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Milano, Unicredit Tower, foto di Stefano Davanzo |
E' ormai un'interessante e piacevolissima consuetudine quella che ci riunisce un paio di volte all'anno per una passeggiata culturale (e gastronomica!) attraverso alcune città d'arte: in primavera in giro per l'Italia e in autunno nella metropoli lombarda, esplorando di volta in volta i quartieri più caratteristici della Milano di ieri e di oggi.
Una brigatella già affiatata la nostra, alla quale si è aggiunto qualche nuovo amico blogger che si è subito inserito nel gruppo con cordialità e simpatia.
Si è spesso tentati di ironizzare sul tempo che passa aggiungendo anni e talora preoccupazioni al nostro vivere e invece, in questo caso, veramente direi che il tempo gioca a nostro favore perchè ad ogni incontro, anche a distanza di mesi, l'affiatamento è più immediato e il dialogo più sciolto.
Del resto, passare dal virtuale al reale è sempre coinvolgente: ci unisce la nostra l'esperienza di blogger e davvero il desiderio di condivisione è grande se muove non solo chi è geograficamente vicino alla città in cui ci si vede, ma anche persone provenienti da Roma e da Bari, persone che - diciamolo! - meriterebbero proprio un premio-fedeltà!!!
Così, seguendo l'itinerario preparato da Ambra, spiritualmente coadiuvata da Sandra ed Erika, e descritto con vera precisione certosina nel suo post del 6 ottobre scorso - se non ci credete, andate a vedere! - "a corserelle e fermatine" è iniziato il nostro giro.
Prima l'arte contemporanea in piazza della Scala, alle Gallerie d'Italia, dove ci siamo soffermati su alcune opere che hanno suscitato in noi ammirazione, ma talora anche qualche interrogativo. Di seguito, la vecchia Milano nel delizioso quartiere di Brera dove abbiamo squisitamente pranzato, per poi avviarci - complice un bel cielo sereno - verso Porta Nuova, corso Como e il nuovissimo quartiere intorno a piazza Gae Aulenti. Insomma, una splendida passeggiata!
Così, desidero festeggiare la piacevolissima giornata aprendo le porte di questo blog a una new entry: esattamente a Carl Maria von Weber (1786 - 1826) col suo "Invito alla danza in Re bemolle maggiore op. 65" qui in versione orchestrale, che dedico ai partecipanti all'incontro e naturalmente a tutti voi che passate di qui.
Si tratta forse del brano più famoso del compositore e che può essere classificato sia come Rondò brillante che come Valzer. Se si considera che Weber era parente di Mozart e contemporaneo di Haydn, ci si accorge tuttavia che l'atmosfera che si respira nel pezzo prelude già al futuro ed è vicina a quello che sarà - poco più tardi - lo stile di Johann Strauss padre.
Tra l'altro, mi pare che questa musica - in cui la movimentata parte centrale è inclusa tra un'introduzione e una conclusione molto pacate - rispecchi un po' l'andamento della nostra giornata, iniziata e finita per tutti nella solitudine dei singoli viaggi, ma trascorsa nella vivacità del gruppo.
Dopo il lento inizio, esplode infatti il tema principale decisamente brillante, ricco di garbo ed eleganza com'è tanta musica di Weber, vero e proprio invito alla leggerezza e alla danza del cuore.
Il brano prosegue poi con notevole varietà, alternando passaggi più distesi ad altri più esuberanti, un po' com'è stato il tenore delle nostre conversazioni, segnate da grande entusiasmo ma anche da momenti di dialogo più pacato e confidenziale; punteggiate di risate, ma pure di più profonda condivisione.
Una musica che ci rapisce nel suo ritmo ora leggero, ora sempre più marcato e vorticoso, esortandoci ad abbandonare pensieri e preoccupazioni per lasciarci coinvolgere dalla serenità dell'amicizia e dall'ebbrezza delle note.
Buon ascolto!