
Dal Casentino alla Valle dell'Arno o alla Lucchesia, tutta la regione è ricca di splendore. Ma a prendermi sopra ogni cosa è sempre stata la bellezza della campagna senese, dalle crete marezzate di ombre alla Val d'Orcia, soprattutto in quel tratto dolcissimo tra Pienza, San Quirico e Montalcino fino all'abbazia di Sant'Antimo.
Luoghi visti per la prima volta da adolescente e poi rivisitati ancora e ancora, nell'incanto delle loro colline disseminate di pievi, di cipressi e di casali. Paesaggi in mezzo ai quali l'anima torna a sentirsi a casa, quasi recuperasse antiche suggestioni d'infanzia sedimentate nel profondo e mai dimenticate.
E così pure è per il brano di oggi. Si tratta dell'"Allegro" che conclude il "Concerto per organo e orchestra in Fa maggiore op.4 n.4 HWV 292" di Georg Friedrich Haendel (1685 - 1759).
Anche in questo caso, mi sono chiesta per quale motivo il pezzo mi susciti tanta passione: in fondo - pur bello - non eguaglia però la gioiosa leggerezza o la grandiosità scintillante di certe pagine del "Messiah".
Eppure....
Eppure a prendermi è la sua struttura fugata, col progressivo intreccio delle voci che costruiscono un'architettura complessa e al tempo stesso scorrevole.
Ma è anche il festoso attacco dell'organo, insieme ai successivi passaggi di tonalità che aprono alla gioia con la stessa energia di certe deliziose sonate in trio di Bach.
O forse il ritmo, qua e là non solo vivace, ma persino un po' sincopato e in taluni passaggi simile all'Allegro - molto più famoso - del Concerto HWV 295 "The Cuckoo and the Nightgale" che potete risentire qui.
O forse ancora la fioritura di note ricca di leggerezza come gli stucchi dorati nella foto della clip-audio, che raffigura lo splendido organo della Wieskirche, capolavoro dell'architettura bavarese del Settecento.
Forse tutti questi fattori insieme, più un magma segreto d'indecifrabili emozioni: quell'imprinting che portiamo in noi da sempre, come se una musica ci fosse stata donata all'atto del concepimento e l'ascolto del brano la facesse in parte riaffiorare riportando alla luce anche noi stessi.
Buon ascolto!
18 commenti:
Cara Annamaria, grazie per questo stupendo brano . Ti auguro di trascorrere momenti sereni tra i bellissimi paesaggi invernali della Valle d'Aosta.
Un abbraccio.
Quando ascolto questo autore avverto ogni volta un grande senso di solennità : e mi sembra un bel modo per vivere la Domenica...
Grazie della proposta, puntuale ed esauriente come sempre.
Grazie, di cuore, EriKa!!! Ma sono a casa...e le foto della Val d'Aosta che hai visto su facebook sono prese da un sito che le pubbica più o meno in tempo reale. Siccome quelli sono proprio i posti dove vado d'estate, le condivido sempre.
Grazie comunque di essere passata qui e di aver ascoltato Haendel.
Un abbraccio di buona domenica!!!
Come sempre hai fatto centro, Frida! Una delle caratteristiche della musica di Haendel è proprio la solennità.
Grazie delle tue parole e buona domenica a te!!!
Cara Annamaria
sei riuscita (del resto come sempre) in questo post ad adattare
i meravigliosi e riposanti paesaggi toscani con questo stupendo
e solenne brano di Handel. Bravissima!!!
Un caro abbraccio
Stefano G.
Grazie, Stefano! Ho tanti bei ricordi di viaggi in Toscana e certi paesaggi li porto nel cuore, insieme alla musica.
Un caro abbraccio a te!!!
Come non condividere l'amore per la Toscana, per me che provengo da quei luoghi? E pure con un po' di nostalgia, mi mancano tanto i suoi colori, le voci della sua gente. Ogni tanto ci torno, ma il tempo che riesco a passarci è sempre molto poco. Stupendo brano, la musica di Haendel riesce sempre a catturare, grazie cara Annamaria. Un abbraccio, Stefania
E' vero, cara Stefania!!! Al contrario della sottoscritta, tu hai veramente radici toscane! Diciamo che le mie esistono soltanto in sogno, in uno di quei sogni o desideri che si nutrono durante l'infanzia o l'adolescenza - sollecitati da un viaggio o da un'immagine - e poi non si dimenticano più!
E Haendel sì, è sempre magico!
Grazie e un abbraccio di buona giornata!!!
