lunedì 21 dicembre 2015

Piccola storia


Giornata grigia di dicembre, le quattro del pomeriggio o poco più.
Seduta su di una panchina, nello squallore del piazzale semideserto della stazione dei pullman, aspetto il mio autobus per tornare a casa.

Manca una settimana a Natale: in centro, bancarelle e luminarie colorano la città ma qui, tra fabbriche dismesse e casamenti di periferia, la solitudine stringe il cuore. Per di più, il cielo è coperto e prelude già al buio. Forse pioverà.
Da alcune scuole vicine arrivano alla spicciolata gruppetti di studenti usciti dalle lezioni pomeridiane, ma lo spazio è tanto vasto che non riescono ad animarlo e si perdono ai margini del grigiore.
Mi si avvicina una ragazza, però, e si siede sulla panchina accanto alla mia canticchiando piano. Traffica un po' tra le sue cose, poi estrae dallo zaino un cellulare e inizia una conversazione.
Nonostante io sia persa tra i miei pensieri, ne colgo in parte il contenuto: prima distrattamente, poi in modo via via più coinvolgente le sue parole mi catturano e prendo ad ascoltare. Capita a volte di ritrovarsi senza volerlo a seguire i discorsi altrui: capita in treno, in metropolitana, al bar o in qualche sala d'aspetto. E sono squarci di vita che ci si aprono davanti come se anche noi, in qualche modo, vi potessimo partecipare cogliendone il profumo e il respiro segreto.

Le lancio una breve occhiata: alta, solida di corporatura, porta jeans e un giubbotto come tante sue coetanee e un ciuffo di capelli scuri, sfuggito alla crocchia in cui sono raccolti, le spiove sul viso. Avrà più o meno diciotto anni. Nella calma circostante, mi arrivano distinti alcuni brani della sua conversazione e capisco che all'altro capo del cellulare c'è la madre. 

"Ciao, sono io, guarda che ho finito adesso....al solito....no, non mi ha interrogato.....Ah, proprio stasera???....E vengono tutti?....Ti serve qualcosa prima che torni?...No, ok...Wow! A me va bene....ma la mangi anche tu???"

E' strano, ma le parole di questa adolescente sconosciuta, pur nella loro apparente banalità, mi raggiungono infondendomi gradatamente un senso di calore benefico che contrasta con la cornice tetra del luogo in cui ci troviamo. Il dialogo prosegue:

"Sicura che non stai male? L'altra volta....ma dai, veramente?.....l'hai già fatta???!!!....allora non devo passare in negozio....Ok, vado io a prendere Paolino e la Giusi. Immagino già il casino che faremo stasera con gli altri.....tieniti pronta!!!"

La ragazza ridacchia piano, poi la conversazione finisce.
Fuori comincia a fare un freddo che mi sollecita a rialzare il bavero del giaccone e per di più sta scendendo una nebbiolina bagnata, ma dentro - intendo dire negli spezzoni di dialogo che ho ascoltato - all'improvviso mi si è aperto un interno di vita familiare luminoso e caldo.
Famiglia numerosa, lei è la più grande. Frequenta l'ultimo anno di un istituto superiore, ma sa conciliare gli impegni scolastici con la gestione di piccole incombenze verso i familiari ai quali è molto legata. 
A cena ci saranno ospiti - da quello che colgo decisamente graditi - e perciò un menù speciale o la torta preferita dai figli. La ragazza teme però che alla madre, che probabilmente ha qualche problema di salute, possa far male. Ma la donna la tranquillizza e la figlia s'incarica poi di passare a prendere i fratellini a scuola o forse in palestra.

Sull'onda di poche frasi, mi si è aperto dentro uno scenario denso di relazioni vive e accoglienti, un quadro nel quale ritornare a casa dopo una giornata di studio o di lavoro significa ritrovare un tessuto di affetti che non hanno bisogno di molte parole per esplicitarsi, tanto sono intrecciati ai gesti semplici di una sorridente quotidianità. 
E anche questa giovanissima sconosciuta che, senza volerlo, mi ha aperto un piccolo squarcio della propria vita, ha in sè qualcosa di semplice e sorridente
La osservo ancora, mentre infagottata nel giubbotto manda messaggi sul cellulare canticchiando sempre a mezza voce, totalmente priva di affanno, rassicurante come lo è una giornata fatta di piccole cose.

All'improvviso, all'estremità del piazzale c'è movimento: sotto la luce gialla dei lampioni, stanno arrivando gli autobus. 
Con gesti tranquilli la ragazza sistema le sue cose nello zaino, fruga in una tasca, infine recupera l'ipod e si infila gli auricolari. Poi si avvia verso il suo pullman e non saprà mai quanto calore mi ha regalato.
Fine della storia.

