mercoledì 11 maggio 2011

Effetti collaterali

Capita.
Capita a me ogniqualvolta scelgo un brano da postare qui o - indipendentemente dal blog - quando ascolto musica, sia che la senta distrattamente, sia che ne venga catturata con ogni fibra della mia attenzione.

Accade a me, ma a chi sa quanti altri, forse a tutti.


Succede che, una volta sentito un brano, questo ti resti dentro come un ritornello al di là della tua volontà e dei tuoi pensieri: c'è e basta. E ti canta nell'anima.
Sei per strada e ti accompagna, ti svegli la mattina e si sveglia con te.
Così diventa la colonna sonora delle tue giornate, sequenza di note in libertà che affiorano spontaneamente, a loro piacimento, a illuminarti cuore e sguardi.

A volte è un pezzo sentito in tv, magari una volta sola, per caso. O invece è un brano nel tuo ipod che riascolti dopo tanto tempo.
Credi forse di non averlo memorizzato e invece ritorna ripercorrendo la strada del tuo inconscio per conto suo, come da un fondale marino dal quale riaffiora.


Ho pensato spesso che il cuore dell'uomo sia un po' come il segreto abisso del mare - quel "porto sepolto" di cui parla Ungaretti in un suo mirabile testo - e ciò che si sedimenta in quelle profondità riaffiori poi per vie tutte sue, come un regalo dimenticato che invece è lì, per noi. Così, a mio avviso, è con la musica.

A me capita quando sono per strada, in cammino, come se la cadenza dei passi si sintonizzasse automaticamente con un ritmo interiore. Ed è così da sempre.

Ricordo della mia giovinezza da pendolare che, quando correvo a prendere il treno scaraventandomi giù per i cinque piani di scale in cima ai quali abitavo, appena varcato il portone di casa nell'aria fresca del mattino, come da un invisibile ipod la musica partiva. Spesso me la canticchiavo anche a fior di labbra.

Allora era stato Bach a catturarmi per primo: poi, col tempo, sarebbero arrivati tutti gli altri, antichi e moderni, a lasciarmi nell'anima il loro tributo di gioia, il loro respiro d'infinito.


Oggi, postare un brano su questo blog significa anche immergermi
in un mondo di note che - con una sorta di splendido effetto collaterale - per qualche giorno mi avvolgerà indipendentemente dai miei pensieri, accompagnandomi con la sua aura di emozioni.

Per questo stasera, ancora una volta ritorno a Mozart per proporre, da "Le nozze di Figaro", "Voi che sapete...", un' aria di grande fascino che parla d'amore.
Ma al di là del suo significato nell'opera, mi piace dedicarla proprio alla Musica e alla suggestione dei tanti altri brani che seguiranno qui e che per ora mi porto dentro, custoditi nell'anima, in gioiosa lista d'attesa.


Buon ascolto!


13 commenti:

Silvana Planeta ha detto...

Cara Annamaria, prima di spegnere il PC, una delle ultime cose che faccio è controllare se ci sia o meno un altro dei tuoi meravigliosi post. Stasera sono stata fortunata! Ti abbraccio e continuo a seguirti con grande passione.
Silvana.

Annamaria ha detto...

Grazie Silvana!
Raramente mi capita di pubblicare due post così vicini, ma siccome sarò via qualche giorno, mi sono portata avanti.
Ti abbraccio anch'io e ho appena lasciato un commento nel tuo blog.
Buona giornata!

Ambra ha detto...

Un post grandioso il tuo. Con molta poesia hai parlato di qualcosa che - è vero - succede anche agli altri, almeno succede anche a me. Suoni che rimangono dentro e ti accompagnano, a volte appena ascoltati, a volte risalgono dall'anima quando credevi senza saperlo di averli dimenticati.

Annamaria ha detto...

Ciao Ambra e grazie!
Sì, sembra davvero che la musica dentro di noi abbia strade indipendenti, corsie preferenziali attraverlo cui riaffiora per accompagnarci col suo splendore.
A presto!

Chiara ha detto...

E'... commovente quello che scrivi... e anche assolutamente vero!
Super abbracci!

Ambra ha detto...

Che noia questo blogger. Sto notando che sono spariti tutti gli ultimi miei commenti da diversi blog. Anche qui. Non so più cosa dicevo. Non ho più la freschezza di una prima lettura, ma sicuramente che quello che tu descrivi l'ho provato e lo provo anch'io.

Annamaria ha detto...

Carissima Flautista, grazie!
Scusa se ti rispondo solo ora perchè ho avuto problemi con Blogger e non riuscivo più a entrare!
Ti abbraccio forte forte!!!!

Annamaria ha detto...

Ambra eccomi e grazie ancora!
Sì sono spariti vari commenti miei e di altri, ma ora pare che tutto riprenda a funzionare.....
Abbracci!

Gianna ha detto...

Annamaria, la musica è parte di te, è lampante!
E il tuo modo di scrivere mi affascina sempre.

Grazie della solidarietà.

Annamaria ha detto...

GEAZIE A TE di tutto, Gianna, e ...a prestissimo!!!

Sandra M. ha detto...

Le sensazioni palpitanti dell'amore che si svela ... e questa musica così suadente : una sosta qui rigenera l'animo, cara Amnnamaria.

Sandra M. ha detto...

Sai che non riesco ad aggiungere il tuo blog in quelli da seguire?! Non prende il tuo http ... uffa ... così mi perdo i post che man mano pubblichi. Ci sto provando da giorni, in momenti diversi. Hai un'idea del perché?

Annamaria ha detto...

Sandra, ti ringrazio di tutto!
Ma guarda che sono entrata nel tuo blog e ho visto che ci sono! Mi hai linkato e risulto proprio con l'ultimo post.
Strano che tu non riesca a vederlo!
Purtroppo non so come aiutarti.
In ogni caso il mio url è: http//annaclassica.blogspot.com