Bellissimo il tuo racconto sulle corrispondenze dell'anima con certe musiche o certi luoghi. Se fossi buddhista ti spiegheresti questi fenomeni come ricordi di vite passate. Altrimenti si parlerebbe di déjà vu. Comunque il barocco di Haendel è veramente godibile e ai toni del suo tempo (che fanno immaginare imparruccati cavalieri e dame che danzano) si aggiungono sonorità più moderne, come se il compositore guardasse avanti nel tempo.
Grazie, Annamaria cara,ti lascio ai sinuosi paesaggi toscani e ti abbraccio forte.
egle
Grazie, cara Egle! La mia vita è costellata di queste corrispondenze d'anima in cui protagonisti sono luoghi, spesso associati a una musica. E sono proprio le note a restituirmi, vivissimi, anche gli stati d'animo vissuti.
Quanto a Haendel, hai perfettamente ragione: accanto ai toni solenni e pomposi, si delinea una freschissima aria di modernità.
Un abbraccio grande!!!
Condivido passione ed interesse per i luoghi di una Toscana solo apparentemente minori, cerco di visitarne ogni anno qualcuno che ancora non conosco e ne programmo con la fantasia altri per i viaggi dellanno seguente.
Quest'anno mi ha particolarmente colpito Pontremoli paese di librai e di medioevo.
Proprio così, Costantino! Ci sono luoghi in Toscana - come pure altrove - solo apparentemente minori, e ricchi di storia, di arte, di un fascino antico. Tu citi giustamente Pontremoli anche per i libri e il Premio Bancarella, se non erro. Ma tutta la zona che scende dalla Cisa verso la Lunigiana è disseminata di borghi e borghini da vedere.
Senza parlare poi, del resto della regione dove ogni angolo ci offre paesaggi diversi e ricchi di riferimenti culturali.
Grazie!!!
Parli di Casentino, di Val d'Orcia, di Pienza... ;-) Io aggiungerei anche la Valdichiana. Tutti luoghi che nella loro varietà e bellezza danno quel senso di pace interiore che oggi deve essere recuperata, se vogliamo ritrovare il gusto e il senso della vita :-)
E la musica di Haendel, con la sua festosa luminosità, può distendersi come nelle navate di una grande cattedrale da Camaldoli a Sant'Antimo, da Cortona a Pienza e Montalcino... tutte località che una volta appartenevano alla vastissima diocesi di Arezzo ;-)
Un grande abbraccio, e complimenti per il post. Hai toccato luoghi e temi a me davvero cari :-)
Hai perfettamente ragione, Antonio!!! Anche la Valdichiana - come tanti altri luoghi che per brevità non ho citato - ha un fascino inimitabile. Ho un ricordo bellissimo di Cortona, vista anni fa in una giornata di sole e di vento, Cortona con le sue strade ripide e il museo Diocesano dove, se non ricordo male, c'è un'Annunciazione dell'Angelico!
Sì, ogni angolo della Toscana, ogni città, a iniziare dalla tua meravigliosa Arezzo, ha una sua particolare bellezza e comunica quella pace interiore di cui oggi abbiamo estremo bisogno.
Un grande abbraccio a te e grazie!!!
La Val d'Orcia è speciale, io purtroppo ci sono capitata in giorni nuvolosi, ma non nuvole poetiche o nuvole giocose, nuvole anonime, avvolgenti e spente e pioggerella fastidiosa... che voglia di tornare ad assaporarla meglio un giorni migliori! Ma ho trovato in Umbria i miei "luoghi del cuore" ed in Friuli i miei "luoghi dell'anima", è vero, ci sono legami che si creano magicamente! Come con certe musiche, con certe persone...
Sì, sì, Anna, condivido in pieno!!! Anche l'Umbria è uno dei miei "luoghi del cuore", luoghi magici, come del resto tanti angoli di tutto il centro Italia. Conosco meno il Friuli, ad eccezione di Cividale, ma mi riprometto di colmare le lacune...
Grazie del tuo commento e a presto!!!
Beh, Cividale è un gioiellino! Se vuoi farti tentare a scoprire altri angoli guarda un paio di miei post, nella colonna laterale del blog trovi dei tag, c'è anche "Friuli Venezia Giulia"...
Del centro Italia hai ragione, si può generalizzare, ogni angolo è un luogo stupendo! Ho gironzolato tanta Umbria, un po' di Toscana ed un po' d'Abruzzo e consiglierei caldamente ognuna di queste regioni.
Andrò senz'altro a vedere nel tuo blog.
Mille grazie, Anna!!!
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