Un modo, a mio avviso, efficace di andare al di là dell'aspetto consumistico e pubblicitario con cui la festa degli innamorati viene ormai normalmente ricordata, per restituirle il significato essenziale.
Non serve festeggiare San Valentino per abitudine, ma - come ogni altro tipo di ricorrenza - essa ha valore solo se esprime una verità di fondo, se è la punta di un iceberg che poggia su solide basi.
Credo di aver detto anche in passato di essere un po' allergica alle giornate istituite nel tempo per celebrare uno svariato numero di cose.
Certo, possono nascere da buone intenzioni, ma tante ricorrenze sono spesso dettate da chiari interessi commerciali e non amo festeggiare a comando.
Lo faccio se ho un motivo, un'esperienza profonda da condividere. Festeggio se la gioia è prima di tutto nel cuore e - se è così - tutti i giorni sono buoni per scambiarsi delicatezze da innamorati di Peynet. Altrimenti San Valentino diventa solo una bella facciata e nulla più.
Allora mi piace che Papa Francesco abbia voluto entrare in questa festa, divenuta ormai del tutto profana nonostante porti il nome di un Santo, per restituirle significato e sacralità riportandola alla sua essenza.
Non è facile parlare di amore oggi, esperienza meravigliosa e incantata, e tuttavia fragile e precaria più che mai. Ma con la sua nitida concretezza, il Papa ha paragonato l'amore tra fidanzati e sposi a una casa da costruire insieme, "luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno" con fondamenta solide e coraggiose che non si adeguino alla "cultura del provvisorio".
La sua esortazione a non temere scelte definitive nel contesto attuale dove - al contrario - tutto sembra scivolar via e dissolversi, mi è parsa più che mai ricca di speranza. Coglie infatti quell'aspirazione profonda che, nonostante tanti timori e insicurezze, ogni essere umano porta in sè: il desiderio di un "sogno fermo" - per dirla con Ungaretti - su cui tornare a fissare lo sguardo.
Ma mentre leggevo i vari resoconti dell'udienza papale, pensavo anche a quanto la musica - come del resto ogni forma d'arte - sia in questo un validissimo aiuto, quasi un cammino privilegiato che riconduce all' essenziale poichè attinge a una sorgente di Bellezza non provvisoria. Ci regala infatti intense emozioni che aprono alla verità di noi stessi e insieme al mistero, a quel nucleo segreto dove finito e Infinito s'incontrano e in cui ogni esperienza può ritrovare il suo senso profondo.
Così, oggi vi propongo un brano di assoluto splendore, capace davvero di parlarci con la sua leggiadrìa: la prima parte della "Romanza in fa minore op.11" di Antonin Dvorak (1841 - 1904), qui nella versione per violino e orchestra.
Si tratta di una melodia di grande lirismo, dolce e appassionata proprio come il dialogo di due innamorati in un'atmosfera intima e sognante, ma non priva di aperture a un disteso ritmo di danza.
Il pezzo riprende l’Andante con moto quasi allegretto dal "Quartetto d’archi in fa minore n.5 op.9", scritto dal compositore solo pochi anni prima.
Della "Romanza", inoltre, esiste anche una versione per violino e pianoforte che potete trovare qui, a mio avviso molto suggestiva soprattutto nella parte iniziale. I due strumenti ci fanno dono infatti di una straordinaria purezza di suono insieme a un'incomparabile intensità.
Buon ascolto!
16 commenti:
La festa dei fidanzati di Papa Francesao, la casa che deve basarsi su solide premesse, l'amore che deve essere quello vero..la tua musica sempre splendida soprattutto per chi si ama...
Perchè mi sento così lontana da tutto questo adorata e dolce amica mia?
Mannaggia, arriveranno tempi nuovi..mah, forse non so o non li voglio...
Bacio lieve!
Mi spiace, carissima NELLA, che questo post ti abbia provocato tristezza....
A volte, ci sono momenti in cui la gioia degli altri ci fa sentire come bambini che guardano dietro i vetri una festa dalla quale si sentono esclusi. Ma in realtà, per chi ha amato davvero non esiste una festa dalla quale sentirsi esclusi, qualunque lacerazione si possa aver vissuto. Perchè, nonostante le asprezze della vita, l'amore donato resta per sempre e non può essere distrutto.
