giovedì 12 maggio 2016

Somiglianze

Ricordate il brano del compositore spagnolo Francisco Tarrega che ho pubblicato qualche settimana fa, al ritorno dal mio viaggio in Andalusia??? 
Era un pezzo arpeggiato e melodioso, ricco di un incanto mediterraneo che la chitarra sottolineava in modo particolare. Di conseguenza, il suo fascino mi ha sollecitato a cercare altre composizioni dello stesso autore, per approfondirne la conoscenza.

Così, oggi propongo al vostro ascolto un secondo brano nel quale è sempre la chitarra ad ammaliarci col suo timbro. Si tratta della mazurka "Sueno" nella quale Tarrega, attraverso il ritmo e sfumature di colore ben studiate, ci regala una composizione delicata e sognante, armonica e melodiosa.

Ma non è questo il solo motivo per cui desidero condividerla. 
Il fatto è che il tema mi ha richiamato subito un'altra aria simile, sentita chissà quando....allora, sono andata a rovistare negli angoli della memoria. 
Devo confessare che, col tempo, la mia memoria si è un po' impolverata e somiglia sempre più ad una soffitta dove bauli, robe vecchie e ricordi - diventando inevitabilmente più numerosi - si sono affastellati con un certo disordine, anzi tanto disordine!
Stavolta, tuttavia, non c'è stato bisogno che mi facessi venire il tormentone nel tentativo di ricordare, perché il titolo dell'aria che mi girava in testa è arrivato quasi al primo colpo. Si tratta della "Mazurka" dal primo atto del balletto "Coppélia" del compositore francese Léo Délibes  (1836 - 1891). 
Di mazurka in mazurka, quindi!

Poi però sono stata colta da un dubbio: ma la somiglianza che sento io, c' è davvero o è un effetto distorto dei miei neuroni che hanno già allegramente festeggiato tante primavere?...
Allora, per fugare le incertezze, ho adottato una soluzione alla quale ricorro da qualche tempo. Se non sono sicura che un pezzo ne richiami un altro e temo sia solo una mia impressione, faccio - diciamo così - testare la somiglianza da mio marito.
Anche lui ama la musica, ma in modo più equilibrato e meno maniacale della sottoscritta, ragion per cui, quando gli pongo i miei quesiti in modo imperativo come fosse questione di vita o di morte, subito si spazientisce un po', però poi risponde.
La scena si svolge di consueto intorno alle due del pomeriggio ogni volta che, invece di fare la pennica davanti alla tv, mi ritiro in mansarda ad ascoltare musica. Quando, poco dopo, lui sale per rivestirsi dei panni da ciclista per la sua quotidiana scorribanda in bici, mi trova già in agguato e prima di uscire deve passare sotto il torchio delle mie richieste.  
In certi momenti, desidero solo condividere con lui la bellezza di una melodìa, ma altre volte quelli che gli pongo sono veri e propri quiz: che autore è questo? cosa ti ricorda quest'altro? e così via. 
Il malcapitato le tenta tutte per sfuggirmi ma poi, messo perentoriamente alle strette, quasi sempre sta al gioco e devo ammettere che in genere è bravo nel riconoscere autori e brani, motivo per cui ogni tanto lo uso per testare le mie ipotesi.

Questa volta, a caccia di somiglianze tra Tarrega e Délibes, è rimasto in silenzio con un'espressione dubbiosa; poi ha decretato che la somiglianza me la sono sognata io e i due brani sono del tutto diversi!!!
In effetti - devo riconoscerlo - le differenze sono parecchie, a cominciare dal clima complessivo, dalla strumentazione, dal ritmo e via dicendo
In Tarrega, un solo strumento inanella una melodia dolcemente melodiosa, soffusa di malinconico romanticismo. In Délibes invece, dopo la parte introduttiva, troviamo una scintillante danza dalle sonorità fragorose, in taluni passaggi ricca di ritmo e leggerezza, mentre in altri persino rumorosa.  
E naturalmente, l'effetto su chi ascolta è differente: con Tarrega ci si incanta a sognare, con Délibes decisamente danziamo!!!

E allora??? 
Allora per farla breve, siccome dei miei neuroni superstiti sono rimasti guarda caso i più testardi, io persisto nel dire che la somiglianza c'è comunque, almeno nei cardini del tema d'inizio che, spogliato dei vari abbellimenti, è costruito in entrambi i brani sulla stessa frase musicale. 
Così, nonostante il parere del coniuge, ho deciso di postare ugualmente anche la "Mazurka" di Dèlibes e vediamo da che parte state.

Cosa???.....Ah, volete sapere a quale pezzo va la nostra preferenza.
Io sono decisamente per Délibes che trovo di una vivacità entusiasmante e leggera, mio marito invece - ci avrei scommesso - è tutto per Tarrega.  
Ma a volte gli uomini, dietro le apparenze, sono degli inguaribili romantici!  

Buon ascolto!

18 commenti:

Stefyp. ha detto...

Ciao Annamaria, il dubbio c'è! Ho dovuto risentire i brani due volte per notarlo e solo perchè ti ci sei soffertata tu, altrimenti ascoltandoli in sequenza come ce li proponi, li avevo sentiti completamenti diversi. Nel brano di Tarrega il ritmo è lento e melodico, mentre l'altro è corale e gioioso. Bada io non ho la tua cultura musicale, il mio orecchio è meno avvezzo a percepire le sottigliezze, quindi non so se mi sono spiegata. Per cogliere l'assonanza di cui parli ho dovuto, dopo averli ascoltati entrambi, ritornare al brano di Tarrega e mi è sembrato di coglierci una melodia di fondo simile a Délibes, ma non so se è dovuto all'orecchio viziato dal primo ascolto. Comunque sia, sono belli entrambi...dovessi scegliere opterei per Délibes, ma solo perché è più coinvolgente....Un abbraccio e un grazie per la proposta, Stefania

Silvana Planeta ha detto...

