Mi ha sempre affascinato nell'arte
medioevale sia romanica che gotica, quella nutrita serie di simboli di
cui essa è intessuta, segno che i costruttori del passato - come spesso
anche oggi i contemporanei - non lasciavano nulla al caso, assegnando ad ogni modulo compositivo un suo preciso significato
soprattutto se si trattava di edifici religiosi.
Dalla posizione del fonte battesimale ad un quadriportico, da un matroneo a una cripta o alle decorazioni di un capitello, ogni parte della chiesa aveva una sua ragion d'essere che non nasceva solo dalla fantasia e dal gusto dell'architetto o scultore, ma anche da ciò che quella parte doveva significare nell'insieme della costruzione. Come gli affreschi che narravano la storia sacra erano infatti la cosiddetta "Bibbia dei poveri", così era anche per architettura e scultura: dovevano parlare.
Nel gotico per esempio, esprimono leggerezza e tensione verso l'infinito i ritmi ascensionali, le vetrate che sostituiscono la muratura continua con il loro caleidoscopio di colori, ma anche le mille decorazioni che hanno arricchito soprattutto le grandi cattedrali, facendo letteralmente fiorire la pietra.
Tra queste, i rosoni hanno spesso attirato la mia attenzione sia per la loro bellezza che per il loro significato simbolico.
Al di là della stilizzazione del fiore - la rosa - con i suoi petali e della forma circolare che può richiamare il sole nei suoi molteplici aspetti vitali, l'immagine mi colpisce anche per un altro motivo.
Se pure non è così in tutti gli edifici, tuttavia in molti casi il rosone si trova inscritto in una cornice quadrata, come nella foto in alto che riporta quello del famosissimo Duomo di Orvieto, opera dell'Orcagna che risale alla seconda metà del Trecento. Qui infatti il cerchio, simbolo dell'infinito, è inserito in un quadrato, simbolo del finito, come a dire che il tempo di Dio si inscrive in quello dell'uomo, il divino entra nell'umano, il celeste nel terrestre, la perfezione nel limite; come a significare il mistero dell'Incarnazione, la Bellezza che s'innesta ed esplode all'interno della nostra storia di tutti i giorni.
Mi sembra interessante ricordarlo proprio ora che ci avviciniamo al Natale perchè è bello sapere che, in tante opere d'arte del passato - e non solo - siamo circondati da segni e geometrie non casuali, ma ricche di rimandi a una dimensione più alta. Ed insieme è scoprire come linee e forme, volumi e superfici modellati dagli artisti ci accompagnano col loro affascinante linguaggio, quasi anche dalle pietre s'innalzi una lode colma di stupore per il mistero che si compie.
Così, mi piace commentare quest'immagine con una famosa melodia che celebra il Natale. Si tratta di "Balulalow", canto di antica tradizione scozzese su testo dei fratelli Wedderburn, ripreso da Benjamin Britten (1913 - 1976) all'interno della composizione "A Ceremony of Carols op.28", per coro e arpa in dodici movimenti. "Balulalow" ne costituisce il quinto, una dolce ninna-nanna per il Bambino Gesù, al quale - come dice il testo - l'uomo prepara una culla nella propria anima.
Un po' come quel quadrato che con il proprio limite e la propria finitudine incornicia il movimento infinito del cerchio, quasi a custodirne la perfezione e il prezioso splendore.
Buon ascolto !
16 commenti:
Bellissimo post, ma il video non lo vedo, ahimè . Auguro a te e famiglia un sereno Natale, bacioni
Mi spiace molto, Paola! Forse dipende dal tuo computer....Qui da me vedo e sento tutto senza problemi!
Tra l'altro è un video anche piuttosto breve.
In ogni caso, auguri affettuosi a te e alla tua famiglia e grazie della tua condivisione!!!
Buon Natale!
Che meraviglia la straordinaria tradizione anglosassone ( e comunque nord europea) dei cori di voci bianche . Questo è davvero magnifico. Ogni volta che torno in Inghilterra mi ritrovo seduta tra i banchi di qualche chiesa ad ascoltare le prove del coro...ci passiamo le ore , mio marito e io. Un abbraccio natalizio Annamaria...congratulazioni per il nuovo computer.
Sandra, come vi capisco! Anche a me è capitato più volte di restare a lungo seduta tra i banchi di una chiesa ad ascoltare le prove di un concerto. Un incanto...
Ancora abbracci natalizi a voi!!!
Questo post mi ricorda una passeggiata a Milano, sai? In cerca di significati... Bacini!
Grazie Chiara! Bello ritrovarti qui|
Ho in serbo per te una quantità di altre passeggiate...
A presto e Buon Natale!
Di fronte a tanta tua dotta e magistrale esposizione io mi tolgo tanto di cappello. Finalmente anch'io apprendo qualcosa riguardo ai capolavori nelle cattedrali e nelle chiese. Specialmente i rosoni come quello del Duomo di Orvieto che ho visitato circa trent'anni fa.
Il video è degno del post.
BUONE FESTE a te e ai tuoi cari,
aldo.
ps.mi sono commosso nell'ascolto del coro poiché all'età di dieci anni io e mio fratello facevamo parte del Coro della Cappella Lateranense di Roma.
Buona Notte di Natale!
Aldo, non esagerare....le dotte esposizioni stanno di casa in altri blog!
Ti tingrazio di essere qui e di aver condiviso la commozione ascoltando quel coro. Ma che bello, hai cantato nella Cappella Lateranense!!!
Ancora mille cari auguri a te e alla tua famiglia!
Buona notte di Natale a te, carissima Gianna!!!
Un abbraccio natalizio e un affettuoso augurio di Buone feste a te e ai tuoi cari.
Meraviglioso:) Cara Annamaria un augurio di cuore di Buon Natale a te e a tutti i tuoi cari:)
Tanti cari auguri di Buone Feste natalizie.
Un abbraccio, tuo
Cosimo
Grazie, Krilù, ricambio con affetto!!!
Buon Natale con tutto il cuore, cara Viola!
Grazie Cosimo! Buon Natale anche a te nel segno della musica!!!
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