Mi capita spesso di
osservare il calendario anche di sfuggita, non tanto per la necessità di
controllare una data, quanto per illuminarmi gli occhi e il cuore con la foto posta in
corrispondenza del mese che è sempre una veduta toscana.
Amo i calendari che
riportano immagini della Toscana e da anni ormai, in casa nostra, è tradizione
che quello che percorrerà con noi il cammino dei dodici mesi ci restituisca le
foto dei luoghi che prediligiamo e che abbiamo visitato più volte. Non so
perché proprio la Toscana,
invece di altre regioni: da sempre è come se vi avessi ritrovato radici che in
realtà non ho, come se una misteriosa sintonia con i colori delle sue terre e
della sua pietra mi avesse avviluppato l’anima.
Fino a qualche anno fa, acquistavamo i calendari
proprio lì, durante uno dei nostri viaggi, magari anche con sei mesi di
anticipo, e ci pareva con ciò di assolvere a un piccolo rituale che conferisse
all’oggetto particolare autenticità insieme alla gioia dei ricordi.
Poi, cedendo al senso
pratico, abbiamo preso l’abitudine di comprarli più vicino a noi dove sono in vendita
nelle migliori librerie, non senza aver prima indugiato a lungo nella scelta
delle immagini tra la varietà offerte.
Della Toscana amo principalmente la
campagna: dalle crete senesi colte nei colori delle varie stagioni, alla
dolcezza della Val d’Orcia, ai cascinali in pietra rustica magari abbelliti da
un tralcio di fiori o allo splendore di una pieve romanica incastonata nel
verde. Questo mese di luglio raffigura in primo piano un vigneto con grappoli
di uva nera già turgidi e pronti, mentre sullo sfondo le mura turrite del borgo
di Monteriggioni si stagliano contro un cielo azzurro spazzato dal vento.
Ma è nei particolari che
si scopre la bellezza delle immagini, in particolari che – me ne sono accorta
da tempo – è solo la luce delle varie ore del giorno a svelare. Per questo,
dato che il mio calendario è piuttosto grande, l’ho appeso al muro del cucinino un po’ in alto vicino
alla porta che dà sul balcone, in modo che riceva il primo sole della giornata e il primo
raggio faccia brillare quanto, diversamente, rimarrebbe spento.
Sono a volte casali
rustici seminascosti dal verde o greggi in lontananza che si confondono con la
campagna brulla o dorata; cipressi che affiorano dall’ombra o ancora glicini
rampicanti attorno a uno steccato.
E mi ricordano alcuni
quadri del primo Rinascimento dei quali solo un’attenta osservazione consente
di scoprire tutti i particolari: certi paesaggini sfumati sullo sfondo di
Madonne e Santi che svelano un alberello, un corso d’acqua che si perde lontano
serpeggiando o la torre di un castello sulla costa verdeggiante di
una collina.
Ho in mente un novembre di
qualche anno fa: raffigurava una serie di vallate dalle quali saliva la nebbia
fin quasi a lambire, in certi casi, la cima dei monti. Ma sotto il raggio di
sole del primo mattino che filtrava dalla mia finestra, si aprivano al di là
della nebbia paesetti nascosti, emergevano campanili che la luce indorava, si
scoprivano spessori e profondità, tutto s’illuminava di vita.
E ho presente anche un
vecchio mese di ottobre dove, nell’ampia prospettiva che si apriva sulla
campagna senese, si disegnavano colline coperte da filari di ulivi da un lato e
solchi appena arati dall’altro che ricordavano le sapienti geometrie del
paesaggio medioevale dipinto da Ambrogio Lorenzetti.
Davanti a tali vedute amo spesso soffermarmi
e sono lieta che mi accompagnino per un tratto della mia strada.
