Ancora il Giappone, sì!
Le notizie del disastro restano allarmanti e non potrebbe essere diversamente.
Altre scosse di terremoto si sono verificate anche se non così devastanti come la prima, ma la situazione più grave resta quella della centrale nucleare di Fukushima: il livello di contaminazione sale, la gente è in fuga e ora un manipolo di eroici esperti cerca di scongiurare il peggio.
L'opera di ricerca dei dispersi è immane così come lo sarà il recupero di un assetto di vita accettabile dopo la devastazione.
L'augurio è che l'operosità e la tenacia tipiche di questa nazione abbiano la meglio e le consentano, col tempo, di risollevarsi da ogni punto di vista.
E' in questo spirito che desidero dedicare a tutto il popolo giapponese un brano di musica di un autore che al Giappone è molto legato : Giovanni Allevi.
Il compositore infatti non solo vi ha compiuto svariate tournées stabilendo tra l'altro un feeling particolare col pubblico, ma proprio al "paese del sol levante" ha dedicato due brani: "Japan" dal cd "13 Dita" e "Tokio station" dal recentissimo "Alien".
Tra i due, ho scelto di postare qui "Japan" perchè è stato scritto da Allevi a soli diciassette anni ed è un pezzo ricco di quella freschezza adolescenziale che porta in sè il germe dei sogni di un'intera esistenza, lo sguardo a un futuro ricco di promesse.
Lo dedico al Giappone proprio perchè la fatica del momento presente sia sostenuta dal sogno che la vita possa continuare e perchè, accanto al dolore di una ferita così profonda, rinasca comunque la speranza.
Certo, lo scrivo con un po' di pudore....perchè sono parole che forse è troppo facile dire per chi, come me, se ne sta davanti a un computer al sicuro nella propria casa... ma è davvero questo l' augurio che vorrei fare al popolo giapponese : che dalle macerie possa rinascere con la levità e la trasparenza di sguardi che le note di Allevi suggeriscono.
Buon ascolto!
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