Ti abbraccio forte!
Anche io sono da sempre allergica a ricorrenze di questo tipo. Non sono religiosa ma questo Papa ha davvero un grande e positivo fascino e impatto; speriamo riesca a svecchiare e portare aria fresca .
Ogni tanto riemergo,un abbraccio.
E grazie per la tua presenza da me.
Sandra, che bello vederti ogni tanto "riemergere"!!!
Grazie del tuo commento e un abbraccio!!!
Riuscire a condividere l'ascolto della musica con il proprio innamorato è il primo passo nella costruzione di quella casa di cui parla Papa Francesco. Un Papa così semplice eppure tanto intelligente da sapere come stare vicino alla gente ogni volta che se ne presenta l'occasione.
Vero, Ambra! Papa Francesco sa farsi particolarmente vicino alle persone con semplicità di gesti e di parole: una dote grandissima che lo fa capace di andare subito nel profondo e all'essenziale.
Grazie del tuo commento e buona serata!
E' veramente grande questo Papa!
Sono d'accordo con te che bisogna festeggiare sempre, ma non nei giorni ''canonici' derivati da speculazioni commerciali.
Un abbraccio, Stefano
D'accordo con te. Stefano! La festa c'è se è prima di tutto nel cuore.
Grazie del tuo commento e un abbraccio di buona serata!
Io adoro i disegni di Peynet!!! Papà aveva regalato a mamma un libro in cui erano raccolti i più belli...
Sì, Chiara!!! Ma lo sai che li avevo anch'io?...
Grazie!!!
Ciao carissima Annamaria, il disegno da te postato, è uno dei disegni più apprezzati della mia vita, come direbbe qualcuno, adoooro!
Comunque quello che più mi ha colpito, di ciò che ci ha spiegato tanto amabilmente il nostro Papa sulla costruzione familiare, è stato il suo accorato suggerimento di sopportarsi a vicenda.
Tutti abbiamo pregi e difetti, ma l'amore cancella i difetti ed esalta i pregi.
Se ciò succede significa che siamo realmente innamorati e l'amore nella coppia non finirà mai.
La musica corona quest'amore ed il pezzo da te proposto è splendido.
Ti saluto affettuosamente, ciao.
Bentornata, carissima S.Pia!!! Condivido in pieno il tuo commento e, se non erro, nei suoi accorati suggerimenti a sopportarsi a vicenda, Papa Francesco ha anche indicato tre piccole ma fondamentali parole: "permesso", "grazie", "scusa".
Grazie e buona giornata!!!
Grande Papa Francesco! Lo amano tutti: cattolici e laici, buddhisti e musulmani. Parla per la gente e con la gente, vicino al cuore di tutti. Certo, in quest'epoca in cui una coppia ha vita breve, credere ad un rapporto armonioso per tutta la vita pare quasi un'utopia. Ma fortunatamente qualcuno ha questa fortuna. E quando c'è l'amore si è due, si è uno...
Bellissimo il pezzo di Dvorak, che pare proprio per due anime che si incontrano.
Grazie, Annamaria.
Un abbraccio.
egle
Cara Egle, se gli orari del blog non sono sfasati, oggi sei stata ben mattiniera!!! E ti ringrazio con tutto il cuore di aver ascoltato questo brano nel silenzio della primissima mattina, quanto tutti ancora dormono e sei per così dire a tu per tu con la musica!!!
Sì, questo brano di Dvorak sembra un dialogo tra innamorati....ai quali Papa Francesco regala un'immensa speranza per il futuro!
Grazie e un grandissimo abbraccio!
Tra note meravigliose e parole, una lettura interessante e dolcissima.
Per me non è soltanto la festa di S.Valentino ma è anche il mio anniversario di matrimonio.
Ciao carissima amica:)
Luci@
Allora, carissima Luci@, auguri - sia pure in ritardo - e grazie di essere passata di qui!
Buona serata!
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