venerdì 21 settembre 2012

Catalizzatori

Con la musica di oggi, desidero augurare un sereno weekend a tutti, ma soprattutto a coloro che per vari motivi hanno avuto una settimana particolarmente pesante o difficile.
Capita. 

Magari si riprende il lavoro con le migliori intenzioni e qualcosa va storto da subito; o s'inaugura una nuova serie di impegni ma le nostre aspettative vengono immediatamente frustrate.
Sono a volte cose da poco in sè: contrattempi, un appuntamento mancato, treni in ritardo o programmi stravolti ma capaci di oscurare il buonumore creando scompiglio non solo sul piano pratico, ma talora anche psicologico. 

Magari sono novità inaspettate alle quali bisogna adattarsi o disagi che ci colgono di sopresa allo stesso modo del grigiore di un temporale improvviso. 
E allora???

Allora occorre un antidoto perchè i piccoli guai di ogni giorno non rodano più del dovuto provocando un vero e proprio malumore. E per recuperare serenità occorre un aiuto dal mondo delle note.

"Ma...basta la musica???!!!....."  
Mi par di sentire qualche voce incredula...
 "Eh...ci vuol altro!!! Almeno bastasse la musica!..."
 
E invece sì!!! Qui dico e proclamo che basta la musica!!!
Non perchè possa mutare gli eventi o avere effetti magici e miracolistici sulla nostra quotidianità spesso difficile, ma perchè la musica....cambia noi, ci cambia dentro!!! T
rasforma il nostro stato d'animo e, agendo come un potente catalizzatore, può modificare le nostre reazioni e alleggerire l'anima  restituendoci sorriso e grinta. 

E' un'esperienza che tutti abbiamo vissuto in modo più o meno intenso quando ci è capitato di essere affascinati dalla voce di uno strumento solista o dall'intensità di un'intera orchestra, dall'architettura complessa di una fuga o dalla limpidezza di una semplice melodia, da un ritmo o dalla suggestione di un brano polifonico e via dicendo. Abbiamo avvertito allora una trasformazione interiore che - come mi è capitato di osservare anche in passato - ha avuto su di noi un effetto, per così dire, terapeutico.

Così, perchè la musica ci conduca verso quello stato di beatitudine che ci suggerisce lo Snoopy raffigurato qui sopra inebriato dalle note, ancora una volta sono andata alla ricerca di Mozart e in particolare del terzo movimento, "Allegro", dal "Concerto per pianoforte e orchestra n.27 in Si bemolle maggiore K.595".

Si tratta di un brano che - come sempre in Mozart - coniuga profondità e trasparenza e che l'interpretazione raffinata e ariosa, leggera ed elegante di Maria Tipo, a mio avviso valorizza in modo particolare.
Infatti, sia nel rasserenante tema iniziale, gioioso e spensierato come una scena di giochi infantili, che nelle sue articolazioni in tonalità minore e nelle successive riprese, la pianista coglie ogni piccola sfumatura di morbidezza e di canto che ci riporta a quella tipica semplicità mozartiana mai priva di spessore.
Il pezzo si snoda in una sorta di rondò ricco di ritmo e intensità, di modulazioni che parlano al cuore in maniera ancor più significativa se si pensa che l'intera composizione - ultima della serie dei concerti per pianoforte - è stata scritta da Mozart a meno di un anno dalla sua morte. 
E non è un caso che lo stesso tema di questo Allegro finale ritorni in un Lied composto dal musicista nello stesso periodo e intitolato "Sehnsucht nach Fruhling" (Nostalgia di primavera).
Quasi una suprema testimonianza del suo struggente amore per la vita. 

Buon ascolto!

8 commenti:

Ambra ha detto...

Io credo che possa bastare la musica solo se sei in grado, se sei capace di lasciarti andare ad essa, smettendo le recriminazioni e il malumore che pervadono mente e anima.
Insomma se riesci a farti penetrare da essa.
P.S.- Quant'è carino e simpatico questo snoopy!

Annamaria ha detto...

Hai ragione, Ambra!
La musica basta a patto che ci si renda vulnerabili, lasciando che essa ci raggiunga nel profondo.
Buona giornata....anche da parte di Snoopy!!!

Anonimo ha detto...

Sì, sì, sì! Basta la musica! Perfettamente d'accordo con te, cara Annamaria. Nei momenti più difficili della mia vita è la musica che mi ha salvato. E allora, grazie MUSICA, inonda il nostro cuore di nuova vita.
Buona vita a te, Annamaria.

egle

Annamaria ha detto...

Grazie, Egle, del tuo entusiasmo e della tua ricettività!
Sì, basta la musica, a patto che - come osservava anche Ambra - siamo ricettivi. Nel post non l'ho precisato esplicitamente perchè l'avevo detto altre volte e non volevo ripetermi.
Grazie!

Ninfa ha detto...

Una terapia senza controindicazioni! Lo sanno bene gli adolescenti che hanno la musica sempre nelle orecchie. A volte ci si dimentica che invece anche per noi adulti può avere anche questa "utilità". Io ad esempio a volte, quando sono particolarmente stressata per i rumori di elettrodomestici vari dei miei vicini, mi addormento con un sottofondo musicale (tenuto molto basso)che riesce a coprire però ciò che mi causa tanta irritazione...la musica riesce a calmare l'animo, ma quanto può innervosirlo l'inquinamento acustico!
Ho ascoltato il bel brano che hai proposto e l'ho sentito anch'io gioioso e sereno soprattutto in alcuni passaggi. Trovo che le emozioni che suscita la musica siano anche soggettive: quando Maurizio suona una certa canzone brasiliana (in fingerstyle)mi viene una sottile angoscia, mentre "Mauro, Elias & Martin" di Unterberger ha il potere di farmi volare leggera e spensierata...Grazie per questo bel post Annamaria e scusa se ti ho scritto praticamente un romanzo...Ciao!

Annamaria ha detto...

Ma figurati, Ninfa, non devi scusarti, anzi!!!
Sono proprio contenta che questo Mozart ti regali gioia.

E' vero quello che scrivi: le emozioni che la musica suscita sono soggettive. Dipende dal tipo di musica, ma anche da noi, dalla sensibilità, dal carattere, dal gusto, dal momento, ecc. Ci sono brani che fanno volare e altri che intristiscono, ma tutti - seppure in modi diversi - provocano emozioni e ci segnano nel profondo.
Io, per esempio, amo moltissimo alcune musiche e le posso risentire a piacimento. Altre invece, che amo ugualmente alla follia, devo ascoltarle "a piccole dosi" perchè mi provocano una fortissima emozione. Una di queste è il "Poco adagio" del Kaiserquartett di Haydn, un brano meraviglioso che, tempo fa, ho anche pubblicato qui sul blog. Lo trovo stupendo, ma su di me ha un impatto di tale suggestione che posso ascoltarlo solo in particolari momenti.

Grazie di essere passata di qui, Ninfa, e un abbraccio!

Ninfa ha detto...

Mi hai così incuriosito che vado a ricercare il brano che hai citato. Ciao, un abbraccio anche a te!

Annamaria ha detto...

Sì, Ninfa, l'ho pubblicato qui nel novembre 2010 in un post intitolato Gran Premio. Si tratta del Quartetto per archi op.76 n.3 di Haydn divenuto poi l'inno nazionale tedesco.
Ma lo trovi subito anche se clicchi Haydn Kaiserquartett su youtube. Il Poco adagio è un brano struggente, di incredibile bellezza.
Ciao!!!