sabato 20 agosto 2011

Agosto

Il mese di Agosto, così come ci viene presentato nella miniatura del fratelli Limbourg, ci regala un quadretto particolarmente luminoso sia per l'intensità del blu - caratteristica peraltro comune a tutte le immagini del Ciclo dei Mesi e del libro d'ore da cui è tratto - sia per il contrasto col bianco del cavallo in primo piano.

Qui gli autori hanno creato una rappresentazione decisamente completa, raffigurando sia scene di vita cortese che attività del mondo contadino, senza dimenticare poi il castello sullo sfondo.
Davanti a noi infatti, un piccolo corteo principesco - in cui ammantato di blu compare il Duca de Berry - si sta dedicando ad una delle attività preferite dalla nobiltà del tempo : la caccia col falcone, simbolo di ricchezza e raffinatezza. Notiamo appunto sulla destra il falconiere e dietro a lui l'elegantissimo seguito descritto in modo non convenzionale poichè, a ben guardare, ogni cavaliere è colto in atteggiamenti diversi.

In secondo piano, un corso d'acqua attraversa la campagna e si allarga a formare una conca dove diverse figure stanno facendo il bagno. Sempre qui, sono rappresentati poi i lavori agricoli corrispondenti al mese nelle loro varie fasi e infine, sullo sfondo, il castello di Etampes.

Come di consueto, l'immagine riflette un quadro di vita ordinato e realistico, dove ogni attività è serenamente sottoposta ai ritmi della natura ed è l'avvicendarsi delle costellazioni a regolare lavori e svaghi, feste e rituali.
Al di là delle varie occupazioni descritte infatti, non è da perdere di vista la lunetta che sovrasta e conclude il quadretto, dove la puntuale annotazione della posizione del carro del sole, dei segni zodiacali e il blu che si fonde sempre con quello della scena sottostante, altro non sono che riferimenti ad una realtà superiore che tutto presiede e governa, secondo una visione ancora squisitamente medioevale, benchè siamo già all'inizio del Quattrocento.
Ed è anche tale particolare aspetto a conferire alle scene rappresentate un gran senso di serenità e di pace.

A commento di questa immagine, la ballata inglese "Scarborough Fair" nella famosissima interpretazione di Simon and Garfunkel. Si tratta di un brano che riprende un'antica melodia del Seicento forse di origine scozzese, della quale esistono numerose versioni.
La fiera di Scarborough cui il pezzo si riferisce era una delle più frequentate esposizioni commerciali del Medioevo che iniziava proprio nel mese di Agosto in corrispondenza della festa dell'Assunta e proseguiva per ben quarantacinque giorni.
Lo stile folk della ballata e il testo che gli autori hanno attinto al patrimonio popolare e poi rielaborato, ne fanno - anche a distanza di anni - una pagina sempre affascinante.

Buon ascolto!

6 commenti:

Sandra M. ha detto...

Bello leggere la tua descrizione di questa nuova pagina miniata.
E la ballata mi ha riportata a Scrborough...non è troppo lontata da Hull, dove sbarcammo dopo una notte di traghetto provenienti da Zebrugge- Hull è un po' la porta di ingresso in Scozia. Ascolto la musica e ritorno nelle
Highlands!
Buona domenica Annamaria.

Annamaria ha detto...

Quanti bei posti conosci Sandra!!!
Io non ho viaggiato come te e li posso solo sognare.
Grazie del tuo commento,
Buona domenica anche a te!!!!

Ambra ha detto...

Ciao Annamaria! Eccomi di ritorno. E ritrovo la bellissima miniatura che ci riproponi ogni mese e questa ballata malinconica e dolce. Dipinto, colori, musica e voci che ci riportano potrei dire all'età dell'oro nel senso di uno "stato" dove la bellezza è gioia per gli occhi e le melodie balsamo per l'udito.

aaaa ha detto...

Ciao Annamaria, benritrovata dopo le ferie. Simon e Garfunkel sono tra i miei artisti pop preferiti di quella meravigliosa e irripetibile stagione che va, grossomodo, dal 1960 al 1975, che aveva nei Beatles l' immagine piu' "commerciale" e "visibile" ma era tutto un brulicare di attività musicali. Ogni giorno dell' anno usciva un capolavoro, un classico ancora oggi, quasi nell' indifferenza, tanto erano tutti magnifici e pensavamo che la miniera mai si esaurisse. Dal 1991 non ho piu' trovato un pezzo di musica moderna che mi abbia appena interessato. nemmeno uno. Vabbe' sara' che invecchio, ma non solo......
Non Ti saprei dire se ho amato la musica classica dopo i vent' anni grazie al pop melodico o se ho amato quest' ultimo perche' avevo innato l' amore per il classico, per il bello, per l' armonia. un po' come la storia dell' uovo e la gallina. artisti inglesi e americani' e anche qualche italiano hanno scritto pezzi memorabili. Riascoltati oggi sono di una freschezza impressionamte.
Scarborough Fair e' un capolavoro. Condivide a parimerito col altre, nell' infinito non ci sono gerarchie, la palma della miglior musica di sempre. ho detto tutto.
Francesco

Annamaria ha detto...

Bentornata Ambra!!!
Putroppo non sono andata a Chantilly, come pensavo, a rivedere queste miniature al Museo Condé.
Sono ancora rifugiata nel mio angolo di montagna ma per poco... Dovrò pur scendere anch'io in pianura...nella speranza che questo caldo spaventoso ceda il passo a temperature più accettabili.

Hai ragione, musica e immagini ci riportano a una sorta di età dell'oro.
A presto e grazie!

Annamaria ha detto...

Ciao, Francesco!
Hai proprio ragione:nell'infinito della musica non ci sono gerarchie. La Bellezza è una, anche se con una miriade di sfaccettature.

Io ho amato la musica classica dai quindici-sedici anni in poi. E quando i miei amici ascoltavano i complessi pop di quella stagione irrepetibile - come scrivi - degli anni Sessanta e Settanta, io facevo sempre la figura dell'ignorante, perchè avevo la testa tra i Brandeburghesi o giù di lì.

Poi, col tempo, ho cominciato ad apprezzare anche altro, ma penso che sia la musica classica ad aprirti aiutandoti a cogliere anche il bello di stili differenti e altre molodie. Grazie!!!