sabato 12 marzo 2011

Primavere dell'anima

Ho sempre amato le stagioni di mezzo, sia per la mitezza del clima, che per quel dolce sfumare o rinascere di colori e di luce che rimanda talora al proprio paesaggio interiore, facendo riaffiorare dentro il desiderio di riposo o l'ansia di tempi nuovi da scoprire.
Ma ho osservato ben presto che la primavera e l'autunno non appartengono solo alla sfera astronomica o meteorologica, ma anche al mondo dell'anima e ci sono a volte primavere interiori che possono sbocciare all'interno dell'inverno più gelido, come i fiori del Calicanthus profumano l'aria nel freddo delle sere di gennaio.

La primavera nasce da lontano anche nel cuore, nasce da un luogo misterioso di cui forse non siamo i padroni esclusivi e con fili invisibili annoda eventi, persone, scelte, incontri....tutto, perchè tutto è legato all'interno di una sintesi arcana il cui disegno spesso ci sfugge.
Non siamo soli in questo cammino e misteriose armonie sintonizzano l'universale col particolare, l'infinito col finito, l'essere e il divenire dell'esistenza.
Talora non ce ne accorgiamo, forse neppure lo sappiamo, ma nei rari momenti in cui ci è dato di diventarne consapevoli, la vita si illumina per noi del suo originario sorriso.

Mi è accaduto molti anni fa, a seguito di un periodo difficile che mi aveva indotto a pensare che non potesse più esistere uno sguardo sereno col quale affrontare il dipanarsi dei giorni. Poi, col tempo, incontri ed esperienze nuove avevano fatto rifluire sulla mia corteccia quell'acqua che l'avrebbe intrisa sciogliendo la durezza del gelo invernale e rendendola terra fertile, terra buona capace di rifiorire.

Succede a tanti, lo so e lo spero. Ma la singolarità di questa esperienza è un'altra.
Ascoltavo in quel periodo Haydn, uno dei miei musicisti preferiti. Avevo allora dei familiari ammalati e, finiti i turni di assistenza, andavo a lavorare. Se l'assistenza era notturna, il pullman era quello delle sette del mattino. Ricordo che vi salivo: wolkman, auricolari e via! Per quaranta minuti di viaggio entravo con Haydn in un altro mondo in cui mi rigeneravo dal profondo e dove la musica restituiva senso, luce, desiderio e voluttà all'esistenza intera. E' stata la mia salvezza per lunghi mesi.
Poi, a un certo punto, gli eventi sono mutati e nuove esperienze mi hanno consentito quella rinascita interiore alla quale aspiravo dentro di me forse senza neanche saperlo. Il ghiaccio si è sciolto e al disgelo è seguito un rifiorire di linfe e di risorse delle quali ignoravo la presenza, come se davvero una primavera esistenziale avesse ricoperto la mia vita di un tappeto di erbe tenere e di germogli.

E' stato solo tempo dopo che mi sono resa conto della coincidenza.
Per mesi avevo ascoltato "Le Stagioni " di Haydn, soprattutto "La Primavera", e per mesi un brano in particolare ("Sei nun gnadig, milder Himmel") mi aveva lavorato l'anima fino a cantarmi dentro in modo quasi indipendente dalla mia volontà, una sorta di colonna sonora dell'inconscio.
Era un pezzo per soli e coro: lo sapevo a memoria in tedesco, ne ero praticamente innamorata, ma del suo significato avevo un'idea molto approssimativa.
Quale non è stato quindi il mio stupore quando ho scoperto che era un canto di preghiera, un'invocazione di misericordia con la quale si chiedeva al Cielo, dopo il gelo invernale, il benefico ristoro della rugiada, della pioggia primaverile, del vento e della luce del sole!
Senza che ne fossi consapevole, sull'onda dell'amore per la musica e di quel brano in particolare, tutto il mio essere aveva chiesto a lungo e con forza che il Cielo si aprisse e acque di vita scendessero a inondare il mio cuore.
Era come se quella musica - quasi una divina presenza - avesse preparato il terreno agli eventi che sarebbero seguiti, così come l'agricoltore prepara il terreno alla semina che lo farà fruttificare.
Era come se una preghiera segreta, più intima a me di me stessa, avesse chiesto ciò che io non sapevo neppure desiderare. Una preghiera nata non da sollecitazioni esterne, ma germogliata dal seme della mia passione per la musica e quasi una cosa sola con essa.

Davvero, misteriose armonie sintonizzano e fondono l'Infinito col finito, l'interiorità profonda con i gesti più semplici del nostro vivere quotidiano.
Con noi e al di là di noi.
Buon ascolto !
(trovate il brano a 4.05 dall'inizio del video)
 

4 commenti:

amicusplato ha detto...

La primavera ispira sentimenti di speranza e di vita nuova... :-)

Haydn sa esprimere questi sentimenti con la sua musica "perfetta" :-)

Belle e avvincenti, carissima Annamaria, le riflessioni del post :-))

Annamaria ha detto...

Grazie Antonio!
Buona serata! :-))

diego genta ha detto...

devo passare più spesso ad ascoltare qualcosa dal tuo blog.. sono un amico di Susanna e vi invito a visitare il sito www.diegogenta.it dedicato al cd di piano solo sentimental journey.. buona vita!

Annamaria ha detto...

Grazie, Diego!
Passerò volentieri a visitare il tuo sito.
:-)