Ora lo so, qualcuno penserà che ho lavorato di fantasia, colorando quel banale episodio con le frange della mia inventiva un po' ingenua e ricamandoci sopra.
Sì, forse è vero, ma la nostra esistenza si nutre anche di questo e si avvale talora di piccoli spunti, dettagli di quotidianità, incontri casuali per risvegliare in noi universi nascosti portando alla luce i fiumi sotterranei che vi scorrono.
Così, anche le parole di una sconosciuta possono avere risonanze profonde e rivelarci che esiste tra esseri umani una comunicazione fatta di spessore segreto e sottili, misteriosi legami, tessere che s'incastrano tra loro senza saperlo nel grande mosaico della vita.

O forse mi si dirà che questa non è una storia, e in effetti devo riconoscerlo: non c'è azione, non c'è sviluppo e il finale - diciamolo pure - è deboluccio
Però è vera, verissima in tutti i suoi particolari: un incontro di alcuni anni fa che mi è rimasto nel cuore e non se n'è voluto andare.
Allora, a questo piccolo ricordo vogliamo mettere almeno una colonna sonora???
Bene: così sono approdata ancora una volta a Mozart ed è il suo "Andante in Do maggiore per flauto e orchestra K.315" che vi propongo oggi. 
Si tratta di un brano nel quale riecheggiano diversi temi e passaggi di altre creazioni mozartiane ma non solo. L'esordio della melodia ci riporta anche al famoso "Andante cantabile" della "Serenata per archi in Fa maggiore op.3 n.5" attribuita ad Haydn.
Un pezzo che - pur non essendo dei più strepitosi tra quelli del compositore salisburghese - ha in sè tuttavia i tratti significativi del suo stile
E il flauto solista risuona ora lievemente malinconico, ora più sereno, pacato e dolce come certi dettagli di vita quotidiana capaci di illuminare anche un grigio pomeriggio di dicembre. 

Buon ascolto!

23 commenti:

eglissima egle ha detto...

Estremamente in tema con il tuo racconto questo pezzo di Mozart. Molto ben raccontato il tuo incontro con la ragazzina di cui immagini la famiglia e le incombenze. Peccato che non abbiate potuto parlare, anche se non sempre la comunicazione è verbale.
A me capita spesso la mattina, quando vado al bar a sorseggiare un caffè con la mia vicina. Ormai siamo una specie di famiglia e, tranne eccezioni, attacchiamo bottone con le persone nuove che arrivano a rifocillarsi, che siano madri con bimbi in carrozzina o giovani ragazzi con cani che stanno portando a spasso. Una famiglia, insomma, che ci fa sentire parte di questo mondo fatto troppo spesso di silenzi rumorosi e di indifferenza.
Un abbraccio da egle.

Annamaria ha detto...

Sono contenta, cara Egle, che tu approvi la scelta di questo Mozart. Confesso che ci ho messo un po' a decidermi: doveva essere un pezzo semplice e pacato, avere una punta di malinconia ed essere al tempo stesso luminoso.....e poi l'ho trovato!!!
E' vero, con quella ragazza avrei potuto parlare. Ma non mi spiace che sia andata così: come scrivi anche tu, non sempre la comunicazione è verbale e ci sono fili silenziosi e segreti che ci legano e ci collegano tutti.
Grazie e un abbraccio di buona serata!!!

Rita B ha detto...

Ciao Annamaria!Questa storia mi ricorda quando io non abitavo ancora qui a Mantova e per venire a scuola prendevo il treno o la corriera!
Adesso quando vedo ragazzi e ragazze passare immagino che,come me allora adolescente,vadano in stazione per tornare a casa e questo mi risveglia tanti dolci ricordi!
Come la ragazzina che hai visto tu, ricordo che mentre aspettavo il treno con le compagne di scuola gia' immaginavo la mamma che mi aspettava, mi avrebbe accolto con il suo soluto sorriso e un saluto affettuoso! A quell'ora i miei erano ancora in negozio,io sarei passata per dire che ero tornata,lasciavo i libri in negozio poi mi sarei fermata ancora un po' a parlare con le amiche!!C'era un'atmosfera meravigliosa piena di affetti!
Ecco il tuo racconto mi ha riportata indietro nel tempo ad un periodo per me davvero bellissimo!
Buon Natale!!!!!

silvia de angelis ha detto...

Sempre variegate, e splendide, le tue pagine, mille cari auguri per delle liete festività cara Amaria, silvia

Pia ha detto...

Ciao carissima Annamaria, come stai?
Scusami se non sono più venuta a farti visita ma sei comunque sempre nel mio piccolo cuoricino.
Sono passata perchè volevo salutarti ed ho trovato questo tuo stupendo post.
L'ho ricondiviso perchè per me è molto bello.
Ti voglio augurare un felice lieto Natale con la tua famiglia ed i tuoi amici.
Abbraccio grande e...se Dio vuole a presto, ciao!

