Amo molto le Allemande di Bach, in particolare quelle delle "Suites francesi" e delle "Partite per clavicembalo".Qualcuna - da principiante quale sono - tento anche di suonicchiarla ed è bellissimo vivere la musica dall'interno, avviandosi per un itinerario che riserva sempre delle sorprese.
Con Bach spesso mi sembra di entrare in un bosco: è un autore di tali proporzioni che il cammino, per quanto rigoroso e coerentissimo con se stesso, risulta sempre inedito e conduce per una varietà inimmaginabile di paesaggi e sfumature.
E' come percorrere uno di quei meravigliosi sentieri di montagna dove la visuale cambia quasi ad ogni tornante: ora ci s'inoltra nel folto di un'abetaia, ora si scende in riva a un torrente, ora ci s'innalza fino a vedere scorci del ghiacciaio lontano o si riposa lo sguardo in una verdissima radura.
Anche colori e luci mutano in continuazione, col sole che suscita riflessi nel fogliame e regala un'aura dorata soprattutto nel pomeriggio.
Ma non tutto si scopre subito: occorrono calma e attenzione per cogliere anche la più piccola sfumatura.
Così è in Bach, in particolare nella splendida Allemanda della "Partita N.4 in Re magg. BWV 828" che oggi propongo: un lungo brano dolcemente articolato, dove il compositore ci precede sul sentiero e pure cammina con noi accompagnandoci attraverso una ricca sequenza di passaggi.
Come un sentiero in cui penombra e luce si alternano e talora quasi si fondono, così la musica sfuma continuamente dal tono maggiore al minore esplorando una variegata gamma di temi che s'intrecciano fiorendo l'uno dall'altro, pacatamente.
Anche se al clavicembalo ci sono pregevoli interpretazioni come quella di Trevor Pinnock, ho preferito postare qui quella di Maria Tipo al pianoforte perchè conferisce a questo brano particolare morbidezza.
Buon ascolto!
12 commenti:
Mia cara Anna maria, ho ingrandito la foto ed ho visto i fiori che prima non notavo.....hai ragione! e Bach è come la foto, va "guardato" da vicino per assaporarne tutta la delicatezza. Belle le immagini che accompagnano il suono. Come sempre hai scritto coinvolgendomi ed hai scelto un brano degno di essere ascoltato. GRAZIE ..E buona serata. Un abbraccio
Un abbraccio a te Paola!
Ora vengo a trovarti!!!
Grazie!
Cara Annamaria, forse te l'ho già detto, ho ascoltato le note di Bach che si propagavano dal suo organo nella Thomaskirche di Lipsia. E' stata un'emozione irripetibile.
Sono passata anche per augurarti buone vacanze, dal momento che ho messo in pausa il blog. Ci risentiamo a settembre. A presto.
Sì, Ambra, mi avevi già parlato della tua emozione visitando la Thomaskirche.
Ti abbraccio e ti auguro delle buonissime vacanze!
Bach: il mio preferito. Grazie grazie Annamaria!
Meravigliosa. Io con Bach ho un rapporto particolare: mi piace da impazzire ascoltarlo, e mi piace moltissimo analizzare i suoi brani durante le lezioni (analizzare una fuga di Bach è una specie di rebus continuo), ma non riesco proprio a suonarlo. Faccio molta più fatica ad imparare brani di Bach, anche se facili rispetto ad esempio a brani di Chopin. E devo confessare che mi dispiace abbastanza. Stranezze......
Grazie cara Flautista!
Mi sa che tra antichi e moderni condividiamo proprio gli stessi gusti...!
Abbraccioni!!!
Sono contenta, Giulio, che anche tu - certo più esperto di me - condivida lo splendore assoluto di questo brano. Ti resta dentro e ti accompagna come una colonna sonora di ineffabile bellezza.
E' vero: nella mia esperienza di principiante moooolto principiante,(suonicchio poco e male giusto per mio diletto) trovo anch'io che alcuni brani di Bach (solo alcuni però!) siano oggettivamente più facili rispetto a Chopin.
Poi è ovvio che le difficoltà di approccio sono diverse da persona a persona.
Grazie!
Ciao cara, ho ingrandito la piccola foto, e percorro i sentieri nascosti che mi fai vedere:)). Adoro Bach e ti accompagno molto volentieri ascoltando quel brano.
Baci e buona serata
Grazie Caterina della tua condivisione e della tua compagnia in questo cammino bachiano.
Un grande abbraccio!
Ciao Giulio, anch' io tento di suonare il piano, e pure Bach. Il vertice della musica e non solo. Dopo anni di tentativi penso di essermi avvicinato a capire perchè anche un semplice minuetto risulta difficile. Bach è puro contrappunto. Mai autore si era spinto a tanto ed è stato impossibile avvicinarlo. Penso che nessun musicista abbia mai attribuito uguale importanza alle voci all' interno di una composizione. Un semplice minuetto richiede per apprezzarne la bellezza ed eseguirlo decentemente di percepire ed eseguire le due voci essendo cosciente di questo.Percio' la mano sinistra, o viceversa per i mancini, deve "andare da sola", e questo, se non ci sei nato come me, lo raggiungi solo dopo anni di esercizio. Ma vale la pena. POi qui il discorso si fa piu' complesso e metafisico, emisferi cerebrali, conscio e inconscio ecc.. La musica di Bach penso sia una iniziazione a qualcosa di grande, immenso ed infinito. si assimila per gradi. Una volta che percepisci e suoni le due voci, ne puoi, con difficolta', aggiungere e percepire una terza, quarta, quinta. Un monddo meraviglioso ti si apre. Questa è la musica delle sfere. Questo penso sia il segreto di Bach. E' per questo che Chopin quando preparava i suoi concerti suonava solo Bach per esercitarsi. Anche la sua grandissima musica se la analizzi bene è solo melodia accompagnata da accordi piu' o meno arpeggiati. Se non ho detto cose ovvie e risapute sono contento di avere almeno espresso il mio punto di vista. Grazie.
Grazie Francesco del tuo interessantissimo contributo!
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