
Ci sono eventi di fronte ai quali manca il respiro e il cuore salta un battito, come in alta montagna quando l'aria diventa rarefatta ma in compenso il panorama è mozzafiato.
Eppure...
Eppure va ricordata perchè ci resti dentro scolpita come le rocce che si stagliano verticali e taglienti contro il cielo terso.
Ma non mi sto riferendo a una scalata in parete, sto parlando invece di ciò ho letto ormai giorni fa, sulle pagine di un quotidiano : le parole di perdono di quella mamma di Sovico, Carolina Cenzato, alla quale è stato ammazzato il figlio diciottenne in una rissa, una delle tante risse estive col morto alle quali purtroppo le cronache ci hanno abituato.
Ne riporto due stralci, perchè non si perdano nel vortice delle notizie:
"Abbraccio il ragazzo che mi ha tolto mio figlio, e abbraccio i suoi genitori in attesa di un incontro con loro perchè, alla fine di tutto, il bene deve vincere. Sempre......"
".....Dobbiamo avere la forza di tornare a casa e dimenticare ogni rancore, cercando di essere più umili, di non offendere nessuno e di offrire sempre ad ogni uomo la possibilità di rialzarsi e di ricominciare."
Parole semplici, di perdono e solidarietà nel dolore che si accendono come un faro d'intensissima luce nello sfascio della nostra convivenza.
Una mano tesa all'altra famiglia - quella dell'uccisore - devastata da un dolore forse non meno cocente.
Parole che testimoniano la capacità non comune di scalare il sesto grado dell'Amore, appunto come una di quelle pareti che lasciano col fiato sospeso, ma offrono poi una visuale di incredibile bellezza.
Non aggiungo altro. Non voglio e non posso. Nessuno che non abbia vissuto lo strazio per la morte di un figlio può addentrarsi in questo dolore.
Lascio spazio invece alla musica col brano, grandioso e dirompente, che apre la "Passione secondo Matteo BWV 244" di Bach.
Siano le note del compositore più eccelso, attraverso la rigorosa e misurata direzione di Karl Richter (e per favore, all'inizio del video, guardategli le mani, mani che parlano!...), a rendere omaggio alla luminosa speranza che queste parole spalancano davanti a tutti noi con la loro volontà di bene.Non aggiungo altro. Non voglio e non posso. Nessuno che non abbia vissuto lo strazio per la morte di un figlio può addentrarsi in questo dolore.
Lascio spazio invece alla musica col brano, grandioso e dirompente, che apre la "Passione secondo Matteo BWV 244" di Bach.
Buon ascolto!