Mamma mia, che quizzone, cara Annamaria! Io, sinceramente, non sono stata in grado di cogliere quelle affinità o somiglianze di cui parli tu, però posso dirti che la sottoscritta, stavolta, sta col ciclista!!!

Annamaria ha detto...

Cara Stefania, ti sei spiegata benissimo e ti ringrazio del tuo contributo che sottolinea le differenze senza dubbio molto evidenti tra i due brani. Sì, forse la somiglianza a cui mi riferisco io è proprio una sottigliezza, ma il ritornello....
Comunque anch'io trovo Délibes molto coinvolgente.
Un abbraccio grande e grazie della tua attenzione!!!

Annamaria ha detto...

Cara Silvana, riferirò subito al ciclista che ne sarà molto felice!!!
Grazie e un bacione!!!

eglissima egle ha detto...

Bellissimo questo confronto, Annamaria cara! Sono anch'io affascinata dalle somiglianze di vari brani musicali e, per gioco, suono, mischiandoli, brani diversi. Ti faccio un esempio: dalla 'Moldava' di Smetana si arriva facilmente a canzoni napoletane come 'Feneste ca luciveno' alla più recente (si fa per dire) 'Nessuno mi può giudicare' della Caselli.
Certo è intrigante il pezzo di Tarrega e ,soprattutto, poco dopo l'inizio ricorda il ben più noto pezzo di Délibes, che tutti conosciamo.
Direi che Tarrega esprime una malinconia velata, mentre Délibes danza la vita utilizzando una melodia simile.
Grazie cara.
Buona giornata.
egle

Annamaria ha detto...

Sì, sì e sì, cara Egle!!!! Ricordo che il mio mitico prof. di lettere del liceo, appassionato di musica, una volta ci aveva parlato proprio di questa particolare somiglianza che dalla Moldava di Smetana arriva fino a Caterina Caselli passando per la canzone napoletana!!! Troppo bello, qualche volta ci devo fare un post...
Quanto a Tarrega e Délibes, trovo che le affinità siano sul piano armonico più che melodico, nel senso che, se non tutte le note del ritornello sono uguali, lo sono gli accordi di fondo nella loro successione. Grazie di averlo colto!
Poi, certo, il clima dei due pezzi è totalmente differente, ma l'impianto armonico è uguale.
Stavo già dando una severa strigliata ai miei neuroni....ma tu mi riconforti!
Buona giornata a te!!!

Chiara ha detto...

Che scena familiare...! Concordo con il marito: preferisco anche io il malinconico Tarrega.

Annamaria ha detto...

Ciao Chiara....dal mio computer in mansarda, ti mando un salutone e porto subito il tuo messaggio al marito ciclista!
Bacioni!!!

Nella Crosiglia ha detto...

Quante volte ho ballato la mazurka di Delibes mia cara e per una volta devo dare ragione a tuo marito, mi perdoni?
Non trovo note particolarmente somiglianti in questi due pezzi..anzi li trovo alquanto differenti.
Ma non conoscevo il compositore andaluso, quindi ti ringrazio ancora una volta per colmare la mia ignoranza conoscitiva..
Un bacio specialissimo con Delibes questa volta vah....

Annamaria ha detto...

Certo che ti perdono, cara NELLA!!! Del resto, la somiglianza che - lo confesso - continuo a sentire, è più sul piano armonico che melodico,come spiegavo qui sopra.
Immagino che meraviglia danzare la mazurka di Delibes!!!
Un bacione e grazie!!!

Stefano ha detto...

Cara Annamaria
Sono belle le due composizioni, ma ho sentito più volte il
brano di Tarrega. Meraviglioso!!!
Peccato invece che domenica prossima non ci vedremo a Ravenna.
Sarà per il prossimo autunno quando Ambra starà bene.
Un caro abbraccio. Stefano G.

Annamaria ha detto...

Grazie di cuore, Stefano, di aver ascoltato questi brani.
Anche a me dispiace che ora non ci si veda, ci contavo! Ma ci rifaremo il prossimo autunno, vedrai, quando Ambra starà bene.
Ti abbraccio!!!

Pia ha detto...

Ciao Annamaria.
Certo che ci metti alla prova incuriosendoci così! ; )))
Ho ascoltato attentamente anche se ammetto di conoscere i pezzi ma non gli autori che ho scoperto grazie a te.
Credo che in entrambi le note sono simili e non uguali, in diversa composizione e tempi diversi e credo che sia il trasporto del sentimento che li accomuna...ma essendo profana non posso dirti di più.
Abbraccio grande!

Annamaria ha detto...

Hai detto molto invece, cara Pia!!! Certo le note non sono tutte uguali, ma la somiglianza che sento è sul piano armonico, cioè negli accordi che stanno sotto la melodia.
Grazie di essere passata di qui e un abbraccio grande anche a te!!!

Unknown ha detto...

c'é anche una breve strofa che ha una somiglianza con la parte in maggiore di "era di maggio"

Annamaria ha detto...

Benvenuto qui, Francesco, grazie di questo tuo interessante contributo!!!

Pajo ha detto...

Gran Vals assimoglia tantissimo al ritornello di "Era di Maggio" di Mario Pasquale Costa.

Annamaria ha detto...

Benvenuto qui Pajo, e grazie di questo tuo contributo!