Devo confessarlo: nutro una passione segreta.
Una passione nata circa tredici di anni fa e mai più sopita, una di quelle cose che un giorno ti hanno rapito il cuore e ti sono rimaste dentro. Per sempre.
Di quei momenti ricordi l'ora, la circostanza, se pioveva o c'era il sole: io mi trovavo per caso a Brescia, una mattina di settembre, e in una libreria avevo visto il manifesto della mostra di Lorenzo Lotto a Bergamo, all'Accademia Carrara.
La mostra si era chiusa tre mesi prima, ma mi aveva colpito quel manifesto ormai anacronistico con un angelo tutto rosa, dipinto con tratti di grande leggiadrìa.
Era un particolare dell' "Annunciazione" del polittico di Ponteranica, dipinto del Lotto forse meno famoso dell'Annunciazione di Recanati, ma per me era stato amore a prima vista.
Mi sono innamorata subito di quel gesto benedicente dolce e solenne ad un tempo, del viso leggermente inclinato, della delicatezza della mano sinistra che tiene il giglio, ma soprattutto del panneggio lieve come un velo, di quel rosa quasi cangiante e così intenso sull'oscurità dello sfondo.
A casa, l'avevo appeso a una parete del mio studiolo e d'allora è stato mio, mio come qualcosa che mi appartenesse nel profondo, quasi ci fossimo adottati a vicenda.
L'ho contemplato, fotografato, ne ho fatto dono agli amici.
E ancora adesso che il tempo è trascorso e la luce del sole che al mattino inonda la stanza ne ha un po' scolorito le tinte, mi capita di guardarlo come un punto di riferimento, un amico di vecchia data col quale basta uno sguardo anche di sfuggita per capirsi, o un cenno d'intesa.
Così, oggi che è il 25 marzo e ricordiamo proprio l'Annunciazione, desidero mettere il "mio" angelo in questo piccolo spazio condividendolo con chi legge.
Ho pensato a lungo a quale potrebbe essere la colonna sonora migliore per commentare l'evento tanto colmo di mistero che quest'immagine ci ricorda.
Forse, nella realtà, la musica più bella è stata quella del silenzio o di un semplice soffio di vento. Forse Maria era davvero assorta in preghiera meditando le Scritture com'è raffigurata in parecchi dipinti, o forse cantava.
O magari un'illuminazione tutta interiore l'ha colta intenta alle faccende quotidiane, travolgendola nel vortice di un evento del quale poi, dentro di sè, avrà tentato a lungo di rimettere insieme i pezzi. Chissà!
Tuttavia, le note che in questo momento mi prendono al pari dello splendore dell'angelo sono quelle di Mozart, questa volta nella "Grande Messa in do min. K.427" e in particolare nel dolcissimo "Et incarnatus est..." : folgorante realtà umana e divina, dirompente concretezza dopo che "l'angelo si partì da lei".
Buon ascolto!
10 commenti:
Sublime!
Ho letto... Ma così mi fai commuovere! Grazie di cuore...
Che dire? Il tuo post è davvero commovente. Gli aggettivi che usi per descrivere "l'angelo in rosa" del Lotto e i sentimenti che la sua visione hanno destato in te sono così vivi e appropriati da trasmettere perfettamente al lettore le stesse tue impressioni.
E l'angelo in rosa è davvero stupendo.
Grazie, LaFlautista!
E ricordati che faccio il tifo per te, sempre!!!!
Grazie Ambra!
Quello che scrivo è sempre una parte della mia esperienza, ma è la tua sensibilità che ti consente di entrarci dentro e di "sentirla" così a fondo.
A presto!
Benvenuto Taio, e grazie!!!
Ciao cara, grazie che hai condiviso con noi il tuo dolce angelo in rosa accompagnato da quel brano di Mozart. Mi danno la sensazione di leggerezza e di una pace inspiegabile.
Ti invio un bacione e serenitá dell'anima
Grazie della tua serenità Caterina!
Mi è molto preziosa, insieme all'angelo e a quel Mozart davvero sublime....
Un abbraccio!
Un Angelo davvero straordinario, bellissimo!
Comprensibile il tuo amore per questa figura :-))
La musica di Mozart è veramente appropriata :-))
Grazie, cara Annamaria, del bellissimo post (sono un po' in ritardo, ma l'Incarnazione di Gesù è sempre tema attuale...) ;-)
Ciao!
Che bella sorpresa Antonio, trovarti qui stamattina!
Grazie della tua condivisione!
Buona giornata! :-))
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