Non amo molto andare al cinema, ma da un paio d'anni a questa parte ho fatto l'abbonamento a una videoteca proprio vicino a casa. Così, ogni tanto, prendo un dvd e me lo guardo.
L'ultimo, una quindicina di giorni fa, è stato "Il discorso del re" diretto da Tom Hooper, protagonisti Colin Firth e Geoffrey Rush insieme a un cast di altri notevoli attori tra i quali la brava Helena Bonham Carter.
Il film, uscito lo scorso anno riscuotendo grande successo, ripercorre una singolare pagina di storia della monarchia inglese: i problemi di balbuzie del re Giorgio VI e la nascita del suo rapporto di amicizia col logopedista che lo aiuterà a superare tale difficoltà.
Splendidi i due protagonisti peraltro già famosi per aver interpretato notevoli ruoli sia leggeri che drammatici. Ricordiamo per esempio Geoffry Rush nel famosissimo "Shine", dove ha dato vita alla figura del pianista David Helfgott da adulto.
Ma torniamo al film. Al di là di qualche lentezza narrativa e di un paio di figure minori a mio avviso poco convincenti, l'ho trovato decisamente apprezzabile per la straordinaria bravura dei due attori e per la sceneggiatura che scava nel cuore dei protagonisti alla ricerca della loro umanità. Tant'è vero che, superando incertezze, contrasti e soprattutto la gabbia dei ruoli, riescono a stabilire un'autentica relazione di amicizia.
Non sta a me, tuttavia, fare qui la recensione del film che presenta diversi piani di lettura e di cui è già stato detto tutto dalla critica.
Vorrei invece sottolineare un aspetto che riveste non poca importanza nel valorizzare ogni tipo di pellicola: la colonna sonora, strumento che parla senza parole, sottolinea, interpreta, crea spessori e profondità, completa discorsi e immagini.
Mi sembra interessante notare che qui l'autore delle musiche, Alexander Desplat, ha lasciato largo spazio anche a pezzi classici.
C'è Mozart con l'Ouverture da Le Nozze di Figaro e il Concerto per clarinetto K.622 ma, a mio avviso, vero colpo d'ala è Beethoven: scelta assolutamente magistrale è infatti il commento alla scena conclusiva - il discorso del re alla nazione - affidato prima all' Allegretto della Settima Sinfonia e, proprio sul finire, all'Adagio del Concerto "Imperatore".
L'Allegretto infatti, con le sue battute prima sommesse e via via più incalzanti, col suo ritmo uguale e ripetuto di un dattilo e uno spondéo, conferisce alla sequenza spessore e intensità, e ben sottolinea il gioco dei due volti, dalla tensione di Colin Firth all'espressione pacata e autorevole di Geoffrey Rush.
Così pure, dona particolare solennità l' Adagio del Concerto n.5 op.73 "Imperatore", pagina grandiosa e soave ad un tempo, che nella scena finale del film viene però eseguita solo in parte e che ho riportato qui integralmente, in tutta la magnificenza di una splendida esecuzione.
Ultima nota: interessante che, per commentare il discorso in cui il re inglese annuncia la dichiarazione di guerra ad Hitler, sia stata scelta la musica di Beethoven, tedesco e nemico di ogni potere assoluto: un duplice tocco d'ironia!
Buon ascolto!
10 commenti:
Sono venuta a godermi queste splendide note che mi avvolgono mentre ti scrivo.
Sì, perché se apro il modulo dei commenti, la musica cessa. Allora apro il tuo blog due volte, una pagina è quella dei commenti, l'altra pagina mi trasmette i suoni che hai scelto per noi che passiamo di qua. Aggiungo che anche la recensione mi è piaciuta moltissimo anche perché si ritrovano dettagli sulla colonna sonora.
Sì, Ambra, è normale che, se apri il modulo dei commenti, la musica cessi. Succede anche a me sui blog altrui.
Grazie di aver ascoltato, sono proprio splendide note.
Un grande abbraccio!
Ho anch'io adottato la strategia di Ambra, non è possibile perdersi una sola nota di questo splendido adagio.
Mestre scrivo, sto pensando a quanto il cinema abbia contribuito alla diffusione della musica classica, e in modo determinante.
Ciao, buon inizio settimana.
Hai proprio ragione, Sirio, il cinema ha contribuito alla diffusione di tanti pezzi classici.
Grazie di essere passato di qui e buona settimana anche a te!
Ho visto anch'io un pò di tempo fa, al cinema, "Il discorso del re". Bravissimi i due protagonisti: un Colin Firth, qui in un ruolo più intenso rispetto a quelli più leggeri a cui lo associavo e il carismatico Geoffrey Rush, che tu mi hai ricordato essere l'attore anche di "Shine". Stupende le musiche che sono davvero un'ingrediente importantissimo in un film. Grazie per averci fatto sentire questo pezzo. Ciao, Annamaria!
Oh scusa...ho scritto "un ingrediente" con l'apostrofo. Sarà che sono finite le scuole?!
Ciao Ninfa!
Grazie del tuo commento! Mi fa piacere che anche a te questo film sia piaciuto, perchè tempo fa ne ho letto alcuni giudizi negativi e accuse di superficialità.
Io, come ho scritto nel post, a parte qualche aspetto secondario, l'ho apprezzato molto.
L'ultima scena poi, con "quella" musica commuove.
Un abbraccio e a presto!
avvolgente...
Sì, Sqwerez, proprio una musica avvolgente!
Grazie di essere passato di qui!
Grazie a te, Gianna, di essere venuta qui! Un bacino alla piccola!
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