venerdì 11 luglio 2014

Fantastico "Rag" !

Credo di aver accennato più volte ai benefici effetti della musica sulla nostra psiche e al fatto che il suo ascolto può essere considerato a buon diritto una terapia; quindi non mi dilungo oltre.

Vorrei tuttavia aggiungere solo un'osservazione.
Se veramente possiamo definire la musica una cura dell'anima, è intuibile che essa vada a coinvolgere anche il corpo, entrando - diciamo così - in circolo dentro di noi come una vera e propria medicina e scorrendo allo stesso modo del sangue nelle vene. 
Una linfa benefica, insomma, che purifica e rinvigorisce, ravviva e ricarica non soltanto lo spirito ma anche il fisico.
  
E che la musica coinvolga anche il corpo lo dimostra un fatto semplicissimo che tutti noi, chissà quante volte, abbiamo sperimentato: sollecitati dal suo ritmo, qualunque esso sia - antico o moderno, classico o rock, lento o indiavolato - immediatamente e spesso istintivamente, iniziamo a muoverci accompagnando la melodia con i gesti e lasciandoci portare dall'andamento del brano. 
A volte, può essere solo battere il tempo con un piede o seguire i suoni con un leggero tamburellare delle dita; altre volte, può essere un abbandonarsi più intenso e totale al fluire della musica, ma sempre - se appena siamo ricettivi - essa ci prende col suo irresistibile fascino. 
Ed è un fatto istintivo perché, in qualche modo, essa ci è congeniale come una componente essenziale del nostro essere. Del resto, non fosse così, non esisterebbe la danza.

Certo, tale effetto non dipende solo dal fascino delle note, ma anche dal luogo in cui ci troviamo e dalla coreografia che ci circonda. Una cosa è ascoltare musica in perfetta solitudine, altro è trovarci in mezzo a un evento da stadio.
Ma per sperimentarne l'effetto rapinoso, non è sempre necessario assistere dal vivo a un concerto rock scalmanandosi insieme alla folla. 
A volte basta soltanto essere davanti alla tv. 

Vi è mai capitato di dirigere col mestolo in mano il concerto trasmesso dal "Musikverein" di Vienna - o se preferite, da "La Fenice" di Venezia - mentre fate la spola tra la cucina e il soggiorno dando gli ultimi tocchi al pranzo di Capodanno? 
Niente paura, succede ed è perfettamente normale, come pure accennare un passo di danza, beninteso avendo cura di non rovesciare stoviglie e portate.
Il fatto è che la musica, dovunque siamo, ci porta proprio via con sè attraverso le sue melodie e soprattutto i suoi ritmi.

Ed è a questo proposito che oggi voglio condividere con voi un pezzo di ragtime, genere musicale afroamericano solitamente finalizzato al ballo, nato tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo nei quartieri poveri di alcune città statunitensi come New Orleans e Saint Luis. 
Si tratta di brani eseguiti prevalentemente al pianoforte e caratterizzati da un ritmo fortemente sincopato.
Quello che vi propongo è "Maple Leaf Rag", famosissima composizione dell'autore indubbiamente più rappresentativo di questo genere: il texano Scott Joplin (1868 ca. - 1917). 

Il pezzo rispecchia tutte le caratteristiche classiche del ragtime ed è molto popolare anche ai nostri giorni perchè - insieme al riadattamento dell'ancor più celebre "The Entertainer" - fa parte della colonna sonora del film "La stangata". Ma al di là di tale riferimento, mi pare che il suo stile ricordi da vicino anche quello dei commenti musicali utilizzati nel cinema muto.
Il carattere precipuo del brano si basa sulla contemporanea esecuzione al pianoforte di due ritmiche differenti: una regolare e sempre eguale a se stessa, affidata alla mano sinistra, e l'altra più varia e sincopata, affidata alla mano destra.
Ne deriva un'irrefrenabile, straordinaria vitalità che ci sollecita a seguire la musica facendola nostra. Da queste note ricche di brio e di fresca inventiva, sgorga infatti una vivacità corroborante e decisamente contagiosa che apre alla gioia e alla danza.

Buon ascolto!

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12 commenti:

Luigi ha detto...

è proprio così Annamaria: è un balsamo per l'anima e il corpo!!!
Un abbraccio

Annamaria ha detto...

Grazie Luigi! E` un brano di un'esuberanza eccezionale. Ma per tornare alla vera e propria classica, trovo molto azzeccato il consiglio che hai dato alla nostra comune amica Pia, invitandola ad ascoltare quella toccata di Vidor. E`grandiosa!!!
Buona giornata!!!

Anonimo ha detto...

Bellissimo il pezzo Rag che ci proponi, Annamaria cara. Tutti credo lo conoscano, ma è un illuminante esempio di ciò che dici sul tuo Blog. Il suono è energia e muove il nostro corpo, che è energia, dandoci vitalità e benessere. Ciò è dimostrato anche scientificamente. Quindi, viva la musica e chi ce la dona!
Un abbraccio.
egle

Annamaria ha detto...

Certo, carissima Egle, il suono è vera e propria energia!!! Ed energia irrefrenabile, come nel caso di questo brano conosciutissimo e sempre splendido. Impossibile non lasciarsi prendere dal suo ritmo!
Un abbraccio a te e grazie!!!

Nella Crosiglia ha detto...

E qui con questo post amore mio, andiamo a nozze!!!
Io stare ferma con la musica? Giammai, sia lenta di qualsiasi genere , ma spesso ( a meno che non debba scrivere) l'accompagno sempre o con i gesti delle braccia o con tutto il corpo.
Impossibile fermarsi, è un vortice che ti piglia dentro e con questo regtime, come si può stare fermi e poi mi ricorda proprio "La stangata" una perla cinematografica..
Balliamo tutti amica mia, vieni , ti aspetto!++++

Ambra ha detto...

E' gioia, brio, vivacità, allegria. Non puoi restare indifferente, non puoi non partecipare saltellando "tra la cucina e il soggiorno" a piccoli passetti perà, per riuscire a tenere il ritmo.

Annamaria ha detto...

Hai detto "vortice" NELLA?
Proprio la parola giusta per esprimere quel movimento irresistibile col quale la musica ci afferra. E tu poi lo sai molto meglio di me!
Balliamo, carissima amica !!!

Annamaria ha detto...

Grazie, Ambra! Davvero quanta allegria ci regala questo brano, insieme a un desiderio irresistibile di seguirne il ritmo,anche danzando in giro per la casa....
Buona serata!!!

Pia ha detto...

Conosco quest'artista per me eccezionale.
Il merito è sicuramente delle colonne sonore dei film che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico.
Però credo che già fosse molto apprezzato prima visto che ha collaborato con dei grandi come Armstrong.
La mia conoscenza è dovuta al film "La stangata" e più recentemente "La leggenda del pianista sulla"oceano".
Scusa a volte esagero con i miei sproloqui, però un'ultima cosa devo dirtela, mi piace muovermi a ritmo di musica, è inevitabile e mi fa sentire bene.
Ti abbraccio carissima amica, a presto.

Annamaria ha detto...

Ma che dici, Pia??? Nessuno sproloquio, anzi!
Certo che muoversi a tempo di musica fa sentire bene! E questo Joplin poi suscita allegria!
Un abbraccione a te e grazie!!!

Costantino ha detto...

L'arte, ogni segmento dell'arte, innalza gli umani e fa affiorare i sentimenti più veritieri.Rinvigorisce il corpo e lo spirito.

Annamaria ha detto...

Grazie Costantino, è proprio come scrivi: l'arte fa emergere la parte più vera di noi e ci rianima!!!
Buona serata!!!