Anonimo ha detto...

Buongiorno, se mi permette vorrei congratularmi con Lei per questo scorcio di realtà quotidiana che ha voluto narrare.Molto bella la sua riflessione su cose che apparentemente possono sembrare banali, ma che bisogna essere profondi d'animo per saper cogliere queste "banalità".
Grazie ancora, augurandole un buon pomeriggio!
Giacomo

Annamaria ha detto...

Rita carissima, la tua esperienza è davvero molto simile a quella che ho colto e immaginato dalle parole di quella ragazza: una quotidianità fatta di serene, rassicuranti piccole cose. Grazie della tua bella condivisione e Buon Natale a te!!!

Annamaria ha detto...

Auguri di cuore anche da me, carissima Silvia e grazie della tua presenza qui!!!

Annamaria ha detto...

Cara Pia, se ti scusi, allora da maggior ragione devo farlo anch'io, perchè in questi ultimi tempi sono venuta a farti visita di corsa senza lasciare commenti. Ti penso sempre però con affetto e stima per la tua fantasia e la tua profondità.
Grazie di aver condiviso il mio post!!!
A te e a coloro che ti sono cari gli auguri di un Natale ricco di gioia!!!
A presto e un bacione!!!

Annamaria ha detto...

Benvenuto nel mio blog, Giacomo, e grazie dei suoi apprezzamenti!!!
Il post che ho pubblicato è semplicemente il ricordo di un episodio che mi è rimasto nel cuore, come tutti noi ne abbiamo tanti. E la vita quotidiana ha sempre uno spessore che va al di là delle apparenze.
La ringrazio di cuore di questo commento e le porgo cari auguri di Buon Natale!!!

Stefyp. ha detto...

Ottima scelta Annamaria, credo, che con questo brano musicale, tu sia riuscita a creare l'atmosfera giusta per il tuo bel racconto...ci ho letto una contrapposizione molto bella: il freddo e grigio dell'ambiente fuori e la recettività del cuore e della mente al banale incontro...e ho pensato quanto basti poco, alle volte, a creare intrecci con la fantasia, quando si è predisposti e aperti a ricevere. Grazie Annamaria è stata una lettura davvero piacevole. Buon Natale e tanti cari auguri per le restanti Feste, ci risentiamo ad Anno Nuovo, un abbraccio Stefania

Annamaria ha detto...

E' vero, cara Stefania, talora basta poco per creare intrecci con la fantasia.
Grazie anche di condividere l'abbinamento tra parole e musica.
Tanti cari auguri di Buone Feste anche a te e un grande abbraccio!!!

amicusplato ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
amicusplato ha detto...

Buon Natale, carissima Annamaria, col dolce suono del flauto di Mozart; un flauto davvero magico (e Mozart diceva di odiarlo...?!).

Un grande abbraccio :-)

Annamaria ha detto...

Grazie a te, Antonio, di essere passato di qui e tanti cari auguri di un Natale sereno!!!
Ti abbraccio!!!

il monticiano ha detto...

Post semplicemente perfetto, compreso Mozart, ovvio. Complimenti.
Contraccambio gli auguri per te e per i tuoi cari.
Un salutone,
aldo.

Annamaria ha detto...

Grazie, carissimo Aldo! E' Mozart che dà luce a tutto con lo splendore della sua melodia per flauto.
Ancora tanti auguri!!!

Nella Crosiglia ha detto...

Dolce questo spezzato di vita quotidiana dolce e fuori dall'ordinario, perchè non siamo abituati ad avere persone che si preoccupano uno dell'altro, tanto meno dei familiari( cosa rara), non ascoltiamo il piacere di avere gente in casa, anzi ci preoccupiamo che se ne vadano presto perchè proprio non li tolleriamo( ma allora perchè invitarli?!),e queste semplici cose stranamente ci stupiscono più di qualsiasi racconto con trama ad intreccio, anche perchè non ne esistono quasi più contornati dalla melodia vagante che accompagna l'intrecciarsi della giornata.
Buon Natale tesoro!

RobbyRoby ha detto...

buon natale

Annamaria ha detto...

Davvero, cara NELLA, questo scorcio di vita quotidiana è fuori dall'ordinario, e proprio per questo mi ha regalato un immenso calore pur nella sua estrema semplicità.
Grazie del tuo bellissimo commento e Buon Natale con tutto il cuore!!!
Ti abbraccio forte!!!

Annamaria ha detto...

Ciao RobbyRoby, grazie di essere qui e un carissiomo Buon Natale a te insieme a un abbraccio!!!

Chiara ha detto...

Leggo solo ora.. grazie per la bellezza!

Annamaria ha detto...

Chiara!!!!! Anch'io leggo solo ora e ti ringrazio!!!!
Buon Anno con tutto il cuore!!!