Da qualche giorno è iniziato l'autunno: uno scivolare lento nella stagione forse più affascinante delle altre.
E se mirabile è il modo in cui la natura ci parla in ogni momento, spesso è questo periodo dell'anno, così ricco di sfumature e chiaroscuri, a prenderci il cuore.
A celebrare l'autunno nella sua magnificenza di colori, ma anche nelle sue atmosfere indefinite e nello struggente spegnersi della luminosità estiva, hanno contribuito diversi artisti, come già vari amici blogger hanno ricordato nei giorni scorsi.
Molte le voci poetiche: da Cardarelli a Quasimodo, da Rilke alla Dickinson o alla Merini, senza dimenticare la dolcezza di Diego Valeri. Così pure svariati pittori - da Monet a Boccioni, solo per citarne alcuni - e naturalmente anche musicisti: prima di tutto Vivaldi con "Le quattro stagioni", ma accanto a lui per splendore Haydn, col suo Oratorio intitolato appunto "Le stagioni".
Tuttavia, quello che desidero proporre oggi non è un brano di musica a programma, ma un pezzo che mi ha preso al primo ascolto come raramente mi capita, e che mi pare in straordinaria sintonia con queste prime giornate di autunno. Sembra infatti fondere timbri, colori, atmosfere, sfumature, nostalgie che la stagione porta con sè: dal fulgore di tinte di cui si riveste la natura, al suo lento, inesorabile digradare verso le brume e l'ombra invernale.
Si tratta di un brano di Robert Schumann (1810 - 1856): il terzo movimento, "Adagio espressivo", dalla "Sinfonia in Do maggiore n.2 op. 61", scritta nel periodo in cui il compositore iniziava ad essere tormentato da quei disturbi nervosi che lo avrebbero portato alla morte una decina d'anni più tardi.
Una pagina sofferta quindi, ma al tempo stesso pervasa da sprazzi di luce, nella quale l'autore trasfonde la propria anima con evidente passione.
Nell' "Adagio", la suggestione intensissima e quasi rapinosa dell'esordio in do minore ci conduce subito al cuore di un tema struggente e intriso di malinconia che - annunciato dagli archi e ripreso dall'oboe - va poi aprendosi con accenti di maggiore ampiezza che danno crescente respiro alla melodia.
E' un anelito verso la luce che ora sale con drammatico spessore, ora va spegnendosi dolcemente, come sentiamo anche dai larghi intervalli - di sesta e di ottava - ascendenti e discendenti, di cui è intessuto il brano.
Delicatissima la parte centrale col tema fugato: note scandite con leggerezza e insieme con rigore, simili a passi lievi nella nebbia che ci immergono in una solitudine
ovattata come talora solo il paesaggio autunnale sa regalare.
E' quasi un clima di sospensione quello che si avverte, fino a quando alla fuga non s'intreccia di nuovo il tema iniziale dispiegandosi più largamente.
Davvero adagio espressivo come recita la didascalia: un pezzo intensamente lirico e - a mio modesto avviso - di grande modernità per l'epoca in cui è stato scritto. Se infatti da un lato vi si possono cogliere riferimenti a compositori del passato a cominciare da Bach, dall'altro, per alcuni aspetti il brano mi sembra superare i canoni romantici, anticipando certe atmosfere che - di lì a qualche decennio - vivranno in modo più ampio e approfondito per esempio in Mahler.
E' un'impressione del tutto soggettiva e forse priva di reali riscontri; tuttavia mi piace pensare che nel cuore del compositore boemo possa essere rimasta la suggestione di questo Schumann del quale, del resto, conosceva l'opera per aver riorchestrato e diretto alcune sinfonie tra cui proprio la seconda.
Una musica che ci parla d'infinito splendore e di malinconia, dove i fiati che rispondono agli archi sono intrisi di nostalgia come i colori delle foglie d'autunno, e l'esperienza emotiva di Schumann si traduce immediatamente in note con una passione che travalica ogni cosa.
Magistrale, infine, la direzione di Karajan che, con delicatezza e intensità, ci guida nell'anima del compositore aiutandoci a coglierne ogni sfumatura.
Buon ascolto!
22 commenti:
Davvero bello il tuo post come altri sulla musica classica
Bentornato qui, Luke, e grazie di aver condiviso il mio post sulla tua pagina web!!! Sono contenta che questa musica ti piaccia.
Buona serata!!!
Come sempre una prosa ricca e carica di contenuti, feconda di emozioni la tua, Accompagnata dall'incanto della musica.
Un incanto davvero, questo Schumann, ed è lui a suscitare emozioni senza fine....
