Ci sono gesti di ogni giorno che, nella loro concretezza, sanno restituirci una sana dimensione di semplicità regalando momenti di pace al nostro vivere.
Spesso appartengono a quella routine quotidiana un po' scontata, senza nulla che in apparenza tocchi il cuore, come certe mattine di cielo bianchiccio e vagamente afoso che sembrano aver perso lo smalto di altre stagioni.
Sono normali incombenze casalinghe come far da mangiare, curare il giardino o altri compiti che magari non destano particolari entusiasmi. Tuttavia, se talora - dopo una giornata di impegni professionali - aggiungono fatica alla fatica, altre volte al contrario possono spianare la strada alla distensione.
Sono gesti che riconducono a mansioni pratiche, ma che spesso offrono ben più del sollievo che può dare un lavoro manuale a chi - per esempio - è abituato a svolgere attività intellettuali. Non consentono solo uno stacco dai pensieri, dagli interlocutori o dallo schermo del computer e uno spostamento della nostra attenzione altrove, ma sono piccole cose capaci di per se stesse di donare conforto, se ci lasciamo immergere nel qui e adesso della loro bellezza.
Operazioni semplici cui magari ci si dedica di fretta e con cuore distratto ma che - diversamente - sanno pacificare dentro.
Ho sempre ammirato, a questo proposito, la discrezione della regola benedettina nel suo "ora et labora" che alterna momenti di contemplazione ad altri di vita attiva in un equilibrio che sa leggere lo splendore delle cose, a cominciare dalle necessità quotidiane di una giornata e di una vita comune.
E' un ancorarsi alla realtà terrena, dopo i voli dell'ascesi mistica, che non costituisce opposizione o dicotomia, ma integra lo stare alla presenza di Dio della vita monastica con una non meno essenziale concretezza di gesti che valorizzano il quotidiano.
E ci sono davvero, anche nella nostra vita, azioni che ci riportano al cuore di una semplicità originaria.
Bagnare i fiori, per esempio: un'operazione che non si può svolgere di corsa col rischio di versare troppa acqua o troppo poca o di farla tracimare. Occorrono calma e attenzione a che la quantità sia quella giusta e venga ben distribuita sul terreno del vaso.
Piccole cose che, se fatte con la tranquillità che richiedono, possono restituire una pulsazione interiore serena, un ritmo naturale, una sintonia col profondo che fa emergere più facilmente quella musica che tutti portiamo dentro.
Per qualcuno potrà essere coltivare un orticello sul balcone di casa, per altri impastare un dolce da veder lievitare in forno, magari anche preparare le verdure per una minestra....ma con quella serenità che toglie la plastica dell'abitudine e trasforma un gesto ripetitivo in una boccata d'aria fresca restituendoci la sua intrinseca bellezza.
E' la vita, nel suo multiforme splendore, quasi una sorta di tema con variazioni che ci nutre in semplicità ridonandoci un'equilibrata percezione di noi stessi e della realtà circostante.
Un po' come questo Mozart della "Sonata N.6 in Re maggiore K.284" di cui propongo proprio una parte delle dodici variazioni sul tema del terzo movimento, in particolare le ultime.
Un brano ora lietamente animato, ora lento e dolcissimo nella delicata fioritura di note e nel ritmo rasserenante che affiora dalla XI variazione - a 2.52 della clip audio - paragonabile per soavità all'Adagio della Serenata K.361 "Gran Partita", anche se protagonista qui è il pianoforte, mentre là sono strumenti a fiato.
Uno sguardo trasparente e incantato - com'è sempre quello di Mozart - fatto di limpidezza e di singole lievissime note che ci accompagnano mentre, magari, siamo intenti a innaffiare i gerani.
Buon ascolto!
14 commenti:
Ciao cara, sí, ora et labora!:).Hai colto la semplicitá e la magnificenza della nostra vita. Grazie per il pezzo di Mozart e per le parole che sono arrivate nel mio cuore:)).
Un bacione e buona Domenica delle Palme
Un testo meraviglioso!
Le tue bellissime parole arrivano dritte al cuore, arricchite dalle emozionanti note di una straordinaria musica.
Buona domenica di Pace!
Ciao:)
Luci@
Ciao, Caterina!
C'è davvero tanta magnificenza anche nelle piccole cose quotidiane della nostra vita.
Grazie della tua condivisione!
Un abbraccio e buona Domenica delle Palme anche a te!
Bentornata qui, Luci@!
Hai sentito che bella quella variazione di Mozart? Un vero incanto.
Grazie del tuo commento e buona domenica delle Palme anche a te!!!
:)
Condivido Annamaria.
Grazie degli auguri molto graditi.
Son le piccole cose che forse riescono a far suonare la musica più bella che c'è in noi. Il dedicarsi, il fare con concentrazione e amore, il qui e ora che diventa il tutto. Il senso... Spesso difficile da fare presi come siamo dalla fretta, dalle preoccupazioni, dai problemi quotidiani.. Grazie come sempre Annamaria per le tue parole che portano a riflessioni e grazie per questo Mozart:) buona domenica delle Palme
Grazie a te Gianna di essere qui!
Viola carissima, è proprio come tu dici!...."Il qui e ora che diventa il tutto, il senso".
Grazie del tuo commento.
Buona Domenica delle Palme in compagnia di Mozart!
E' vero. C'è nella quotidianità un ritmo rasserenante se sei consapevole della gioia che possono dare i piccoli gesti. E i gerani, se li sai innaffiare con calma, con appassionata dolcezza ti restituiscono il loro profumo e la delicatezza dei loro petali che scendono come un balsamo nel cuore agitato dalla vita moderna.
Certo, Ambra, ci sono gesti che salvano "dal cuore agitato della vita moderna" come scrivi tu, ma anche da noi stessi, restituendoci una percezione più equilibrata di tutto.
Grazie!!!
Il paragone che hai scelto mi calza a pennello. Non è ancora attivo l'innaffiamento automatico e mi piace tanto questo gesto, questa mezz'ora quotidiana dedicata al grande vaso che chiamo giardino.
Ed ora ...un po' di buona musica prima di dormire.
Felice Pasqua Annamaria, speriamo di vederci presto.
Felice Pasqua a te, Sandra, speriamo di vederci a maggio e grazie del tuo commento!
I fiori, come la musica sono magìe che ci fanno credere nel miracolo della vita e del suo mistero.
Grazie, Annamaria, di questa tua condivisione.
Un abbraccio.
egle
Sì, Egle, è così!
...Ma hai sentito quel Mozart, soprattutto nella variazione centrale? Una meraviglia.
Grazie!!!
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