Quanto i ritmi di oggi, coniugati con le forme classiche, diano luogo a composizioni musicali ricche di originalità e fascino lo dimostrano parecchi artisti contemporanei.
I veri innovatori, infatti, in molti casi hanno preso le mosse dai grandi del passato, anche se poi - con un'evoluzione quasi fisiologica - da questa impegnativa eredità si sono allontanati per conquistare una propria autonomia.
E' un po' il processo che avviene tra padri e figli: una sorta di innegabile dna musicale si trasmette di padre in figlio, ma si esprimerà poi con ramificazioni differenti che daranno frutti nuovi pur se nati dalla stessa radice.
E amare davvero la classicità non significa considerarla un patrimonio statico, ma farla vivere ancora oggi nelle sue forme, fusa a tutte le sollecitazioni che la compagine del presente può suggerire.
Mi pare questo - tra gli altri - il caso di Astor Piazzolla (1921 - 1992), straordinario compositore, famoso per aver rinnovato la vecchia tradizione del tango rielaborandone ritmi e sonorità. Con versatilità d'ispirazione, ha infatti creato un linguaggio originalissimo e inconfondibile, modificando anche i consueti organici orchestrali con l'introduzione di nuovi strumenti.
Ma non si può pensare che all'origine di tale processo, insieme all'amore per l'eredità musicale argentina, non stia anche una matrice classica e - parlando di ritmo - Bach prima di ogni altro.
Il brano che ho scelto dalla vastissima produzione del musicista, riprende infatti proprio una delle forme musicali più care a Bach - la fuga - unendola ai ritmi e alle cadenze del tango insieme a variazioni di grande fascino.
Si tratta di "Fuga y Misterio" tratto dall'opera "Maria de Buenos Aires", pezzo che - talora in versione classica, talaltra jazz - è stato oggetto di numerosi arrangiamenti per orchestra, quartetto d'archi o altri gruppi strumentali dove, come solisti, oltre al bandoneon troviamo chitarra, flauto, oboe, pianoforte o marimba.
Tra le varie interpretazioni tutte ricche di fascino, quella che propongo oggi del prestigioso insieme "Classical Jam", ci presenta una performance a mio avviso entusiasmante con le quattro voci della fuga affidate nell'ordine al flauto, alla viola, al violino e al violoncello accompagnati dalle percussioni.
La prima parte del brano - che oltre a Bach ci restituisce anche l'eco dei Capricci di Paganini, il n.17 in particolare - si snoda in un crescendo sempre più acceso. Dal flauto solo, al suo incalzante duettare con la viola fino al sovrapporsi di tutte le voci, si costruisce un'architettura sonora sempre più ricca di spessore, mentre gli accenti marcati delle percussioni sviscerano ogni potenzialità ritmica del tema fugato.
Segue poi una sezione melodica molto intensa che vede protagonista il canto del flauto con le sue variazioni insieme al violino. Mentre il finale torna a farsi spiccatamente ritmato fino alla vivacissima conclusione.
Un brano costruito in modo rigoroso e trascinante ad un tempo, dove si fondono mirabilmente novità e tradizione, passionalità e precisione formale.
(Nel riquadro in alto "Fuga in rosso" di Paul Klee)
Buon ascolto!
19 commenti:
Veramente trascinante. Questo flautista , che poi se non ho letto male è anche l'arrangiatore, è un vero virtuoso!
Sì, sì, hai proprio letto bene, Sandra! E sono contenta che ti sia piaciuto.
Grazie!
Conosco alcuni famosi tanghi di Piazzolla e mi piacciono moltissimo, ma il brano che ci hai proposto non l'avevo mai ascoltato. E' molto trascinante, veramente bello. Mi ha colpito la presenza delle percussioni, perchè quasi mi sembrava che non "c'entrassero" tanto col pezzo, invece anche quelle hanno contribuito a dare un fascino moderno al brano. Ciao, Annamaria...e scusami se quando commento la musica dico probabilmente un bel pò di sciocchezze!
P.s. Riguardo alla difficoltà di commentare ti ho risposto sul mio blog...credo che dovrò pensare di togliere quel tipo di modulo..
Grazie Ninfa di essere qui!
Anche a me le percussioni all'inizio facevano uno strano effetto. Poi ho capito che contribuivano a sottolineare gli accenti ritmici del brano.