Grazie Ambra e buona giornata!!!
Grazie per l'amato Schumann, che ben dipinge l'autunno e le sue malinconie, rotte da improvvisi scrosci di colore. Da bambina l'autunno mi rallegrava. Nel tardo pomeriggio calpestare le foglie marroni e gialle cadute dai platani era un gioco gioioso. Ora l'autunno per me segna la fine delle illusioni estive e mi lascia un velo di tristezza. Fortuna che la buona musica non ci fa sentire soli mentre il buio avanza ogni sera di più.
Ti abbraccio, cara Annamaria!
egle
Sì, Egle, anche a me l'autunno coi suoi colori ricorda la mia infanzia, e in particolare certe passeggiate pomeridiane in cerca di castagne. Bellissima la tua espressione "scrosci di colore", una splendida sinestesia!!!
Poi, certo, l'autunno è anche ombra che avanza, come quella nebbia della foto del post. Ma la musica ci risolleva il cuore, e tu lo sai meglio di me!!!
Ti abbraccio forte!!!!!!
Ciao cara, ti penso molto e scusami se ti commento poche volte anche se ti guardo, ti leggo e ti ascolto :)! Grazie anche per questo bellissimo post autunnale pieno di emozioni! Baci
Grazie Caterina, ma non devi scusarti di nulla!!! Qui non esiste alcun obbligo, ma solo la gioia di ascoltare musica!! E certo, ti penso tanto anch'io e ti abbraccio forte!!!
Il tuo blog è un ristoro per l'uomo stanco.
Ciao.
Le tue scelte adorabile Annamaria sono sempre così magistralemente azzeccate che mi stupiscono ogni volta di più..
La musica è così a stretto contatto con il testo che sembra scritta per le tue parole..
Un dolce bacio autunnale!
Grazie, Gus!....E' proprio quello che desidero: che la musica col suo splendore possa restituirci forza e vita ogni volta che ne abbiamo bisogno!
Ciao!!!
Carissima NELLA, le mie scelte musicali a volte sono lunghe e tormentate, a volte sono fulminee.
Questa volta sono andata a colpo sicuro: appena ho ascoltato questo brano di Schumann, ho desiderato di condividerlo con voi il prima possibile!
Ti abbraccio forte!!!
Ciao Annamaria.
Ecco il tuo post sull'autunno che mi avevi preannunciato.
Volevo scriverti prima ma non ci sono riuscita, pardon...
Questa stagione è splendida e malinconica nello stesso tempo, è in continua trasformazione, pronta al rinnovamento prima dell'inverno che addormenta il mondo.
Hai descritto Schumann in maniera sublime. Sai che tra i molti musicisti è quello che mi stimola di più? Però non ti so spiegare perché.
Già ho ascoltato il pezzo che ci hai proposto...ora faccio il bis.
Baci amica cara.
Fai pure il bis e il tris, carissima Pia, non si finirebbe mai di ascoltare certi brani!!!
Sono contenta che Schumann ti piaccia e in realtà non è sempre facile individuare i motivi per cui uma musica ci affascina più di altre. Entrano in gioco sensazioni, ricordi, sentimenti, aspetti razionali e irrazionali perchè la musica ci convolge nella noostra totalità.
Grazie e un abbraccio di buona giornata!!!
Già non si finisce mai di ascoltare brani come questo..perchè ogni volta è un rinnovarsi di diverse emozioni...
Un bellissimo modo per omaggiare l'arrivo dell'autunno...Schumann con questo brano ne dipinge i colori, le sensazioni, gli umori...romanicamente malinconico...
Ci hai descritto tutto magistralmente e ti ho letto con vero piacere, grazie! Buon fine settimana a te, Stefania
Bellissima musica che riempie il cuore di poesia!
Buon autunno da Beatris
Grazie, Stefania, di aver condiviso il mio post. Davvero questo brano di Schumann incanta e rimane dentro!
Un abbraccio di buon sabato!!!
Buon autunno a te, Beatris, e benvenuta qui!!!
Grazie e a presto!!!
Schumann sublime! Facendo una ricerca su dipinti autunnali ho trovato una bellissima sorpresa, il tuo blog! Desidero seguirlo perchè amo la musica e mi piace come scrivi, come la descrivi per meglio dire...
Nausica
Grazie di cuore del tuo commento, Nausica, è benvenuta qui!!!
Sì, Schumann davvero sublime....
A presto!
Meraviglioso Schumann : la sua struggente disperazione mi prende.......
Grazie Elisabetta e benvenuta qui! E' intensa la suggestione di questo Schumann, ma spero che la struggente disperazione si dissolva piano piano in dolcezza...
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