Mi riferisco alla straordinaria interpretazione che trovate nella clip video di oggi dove Yuja Wang ci regala un brano di Mozart.
Si tratta di un famosissimo pezzo che chissà quanti di noi hanno suonato nella loro infanzia di piccoli pianisti, e precisamente il "Rondò" dalla "Sonata in La maggiore n.11 K.331", più conosciuto come "Marcia turca" -
La performance prende spunto da un arrangiamento scritto dal russo Arcadij Volodos', ma in realtà la Wang va ben oltre. Sotto le dita della pianista cinese, il Rondò diventa infatti una musica jazz accattivante e scatenata che, in certi passaggi, mi pare strizzi l'occhio anche al ragtime di Scott Joplin.
Si coglie subito che la rielaborazione di Volodos è irta di difficoltà tecniche e richiede notevoli doti esecutive, dato che talora le mani si muovono in modo quasi indipendente l'una dall'altra. Ma l'abilità virtuosistica della splendida pianista è tale che dell'arrangiamento ci offre un'ulteriore e ancor più trascinante interpretazione. Così, la performance si traduce in puro divertimento non solo per chi ascolta, ma anche per la stessa Wang che arricchisce il brano di gioiosa e giocosa leggerezza.
Un gioco che non s'improvvisa però e che - prima di divenire tale - presuppone studio, talento e padronanza non comuni perchè, acquisita la tecnica, la si superi e finalmente ci si possa divertire. E qui la Wang sembra suonare davvero a briglia sciolta, con entusiasmo esaltante, nel vivo della sua straordinaria bravura.
Sì, la musica ogni tanto ci consente anche di giocare, ed è così vero che, in alcune lingue straniere, suonare uno strumento e giocare sono azioni espresse addirittura con lo stesso verbo.
Allora, qualche volta è bello coinvolgere nel gioco anche i grandi del passato che - chissà?! - forse sono ben contenti di essere presi in questo divertimento.
Dissacrazione??? Niente affatto!!!
Certo, non sempre tutto è apprezzabile in ugual misura e il rischio che talora alcuni brani vengano banalizzati c'è. Tuttavia, tante rielaborazioni in chiave jazz, rock o pop - che si affiancano allo splendore delle versioni originali - restano decisamente valide soprattutto se delle varie melodie vanno a sviscerare le ulteriori possibilità ritmiche, come spesso mi è capitato di osservare in passato.
Se poi l'autore da cui si parte è un grandissimo, riprenderne i testi è come riscoprire un tesoro d'inesauribile versatilità, che supera i tempi e dialoga con noi, sposando agevolmente il linguaggio dei generi musicali più attuali senza perdere il proprio smalto.
Un connubio in questo caso ben riuscito, grazie alla pianista Yuja Wang che ci consente di rileggere Mozart alla luce di una modernissima sensibilità e - perchè no? - anche del gioco.
Buon ascolto!
4 commenti:
Ma che bello! Fantastico, un'interpretazione magistrale...la rapidità di quelle mani, la loro abilità sono uno spettacolo da cui non vorresti staccarti. Davvero da vedere e rivedere senza mai stancarsi. Grazie cara Annmaria, per questo regalo. Buona notte a te, Stefania
Sì, cara Stefania, uno spettacolo entusiasmante! E anche stando dietro lo schermo di un pc, si vorrebbe acclamare e applaudire la Wang insieme al pubblico della Carnegie Hall!!!
Grazie e buona giornata!!!
Volodos, un nome che non voglio dimenticare per queste fantastiche variazioni (con sfumature jazzistiche) che ha apportato alla 'Marcia Alla Turca' di Mozart, che va bene per gli studi di pianoforte per i bambini, ma non mi è mai piaciuta un granché. Eccellente esecuzione della Wang, che risentirò con gioia ancora e ancora.
Grazie, Annamaria! Un bellissimo regalo per Natale.
Un abbraccio.
egle
Cara Egle, anche il turco Fazil Say ha arrangiato questo brano, ma non al livello di Volodos. Poi la Wang secondo me ha aggiunto del suo, rendendo accattivante un pezzo che - a dire il vero - neanche a me piaceva molto nella sua versione originale.
Mi chiedo perchè - quando a Milano si è tenuto il concerto d'inaugurazione dell'Expo e Lang Lang ha suonato proprio la Marcia turca di Mozart - si sia limitato alla versione mozartiana senza aggiungere questo meraviglioso arrangiamento...Boh!
Ti abbraccio Egle, e grazie!!!
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