Non devi scusarti! Quando commenti la musica non dici affatto sciocchezze perchè la commenti con il cuore. Del resto le mie - ci tengo a ribadirlo - NON sono analisi tecniche, ma semplici osservazioni ed emozioni che mi vengono dal ripetuto ascolto. Tutto qui.
Ti abbraccio!
Mi è piaciuta, e molto, la tua riflessione sul processo evolutivo che vede movimenti e "ramificazioni" di uguale natura tra padri e figli e artisti del passato e contemporanei.
Celestiale questo flauto.
Sì, Ambra, quel flauto è stupendo, ma a me piace molto anche tutto l'insieme. L'intrecciarsi delle voci nella fuga è fantastico!!!!
Grazie del tuo commento e buona serata!
ciao...grazie per questa musica stupenda.... ciao..luigina
Ciao Luigina e grazie sempre della tua attenzione!
:-)
Ciao cara, scusami per la latitanza, ma ho pochissimo tempo. Quel flauto é stupendo e mi rilassa, grazie!
Baci e buona serata
Ciao Annamaria.
Il flauto...mi ha stregata, mi ha lasciato senza fiato!
Belli i musicisti vestiti come se fossero appena tornati dal lavoro e si fossero messi lì a fare "due chiacchiere" con i loro strumenti. Ho trovato la musica nell'insieme un po' difficile da seguire, un po' come se le persone parlassero contemporaneamente.
Ultima cosa Paul Klee....pensavo fosse un immagine elaborata dal computer. Andro' a cercarmi l'opera per poterla vedere meglio nei particolari.
Quante cose bellissime ci fai scoprire.....
Domenica
Ciao Annamaria.
Il flauto...mi ha stregata, mi ha lasciato senza fiato!
Belli i musicisti vestiti come se fossero appena tornati dal lavoro e si fossero messi lì a fare "due chiacchiere" con i loro strumenti. Ho trovato la musica nell'insieme un po' difficile da seguire, un po' come se le persone parlassero contemporaneamente.
Ultima cosa Paul Klee....pensavo fosse un immagine elaborata dal computer. Andro' a cercarmi l'opera per poterla vedere meglio nei particolari.
Quante cose bellissime ci fai scoprire.....
Domenica
Caterina, bentornata qui e non preoccuparti!!! Cerca di riposare. Sono felice che questa musica ti piaccia!
Un abbraccio!
Ciao, Domenica e grazie!
Bella l'idea che i musicisti si siano messi lì a fare "due chiacchiere" con i loro strumenti.
Sì, la sovrapposizione delle 4 voci nella fuga dà quell'idea di simultaneità che hai detto, ma è proprio questo il bello, perchè le voci non si sovrappongono a caso, ma secondo le regole della costruzione della fuga e s'incastrano bene.
Ah, ultima cosa: Paul Klee era un amante della musica di Bach.
Ciaooooo!
musica per iniziare la giornata con il buon umore :D
Certo, Darjo!
Buon umore e invito alla danza!
Grazie!
Permesso? Non sono un invitato ma sono stato sollecitato dalla nostra comune amica blogger Sandra M. poiché proprio poco fa è passata dal mio blog "viadellapolveriera.blogspot.com"
per lasciare un suo commento al mio ultimo post di ieri "IL FASCINO DELLA MUSICA". Certo nulla a che vedere con questo tuo bel post e il tuo blog, proprio non cè'paragone. Io sono soltanto uno scribacchino.
Strane coincidenze ma non tanto: proprio ieri ho prelevato da Youtube un video con Astor Piazzolla e il suo Libertango. L'ho inserito tra i preferiti. Inoltre sono un lettore accanito dei libri di Camilleri.
Un salutone e complimenti,
aldo il monticiano.
Benvenuto qui, Aldo, e grazie del tuo commento!!!
Ho fatto un giro nel tuo blog e ho trovato la grande sensibilità di chi si è lasciato toccare dalla musica e scrive col cuore.
Grazie ancora e buona serata!
Ciao Annamaria.
Sai che ti dico? Mi unisco a questo sito e inserisco il tuo blog nel mio elenco blog personale ed in quello dei blogger amici. Che ne pensi?
Grazie allora e grazie del tuo gentile commento.
Un salutone,
aldo.
Grazie Aldo della tua gentilezza!!!
Buona giornata!
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