martedì 14 marzo 2017

Serenata

Frans Hals: "Il suonatore di liuto" - Parigi, Louvre
Marzo, col suo clima dolce, qualche gemma sugli alberi e i primi fiori nei giardini, ci regala anche notti più limpide nelle quali è possibile contemplare la volta stellata o uno splendido plenilunio come in questi giorni.
E dalla luna alla suggestione di un canto da innamorati il passo è breve.

Tempo di serenate? Forse.  
Ce lo suggerisce qui a lato il dipinto dell'olandese Frans Hals (1580 - 1666) che - è vero - s'intitola semplicemente "Il suonatore di liuto", ma in esso il protagonista, un po' paggetto e un po' buffone, sembra proprio dedicare la sua musica, seria o scherzosa che sia, all'innamorata.
Lo s'intuisce soprattutto dal suo sguardo obliquo, ironico e ammiccante, rivolto verso l'alto e fuori dal quadro, probabilmente alla finestra dov' è la donna cui offre il suo omaggio musicale: la serenata, appunto.

Si tratta di un'abitudine antica di origine popolare, ma in taluni contesti anche colta, ancora oggi diffusa nel folklore di vari paesi mediterranei e non solo.
Una consuetudine dalle radici lontane e dal sapore prettamente romantico, che si caratterizza sia come canto notturno dell'amante sotto la finestra dell'amata, sia come brano di carattere intensamente contemplativo, ma sempre legato ad un'effusione di sentimenti.
 
La musica conta svariati esempi di serenate a partire dal Medioevo e poi più su fino al Rinascimento, al Barocco e successivamente all'Ottocento. 
Spesso cantate con l'accompagnamento di uno o più strumenti, nell'ambito della musica sinfonica finiscono poi per indicare un genere che - sia pure con alcune eccezioni - diviene esclusivamente orchestrale. Eseguite nelle serate all'aperto o in occasione di feste o cerimonie pubbliche, sono composte da una serie libera di movimenti - ora vivaci, ora più lenti - in genere finalizzati al puro intrattenimento.

Tra i vari musicisti che si potrebbero citare, il pensiero va subito a Mozart e alla sua famosissima e spumeggiante "Piccola musica notturna K.525".
Ma il compositore salisburghese annovera diverse altre serenate nelle quali l'attitudine contemplativa si fa più intensa e profonda, a cominciare dall'incantevole "Adagio" della "Gran Partita K.361" che potete ritrovare qui.  
E per passare dall'ambito sinfonico a quello operistico, non si può dimenticare la celeberrima "Deh vieni alla finestra" dal "Don Giovanni".
Risalendo poi all'Ottocento, ricordiamo Schubert con i suoi brevi pezzi intrisi di languido romanticismo in cui il pianoforte accompagna la voce solista; tuttavia in seguito, troviamo composizioni di più ampio spessore orchestrale in Brahms e soprattutto in Dvorak, a cominciare dalla suggestiva "Serenata per archi in Mi maggiore op.22".
  
Ma impossibile dimenticare Piotr Ilic Tchaikovsky (1840 - 1893), ed è proprio dalla "Serenata per archi in Do maggiore op.48" che oggi desidero condividere con voi il terzo movimento, "Larghetto elegiaco".
Si tratta di un pezzo di notevole profondità espressiva che alterna tratti di malinconia ad altri di più serena levità, passaggi ricchi di lirismo a momenti più grandiosi e drammatici
Dopo un'introduzione dai toni meditativi e quasi solenni, si apre una melodia incantevole, sostenuta da un dolce accompagnamento di pizzicati prima affidati ai violini, poi alle viole e ai violoncelli, incastro peraltro non facile essendo tale accompagnamento scandito in terzine. Ne deriva un ritmo trascinante sempre più intenso, che va spegnendosi per poi riprendere ancor più ricco di fascino e concludersi in un'atmosfera meditativa simile a quella dell'inizio.
Un movimento dalla struttura equilibrata ed elegante che, pur prendendo spunto dal passato, è ormai lontano dalle composizioni d'occasione e - prima di qualunque altro intento - diventa specchio dell'interiorità del compositore.

Buon ascolto!

8 commenti:

frida ha detto...



Sempre incantata dal pregevole accostamento di pittura e musica ( dopo averli visti
- e uditi - abilmente uniti qui, mi chiedo: possono ancora esistere separatamente? ).
La serenata, poi , è uno di quei brani che ( come giustamente dici tu nella presentazione) offrono il massimo della loro espressività nel giusto contesto: in questo caso in una notte di luna piena : tempo di amori...tempo di primavera!
Brava.

Annamaria ha detto...

Grazie a te, cara Frida!
E' vastissima la tradizione della serenata: va dagli ambiti più colti a quelli più popolari, dalla musica d'occasione, a quella più romantica e arriva fino ad oggi: pensa, per esempio, alle canzoni napoletane! Qui ho voluto solo fare qualche esempio di musica sinfonica e Tchaikovsky mi sembra uno segli autori che più marcatamente fanno della serenata non un'ccasione salottiera, ma un momento di contemplazione interiore.
Buona serata!!!

eglissima egle ha detto...

Franz Hals! Me ne parlava mia madre quando ero bambina. Un nome che rievoca momenti della mia infanzia. Ma se nel dipinto di Franz Hals trovo l'allegria, non altrettanto mi giunge dal mio amato Tchaikovskj nel pregevole pezzo che tu posti. C'è una sottile melanconia che porta ad uno stato d'animo contemplativo, che fa pensare ad un amore triste. E allora godiamoci i colori di Franz Hals.
Grazie, Annamaria cara.
Un abbraccio.
egle

Annamaria ha detto...

E' vero, Egle! Il dipinto di Hals fa pensare a una serenata leggera e scherzosa, mentre il brano di Tchaikovsky è talora malinconico: una sfasatura che avevo notato anch'io ed ero tentata di cercare un'immagine diversa. Ma per parlare della serenata in genere, mi serviva proprio quella, mi piaceva troppo e allora l'ho lasciata.
Grazie e un grande abbraccio!!!

Nella Crosiglia ha detto...

Aria furbetta il notro cantante pronto per la serenata, chissà perchè mi dà l'impressione dell'uomo dello schermo, dove il vero amore è sotto il davanzale della bella mentre lui in sordina e con tono beffardo suona questo inno all'amore.
Grazie per queste " chicche " mia cara e per la puntualizzazione di tutti i pezzi citati...
Un bacione un po' nuvoloso!

Annamaria ha detto...

Sì, sì, mia cara NELLA, il ragazzo ha un'arietta un tantino beffarda e il vero amore probabilmente è nascosto!!!
Grazie a te per questa impressione che conferisce un particolare tono al dipinto e crea tutta una storia...
Abbraccissimo!!!

Stefyp. ha detto...

La bellissima armonia di questa serenata mi ha fatto pensare a una notte stellata di questo inizio primavera dove i preludi di tepore ben si accostano a quelli del cuore, in un crescendo di fantasie e sensazioni.
Grazie, cara Annamaria, per questo momento di dolcezza e di trasporto. Un abbraccio Stefania

Annamaria ha detto...

È proprio così, cara Stefania. Il brano di Tchaikovsky ci conduce in un'atmosfera contemplativa come quella di una notte di primavera.
Grazie a te di aver gustato queste note e un abbraccio grande!!!