domenica 7 novembre 2010

Il Bach dei miei sedici anni

Oggi, desidero rasserenare questa grigia domenica di novembre, salendo ai vertici della musica classica con Johann Sebastian Bach.

Nella miriade di brani composti, ne ho scelto uno che mi ricorda la mia adolescenza e, al tempo stesso, testimonia la grande attualità della musica di Bach per le infinite possibilità aperte dalla sua ritmica.

Si tratta del famoso Contrappunto n. 9 da "L'Arte della Fuga" che propongo in duplice versione : all'organo suonato da Glenn Gould, e cantato da Les Swingle Singers in Jazz Sébastien Bach, la prima pubblicazione del gruppo che risale agli anni Sessanta.
Ricordo il disco in vinile dalla mitica copertina nera con una gemmazione di tessere colorate al centro, copertina che ancora oggi è quella del relativo CD uscito circa una decina di anni fa.


E' stata proprio la versione de
Les Swingle Singers a catturare i miei sedici anni aprendomi alla modernità della ritmica bachiana di cui il gruppo vocale esalta le potenzialità e la ricchezza d'inventiva.
Meraviglioso, a mio avviso, l'intreccio delle voci che costruiscono un'architettura rigorosissima e sempre più complessa nella sua orchestrazione.


Buon ascolto!


4 commenti:

amicusplato ha detto...

È bello arrivare alla scoperta della grande musica attraverso intelligenti e geniali arrangiamenti moderni.

È capitato a te nei tuoi 16 anni, e capita quando sentiamo un brevissimo accenno magari associato alla pubblicità o in una colonna sonora di un film, che ci illumina all'improvviso sul valore di un'intera composizione, o di un autore.

Si parla oggi di opere incmpiute (Gaudì, Michelangelo) e chissà forse inconsciamente (o lo hai fatto apposta...) ci hai proposto una perla di bellezza di quella straordinaria incompiuta che è l'Arte della Fuga... ;-)

Complimenti per aver postato il Contrappunto n. 9 con Glenn Gould, e la brillante versione vocalizzata dei Swingle Singers.

In fondo in fondo non è poi una forzatura la versione vocale.
Bach, come ben sai, non ha indicato con quale strumento si dovesse suonare la sua incompiuta opera... e la voce umana è lo strumento più perfetto ;-)

Un grande grazie, Annamaria, per queste stimolanti proposte, e un caro saluto :-))

Annamaria ha detto...

Grazie di questa condivisione, Amicus!

Sapevo che l'Arte della Fuga è un'opera incompiuta, ma non l'ho fatto apposta.
Francamente non ci avevo neanche pensato....

Vai su youtube a sentire la versione per organo di Gould. Purtroppo il codice è stato disattivato e non si può caricare, ma è di una bellezza da sballo!!!!
Ciao!

amicusplato ha detto...

Hai ragione, veramente splendida l'esecuzione di Gould di questa fuga all'organo :-))

Per confermare quanto hai ragione sulla scelta di Gould, ti dirò che io possiedo invece la versione completa curata al clavicembalo da Davitt Moroney, (che sto riascoltando proprio ora...).

Moroney, grande come studioso, suona il Contrapunctus IX in 3:19; Gould all'organo in 3:05 e al pianoforte (da te postato) in 2:35.

Moroney è molto meno "coinvolgente" e convincente. Lui forse non ti avrebbe condotto alla scoperta di Bach (anche se rimane un grande studioso e clavicembalista...).

Ha anche "completato" la quadruplice fuga finale, il famoso Contrapunctus XIV, con una serie di brevi battute ricavate dall'andamento del brano; mentre invece Gould interrompe là dove Bach ha interrotto...

Eh sì, due intepreti moooolto diversi!

Ciao! Grazie per avermi fatto riascoltare questo capolavoro.

Annamaria ha detto...

Grazie di queste informazioni.
Non conosco Moroney e non sono in grado di fare confronti, ma cercherò di sentirlo.

Le mie conoscenze - ti assicuro - sono abbastanza limitate.
Semplicemente, amo la musica e posto quello che mi piace e che è divenuto per me punto di riferimento nel tempo.
Ciao!