Sere fa, si è abbattuto un forte temporale - per fortuna senza provocare alcun danno - e devo confessare che.....è stato bellissimo!
Perchè la sera, qui da me, il silenzio è assoluto, rotto soltanto dal suono del torrente che scorre giù in mezzo ai prati, dal vento e dall'incedere furtivo delle volpi, ormai divenute quasi domestiche.
Ascoltare la pioggia battente e il temporale in questo silenzio è un'esperienza straordinaria perchè, se pure il fragore dei tuoni lo infrange all'improvviso, dall'altro in realtà lo esalta, facendone emergere tutto il misterioso incanto.
Poi, la mattina, dopo la pioggia e la rugiada della notte sono spuntati i crochi.
Sono fiori bellissimi i crochi, teneri e delicati, e tuttavia resistenti, pronti a rinascere dopo ogni tempesta o dopo lo sfalcio. Allora è facile, percorrendo i sentieri nel verde, avvistarli qua e là, ancora chiusi in mezzo all'erba tagliata di fresco.
Pur nella loro piccolezza, parlano di vita che rinasce tenace, che si rinnova con vigore, parlano di bellezza che non si lascia sopraffare, ma continua ad offrire un segno di umiltà e di splendore anche dopo un temporale o una nevicata.
E mi fanno pensare a quanto la natura sia in certo qual modo specchio della nostra esistenza, nella sua varietà di eventi e di circostanze, nella sua alternanza di giorni di tempesta e di sole pieno, di ansia e di allegria, nel suo offrirci piccole gioie che punteggiano di luce e colorano di speranza anche i momenti di grigiore. Una danza, in fondo, che ci coinvolge ora turbinosa, ora più dolce e pacata.
Per questo, oggi mi piace postare un brano che trae ispirazione proprio dalla vita e dalla sua varietà e che, attraverso una molteplicità di temi e di ritmi, sembra celebrare l'esistenza nelle sue differenti manifestazioni.
Si tratta di "Symphony of life", pezzo per pianoforte e orchestra dal cd "Sunrise" di Giovanni Allevi.
Qui, è come se la musica ci restituisse i tanti aspetti in cui la vita si snoda, le tante esperienze quotidiane di perseveranza o di fatica, di sofferenza o di ricerca, per sfociare poi in una limpida serenità, simile a un ritmo di danza o al gioioso abbandono di un bimbo che salta spensierato.
Il brano alterna infatti momenti più concitati e martellanti dove protagonista è l'orchestra, ad altri in cui il pianoforte entra in primo piano a riportare una vena più intima e sostanzialmente luminosa.
Devo confessare che è stata questa seconda parte di "Symphony of life" ad intrigarmi per prima più di tutto il resto. Capita spesso infatti, nell'ascoltare musica, che non sia sempre e necessariamente il tema iniziale ad affascinarci, ma magari un passaggio orchestrale, una variazione, un'aria successiva, a partire dalla quale poi però recuperiamo il gusto e lo splendore dell'insieme.
Così, mi sono lasciata prendere subito da quel ritmo che prima ricorda quasi una danza sudamericana e dal pianoforte che lo scandisce in modo, a mio avviso, leggero ma insieme marcato e accattivante, mentre poi ci regala un'eco lontana di Ravel.
Non è cosa nuova, del resto, che un movimento di danza percorra la musica di Allevi. Lo troviamo a volte in brani dove è frutto di una precisa intenzione - come nel Concerto per violino e orchestra intitolato appunto "La danza della Strega" - o in altri dove sembra scaturire spontaneo simile a una vena d'acqua che affiora irresistibile dal profondo.
E trovo nella struttura del brano anche una sorta di circolarità che, alla fine, ci riporta al tema iniziale e ai suoi sviluppi, come a simboleggiare il ciclo delle stagioni dell'esistenza che rinasce e si rinnova continuamente.
Celebrazione, quindi, di una vita senza fine, come ci suggerisce l'ultimo accordo orchestrale che sembra restare in sospeso, quasi in attesa di un prosieguo.
Buon ascolto!
6 commenti:
Eccellente descrizione e bellissima musica...Grazie cara Annamaria e buona domenica, da Luci@
Grazie a te, Luci@, di essere passata di qui e di aver condiviso la bellezza di questo brano.
Buona settimana!
Scelta musicale incantata cara Annamaria per questo tuo ritratto di vita, che mi ricorda le mie estati passate nel nostro teccio in montagna dove le pioggie improvvise , si intersecavano con un sole bruciante, con i crochi in fiore, con la bellezza verdissima dell'erba....
Ora ascolto solo Allevi e per ora mi basta, la sua sinfonia dice tutto, la pacatezza, la sopresa,lo stupore , la serenità ..uno stupendo girotondo che ci fa ricominciare tutto dall'inizio..
Ottima!!!
Bacio super.....
Grazie del tuo commento NELLA e di aver condiviso dal profondo l'incanto di questa musica, lasciando che le sue note ti parlino.
Abbraccione!!!
Buon lunedì, mia cara amica!
Il tuo blog mi trasmette sempre delle bellissime emozioni:)grazie!
Un caro saluto da Luci@
Grazie, carissima Luci@, e buona settimana a te!
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