giovedì 25 agosto 2011

Sesto grado

Come si fa a parlare....
Ci sono eventi di fronte ai quali manca il respiro e il cuore salta un battito, come in alta montagna quando l'aria diventa rarefatta ma in compenso il panorama è mozzafiato.
Ogni parola sembra superflua, un inutile girare intorno a una realtà che non ha bisogno di commenti ed è tanto grande che in fondo ci sfugge.
Eppure...
Eppure va ricordata perchè ci resti dentro scolpita come le rocce che si stagliano verticali e taglienti contro il cielo terso.

Ma non mi sto riferendo a una scalata in parete, sto parlando invece di ciò ho letto ormai giorni fa, sulle pagine di un quotidiano : le parole di perdono di quella mamma di Sovico, Carolina Cenzato, alla quale è stato ammazzato il figlio diciottenne in una rissa, una delle tante risse estive col morto alle quali purtroppo le cronache ci hanno abituato.
Ne riporto due stralci, perchè non si perdano nel vortice delle notizie:

"Abbraccio il ragazzo che mi ha tolto mio figlio, e abbraccio i suoi genitori in attesa di un incontro con loro perchè, alla fine di tutto, il bene deve vincere. Sempre......"
".....Dobbiamo avere la forza di tornare a casa e dimenticare ogni rancore, cercando di essere più umili, di non offendere nessuno e di offrire sempre ad ogni uomo la possibilità di rialzarsi e di ricominciare."

Parole semplici, di perdono e solidarietà nel dolore che si accendono come un faro d'intensissima luce nello sfascio della nostra convivenza.
Una mano tesa all'altra famiglia - quella dell'uccisore - devastata da un dolore forse non meno cocente.
Parole che testimoniano la capacità non comune di scalare il sesto grado dell'Amore, appunto come una di quelle pareti che lasciano col fiato sospeso, ma offrono poi una visuale di incredibile bellezza.

Non aggiungo altro. Non voglio e non posso. Nessuno che non abbia vissuto lo strazio per la morte di un figlio può addentrarsi in questo dolore.
Lascio spazio invece alla musica col brano, grandioso e dirompente, che apre la "Passione secondo Matteo BWV 244" di Bach.
Siano le note del compositore più eccelso, attraverso la rigorosa e misurata direzione di Karl Richter (e per favore, all'inizio del video, guardategli le mani, mani che parlano!...), a rendere omaggio alla luminosa speranza che queste parole spalancano davanti a tutti noi con la loro volontà di bene.

Buon ascolto!

12 commenti:

viola ha detto...

Tra le tristi e tragiche notizie che ho ascoltato nei telegiornali durante le mie vacanze, anche io sono stata molto colpita dalle parole di quella mamma.. una persona sicuramente illuminata. Un balsamo, le sue parole, di speranza, bellezza e verità, in mezzo a tanto dolore. Grazie per averle ricordate
un abbraccio:)

Ambra ha detto...

Adoro passare dal tuo blog, ascoltare la tua musica, leggere le tue parole. Raramente non ho condiviso per intero il tuo pensiero e più che mai sono d'accordo su quello che dici ora, ma non so se io sarei mai stata capace di dire le parole dette da quella mamma. Lei, una grande donna, una grande anima.

Annamaria ha detto...

Grazie a te Viola per questa condivisione!
Un abbraccio grande!

Lorella ha detto...

Il cammino del perdono è come un sentiero di montagna, tortuoso, a volte ripido, poco agevole, mai comodo.
La rabbia, il dolore, il risentimento sono i nostri compagni di viaggio. Non possiamo separarci da loro, per un po' dobbiamo camminare insieme, fianco a fianco.
L'unico modo per non rimanere schiacciati dall'ingranaggio dell'odio è scegliere di aprire le porte del cuore e amare. Solo così saremo in grado di rinnovare i rapporti con noi stessi e con gli altri, solo così saremo capaci di continuare la nostra crescita verso la libertà interiore.
Noi abbiamo bisogno del perdono, come abbiamo necessità di essere perdonati.
Questa è la "semplice" lezione che ci ha voluto far capire quella mamma di Sovico. Lei ha scelto di amare gli altri così come sono.
Facciamone tesoro.

Annamaria ha detto...

Anch'io non lo so, Ambra.
Per questo, a un certo punto mi sono fermata e ho lasciato spazio alla musica, in particolare a "quella" musica. La Passione di Bach, infatti, con tutta la tragicità che esprime può dire ben di più del mio povero commento.

Ma le parole di quella mamma, (anche se nessuno - credo - può sapere in teoria cosa farebbe e direbbe al posto suo) restano per me piene di luce, illuminano la nostra quotidianità.
Grazie della tua osservazione.
Ti abbraccio!

Annamaria ha detto...

Benvenuta Lorella e grazie del tuo commento!
Giustamente il perdono non è frutto di bacchetta magica, ma un percorso tortuoso dove il rancore può continuare a rodere.
L'importante è scegliere di camminare verso la libertà interiore.

Un gesto difficile come quello di questa madre è un luminoso punto di arrivo che aiuta, tra l'altro, a relativizzare tante piccolezze sulle quali, a volte, non si riesce a passare oltre con serenità.
Grazie!

Chiara ha detto...

Tu sai che ho un affetto particolare per questa musica, vero? Condivido pienamente ciò che scrivi e alla tua rabbia si aggiunge anche la mia. E la speranza che non accandano mai più situazioni del genere. Un mega abbraccio e grazie per la musica... bacini!

Annamaria ha detto...

Lo so, carissima Flautista, ricordo bene quanto ami questo brano!... Del resto non poteva esserci altro a commento delle parole di quella madre.

Certo, provo molta rabbia per quanto è accaduto. Ma più forte ancora è lo stupore per la capacità di perdono di questa donna che ci addita una meta di Luce, anche se altissima e difficile appunto come un sesto grado in parete.
Grazie di tutto!
Ti abbraccio forte anch'io. Bacini...

Sandra M. ha detto...

Sì, una capacità proprio non comune.E il brano è come una scarica di adrenalina.

Annamaria ha detto...

Sì, Sandra, proprio vero! Il brano è come una scarica di adrenalina, un'emozione che ti avvolge progressivamente con un'intensità sempre più profonda e totale.
Grazie!!!

Euterpe ha detto...

Oh, come amo questo coro iniziale della Passione Secondo Matteo! Allora, sicuramente a Lei piacerà il mio blog musicale. In questi giorni ho asistito a un concerto di quegli che ti lasciano senza parole... Condivido la mia recensione con Voi.
Su questa donna, tutti dovrebbero essere così: Il rancore, la vendetta, la malavoglia non servono a nulla, soltanto portano emozioni simili e fanno che venga sempre più odio...
E quello del figlio... Cara, spero che Lei non abbia perso nesuno e, di esser così, mi dispiace tanto. Buon coraggio, e La prego di non dimenticar mai che la musica è sempre là ad aiutare.
Buona giornata.

Annamaria ha detto...

Benvenuta qui, Euterpe!
Bellissimo il tuo blog musicale e la cantata di Bach che hai postato. Lascia veramente senza parole. Splendide anche le immagini dell'abbazia di Stams.
GRAZIE DI TUTTO!!!!
A presto!

Annamaria