mercoledì 13 giugno 2012

"Aria": un soffio di magica leggerezza.

Mi ha sempre incantato la perfezione della natura nelle sue forme e nelle sue proporzioni, dalle manifestazioni più grandi del suo splendore a quelle più umili e nascoste.

Per restare stupiti, basta infatti osservare i colori di un paesaggio o la grandiosità della volta stellata, ma anche la disposizione dei petali di un fiore, il disegno di un cristallo di neve o la sequenza delle foglie in una pianta. Meraviglie create non da mano d'uomo, ma segni di una multiforme Bellezza creatrice, impronte divine che possiamo cogliere nel cielo, ma che troviamo disseminate anche nel prato sotto casa.


Per questo, oggi voglio regalare a chi passa di qui la delicata immagine del riquadro.
Si chiama "Taraxacum officinale", più comunemente detto "soffione", ed è una semplice pianticella che tutti conosciamo, che abita i nostri campi e con cui certo abbiamo giocato da bambini o forse anche un po' più in là.
Mi ha sempre affascinato la perfetta geometria delle sue infruttescenze, ciuffetti equidistanti dal centro, morbidi pelucchi simili a piccole stelle, lievi e delicate come i capelli di un bimbo.
Era bello soffiare sul cerchio trasparente in cima allo stelo e vedere impalpabili evanescenze perdersi nell'aria, volar via leggere nel loro grigio appena accennato eppure pieno di luce.
Era un gioco, certo, ma capace di regalarci qualche istante di meraviglia ed una percezione di ariosa levità.

E mi piace associare l'immagine del riquadro ad un brano di Giovanni Allevi che mi richiama proprio quel respiro di leggerezza.
Si tratta di
"Aria", dal cd+dvd "Allevi & All Stars Orchestra - Arena di Verona" del 2009, pezzo originariamente scritto per pianoforte solo e in seguito rielaborato dal compositore in versione orchestrale proprio per il concerto del settembre 2009 all'Arena di Verona. Qui Allevi suona infatti accompagnato dalla All Stars Orchestra, insieme creato per l’occasione e costituito da oltre 80 professori scelti tra i virtuosi dei più importanti ensembles musicali del mondo.

Nel brano, dopo la parte iniziale affidata ancora al pianoforte solo, si fa strada dolcissimo il fremito degli archi - prima sospiro appena percettibile, poi sempre più ampio e disteso - che va ad impadronirsi della melodia fino a trasformarla in un valzer di sognante splendore.
Ritmo, fluidità e delicatezza si fondono
così in una lievissima aria, davvero quasi una danza che sale accompagnata dai pizzicati in successive aperture di luminosa sonorità, anche se punteggiate qua e là di malinconia.
Da qui, il tema torna poi a farsi più sommesso e a riecheggiare dolcemente nel canto di alcuni singoli strumenti
fino al pianoforte che, questa volta accompagnato dall'orchestra, lo riprende nella delicatezza del suo ritmo iniziale.

Una pagina dalle sonorità talora forti e vibranti che si alternano ad altre più lievi e modulate secondo la voce dei vari strumenti.
Un brano che disegna per così dire una parabola e ci porta via con sè per restituirci al nostro ritmo naturale - quello del respiro - ma anche quello dei sogni e di uno sguardo d'incantata leggerezza sull'esistenza.

Buon ascolto!

11 commenti:

maresco martini ha detto...

CHE BRAVA! NON SOLO A SCEGLIERE I TEMI MUSICALI MA SEI BRAVISSIMA POETESSA DELLA NATURA.
io li soffio ancora..........
Un saluto da parte mia e di Chiara

Annamaria ha detto...

Grazie, Maresco, del tuo entusiasmo e della tua condivisione!!!
E' bello restare bambini almeno nel cuore...
Un abbraccione a te e a Chiara!!!

Paola ha detto...

Emozionante cara Annamaria! Sai quante volte anch'io mi incanto a guardare la perfezione del Creato.... Anche un fiore, piccolissimo , rappresenta una miriadi di perfezioni.... E mi chiedo, ogni volta, come sia possibile non ammettere l'esistenza di un'Entità superiore. Grazie di questa pagina meravigliosa, così poetica e della melodia forte e insieme delicata di Allevi. Un abbraccio e l'augurio di tanto bene.

Annamaria ha detto...

Paola carissima, grazie!!!
Sì, la bellezza ariosa del tarassaco mi ha sempre affascinato e mi è parso che la sua "traduzione" in musica potesse essere proprio questa melodia di Allevi "forte e delicata" come hai detto tu!
Anche a te auguri affettuosi di ogni bene!

Sandra M. ha detto...

Anche io li soffio ancora. Insieme al Filippo e mio perdo in tutti i suoi
"p-cchè, nonna, pe-cchèèè?"
Ascoltare Allevi è proprio un soffio d'aria leggera....mi piace davvero tanto.

Annamaria ha detto...

Grazie, Sandra! Sono contenta che il brano ti piaccia.
E bello questo soffio di aria leggera insieme al tuo nipotino!
A presto!

Anonimo ha detto...

Che bello ARIA per pianoforte e orchestra! E' la versione che prediligo e Giovanni ha scritto questo pezzo proprio per respirare (come gli ho urlato alcune volte ai concerti quando sembrava in preda ad un attacco di panico). E il soffione del Tarassaco pare proprio fatto d'aria. Nel linguaggio toscano la pianta, con il suo fiore giallo, è chiamata piscialletto perchè il gambo è cavo e ne esce la linfa.
Grazie di questa buona ARIA, cara Annamaria.
Un abbraccio.
egle

egle ha detto...

Bellissimo!
egle

Ambra ha detto...

Un incanto questa musica come l'incanto di quel soffio che si faceva da bambini.

Annamaria ha detto...

Cara Egle, so benissimo che questo è uno dei brani che prediligi! E anch'io amo molto la versione orchestrale di Aria!
Grazie!

Annamaria ha detto...

Sì, Ambra, è davvero un incanto questa musica e mi pareva proprio adatta alla delicatezza ariosa del tarassaco!
Grazie!