lunedì 15 ottobre 2012

Spalancare lo sguardo

Prendo spunto per il post di oggi da un articolo di Marina Terragni apparso  lo scorso 13 ottobre sul settimanale del Corriere della Sera "IO donna" e intitolato "La meraviglia può essere qui". 
La brava giornalista vi osserva che anche a poca distanza dalla grande città - Milano nel suo caso - esistono luoghi di tutto riposo che non ci impongono viaggi lunghi o faticosi e possono farci respirare bellezza, luce e silenzio. Giusto "dietro l'angolo" quindi, c'è modo di sfuggire al caos della metropoli e la gita fuori porta da fare in giornata può rivelarsi piacevole e rilassante.
Non occorrono treni ad alta velocità o aerei: basta meno di un'ora di auto per raggiungere, ad esempio, il lago di Como e magari salire con la funicolare ad ammirarne il panorama dal faro di Brunate. O percorrere il lungolago di uno dei paesetti della costiera tra le numerose ville che li abbelliscono, mete tipiche dei milanesi di una volta, ricchi o poveri che fossero. 
Ed è un conforto - afferma la Terragni - poter sapere che tante meraviglie sono così vicine a noi, quasi nel tempo reale di un pensiero, di un sogno, di un desiderio da formulare a occhi chiusi.

Anch'io amo molto queste brevi uscite e mi ha sempre attirato la possibilità di andare in cerca di un sollievo interiore così a portata di mano. In fondo, ciò che osserva la giornalista è abbastanza scontato; tuttavia, trovo interessante l'osservazione finale dell'articolo che riporto perchè in qualche modo ne amplia e approfondisce il senso:

"Vicino" è quasi come dire "qui". E forse c'è altrettanta meraviglia ancor più vicino. E allora non è detto che non ce ne sia anche qui, dove mi trovo ora.
Non chiudo gli occhi. Li spalanco per riuscire a vedere."

Ecco: splendido il sogno che ci porta via, l'uscita verso luoghi di tranquillità, il viaggio che ci cambia dentro! 
Ma altrettanto affascinante l'idea che la bellezza sia ancor più vicina a noi, magari nel grigiore dell'ovvio dal quale forse non ci aspetteremmo niente; affascinante il pensiero che essa sia un tesoro nascosto da scoprire non chissà dove ma, per così dire, sotto la stufa di casa. 
E questo spalancare gli occhi per riuscire a vedere mi piace quasi più dell'intero articolo perchè fa pensare e conduce oltre, ad altre prospettive, verso ciò che la Terragni non scrive ma in qualche modo lascia intendere.
E' questione di sguardo, sono gli occhi dell'anima a rivelarci la vera bellezza, a superare l'apparente opacità delle cose per farcene cogliere lo splendore segreto e ricondurci in definitiva a noi stessi.

Allora, mi permetto di citare anche il post pubblicato recentemente dall'amica blogger Sandra (sandramaccaferri.blogspot.com "L'ombelico del mondo") che, commentando le splendide foto del suo viaggio in Grecia, ricorda - insieme al famosissimo "Conosci te stesso!" - le seguenti parole dell'oracolo di Delfi: 

"Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei".

"In te": come dire, là dove abiti, nel tuo paese, nella tua casa, nel tuo cuore. 
"Occulto": segreto, nascosto forse anche al tuo stesso sguardo che devi spalancare e fare attento per poter vedere dentro e fuori di te!
"Il Tesoro degli Dei" : quel dono divino che in definitiva....sei tu! 
Saggezza che giunge a noi dall'antica Grecia, ma che ritroviamo anche in quel filo rosso di pensatori e filosofi che, da S.Agostino in poi, ci ricordano la sacralità del mondo interiore.

E la musica che - come ogni forma d'arte - nutre e custodisce questo mondo interiore con particolare intensità, può aiutarci a spalancare lo sguardo su di esso con un brano dell'autore che, forse più di ogni altro, vi si è addentrato: Frédérick Chopin.  
Il "Notturno in do minore op.48 n.1" con le sue note profonde e arcane ci accompagna infatti per il variegato paesaggio dell'interiorità. E' un cammino ora lento e soffuso di malinconia, ora impetuoso e agitato, ora ricco di limpide aperture, dove il tema del brano riaffiora con ricchezza sempre nuova per condurci fino alle più intime delicate sfumature dell'anima.

Buon ascolto!

 

8 commenti:

viola ha detto...

Mi piacciono molto i tuoi scritti, le riflessioni sempre profonde che portano con sè.. e questo in particolare mi piace molto, perchè mi ci ritrovo. Per vari motivi non faccio gite fuori porta e allora non mi rimane che la quotidianità da osservare.. il mio minuscolo giardino, i miei mici, la luce sulle tapparelle mentre il sole tramonta, cose piccole a portata di mano (di occhio!),ordinarie ma meravigliose. Cerco la bellezza ovunque, quando posso, le cose che da fuori mi portano dentro me. E' così che provo gioia:) un bacio

Sandra M. ha detto...

Eccomi qui per apprezzare, come sempre, i tuoi ragionamenti. E condivido la prima parte del tuo scritto, basta percorrere pochi chilometri "qui intorno" per ritrovare atmosfere incantate e, soprattutto, insospettate; lo sto riscoprendo in queste ultime settimane: a caccia di una casetta in montagna stiamo scoprendo viottoli sterrati, colline erbose, poggi assolati ...dei quali non sospettavamo l'esistenza; occorreva solo deviare leggermente dai soliti e conosciuti percorsi. Quanto alla citazione del mio post sono commossa e ringrazio di cuore per il valore aggiunto!

Annamaria ha detto...

Viola, sei tu che m'insegni la ricerca della bellezza vicina, nelle cose quotidiane: dal colore dei tuoi fiori alla meraviglia delle tue foto in controluce, dalla semplicità di un vaso di ciclamini a un riflesso di sole...!!!
Come hai scritto, è la ricerca di ciò che da fuori porta dentro di noi.
Grazie infinite della tua condivisione e un grande abbraccio!!!

Annamaria ha detto...

Bentornata Sandra!!!
Sì, basta poco a volte per fare splendide scoperte di paesaggio intorno a noi, ma tu hai avuto anche lo sguardo capace di vedere.
Grazie ancora dei tuoi post...attendo altri bellissimi réportages!!!

Unknown ha detto...

riesci a donarci questa finestra del bello sul mondo, riesci a darne anche una dedica di ottima riflessione, grazie

Annamaria ha detto...

Grazie a te Luca!
Ma il merito è sempre della Musica e - questa volta in particolare - anche delle persone che, con i loro scritti, mi hanno offerto spunti di riflessione.
Ciao!!!

Anonimo ha detto...

E' importante imparare a vedere vicino. Ce ne rendiamo conto quando siamo stati assenti e lontani dai nostri luoghi per riscoprirne dettagli dimenticati.
Io amo anche il lontano, le altre civiltà, diversi aspetti di fratelli umani lontani da noi. In India ho lasciato il cuore e ad Honh Kong ho lasciato gli occhi. A Ushuaia mi sono sentita stranamente a casa anche se ero nella Terra del Fuoco.
Io penso che il vicino e il lontano debbano essere uniti da un ponte di fratellanza mentre siamo in viaggio su questa nostra terra.
Molto bello il pezzo di Chopin.
Grazie, Annamaria.
Un abbraccio.
egle

Annamaria ha detto...

Grazie dei tuoi occhi, Egle, che vedono lontano e vicino!

...bello, vero, Chopin???
Ti abbraccio!