Quando al primo di ogni
mese - e più significativamente al primo di ogni anno - al mattino, nel silenzio
della casa ancora addormentata, aggiorno il calendario, è come compiere un rito
speciale perchè è un po’ come affidare a quelle immagini tanto dense di suggestione, la scorta del mio cammino.
Un cammino simile ai
giorni della nostra vita: con luci e
penombre, colori vivi e nebbie, angoli più raccolti e prospettive profonde che
spaziano verso il cielo.
E mi piace accompagnare queste brevi note con un brano di Mozart, in particolare il secondo movimento, "Larghetto", dal "Quintetto per clarinetto e archi in La maggiore K.581".
Si tratta di una dolcissima melodia intrisa di luminosità e morbidezza, come morbide sono le colline e le prospettive variegate del paesaggio toscano, dolce paese veramente ricco di fascino. E il dialogo tra il clarinetto e gli archi ci restituisce davvero una pace che, per certi aspetti, anticipa le note dell'ancor più famoso Adagio dal "Concerto per clarinetto K.622".
E mi piace accompagnare queste brevi note con un brano di Mozart, in particolare il secondo movimento, "Larghetto", dal "Quintetto per clarinetto e archi in La maggiore K.581".
Si tratta di una dolcissima melodia intrisa di luminosità e morbidezza, come morbide sono le colline e le prospettive variegate del paesaggio toscano, dolce paese veramente ricco di fascino. E il dialogo tra il clarinetto e gli archi ci restituisce davvero una pace che, per certi aspetti, anticipa le note dell'ancor più famoso Adagio dal "Concerto per clarinetto K.622".
Buon ascolto!
12 commenti:
Complimenti! Elegante, curato, scritto bene... davvero un bel blog!
Anche io amo questa regione e spero che un giorno tutta l'Italia sia curata nello stesso modo, utopisticamente parlando...
Buona giornata cara Annamaria
Benvenuto qui, Physces Wall, sono contenta che questo piccolo spazio musicale ti piaccia! Grazie di averlo condiviso!!!
Sì, S.Pia, me lo auguro anch'io perchè abbiamo - in Toscana e altrove - bellezze artistiche e naturalistiche tali per cui, se fossero tutte adeguatamente curate, potremmo diventare il giardino d'Europa.
Grazie!
Percorrere la Toscana, vedere la sua terra e i suoi colori, le colline, i filari di pioppi è come entrare dentro un bel dipinto!
Mozart ci sta bene!
Grazie, Annamaria.
Un abbraccio.
egle
Sì, Egle, è entrare davvero in un'opera d'arte. E come musica ho cercato proprio la luminosità di questo Mozart.
Abbracci e grazie!
La Toscana è meravigliosa, le coline sono quadri viventi,la musica di Mozart è indicatissima...
Meraviglia Annamaria..
Anch'io una volta sceglievo i calendari con immensa cura, oggi sono anonimi e pieni solo di scritte da ricordare..
Che tristezza!
Un bacio amorevole!
NELLA carissima, ti auguro che arrivi presto un tempo in cui le date da segnare sul calendario siano solo piacevoli appuntamenti come, per esempio, un concerto!
Abbraccio da stritolo!!!
In Toscana sono stata per la prima volta l'estate scorsa. Mi è piaciuta molto, più della mia Sardegna.
Ricordo come lì nei negozi di souvenir i calendari costassero molto poco, la metà che dalle mie parti, forse è per questo che non ho mai comprato un calendario fino al gennaio scorso, mi sembrava uno spreco. Ma alla fine ne ho preso uno con i quadri di Van Gogh, è un artista che mi dà pace, e ne ho bisogno.
Grazie del tuo commento, Iride Libera! Meraviglioso Van Gogh, ma anche le colline toscane "pace dicono al cuor...."
Abbracci!!!
ciao. bel post!
molto interessante.
la musica è sempre bello saperla leggere e comprendere nel profondo
Ciao Pupottina e grazie della tua sensibilità!
Grande questo Mozart!
Buona giornata!
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