domenica 21 dicembre 2014

La gallina nera

Ho fatto il presepio, come tutti gli anni. 
In casa mi prendono in giro perchè dicono che è sempre uguale: mai una variazione, un corso d'acqua, un ponticello, una struttura diversa....
E devo ammettere che hanno ragione: ho il mio schema che ripeto quasi sempre al millimetro, un po' perchè non sono dotata di molta fantasia, ma più che altro perchè mi manca la giusta manualità per modellare monti e valli, rupi e anfratti.

Il mio invece è un presepio di pianura, con una stradetta bianca in mezzo ai  campi sulla quale si snoda una processione di personaggi che portano doni alla capanna, vero centro della scena.
La capanna infatti è avvolta dalla luce che non nasce da un impianto di lampadine colorate, ma da un gran cuffione di neve, creato con innumerevoli fili argentati sovrapposti che sommergono il tetto, circondano le pareti e giungono a lambire con il loro scintillio anche Maria e Giuseppe.
E' l'aspetto che curo di più, e quando ogni mattina entro nel tinello ancora buio (perchè il presepio sta sul ripiano della credenza, vicino alla tavola, e praticamente mangiamo insieme....), prima di aprire le finestre, mi piace sostare qualche momento finchè gli occhi si abituano alla penombra e scoprire che, davvero, tutti quei fili argentati fanno luce.
Per il resto, allontanandosi dalla capanna a un certo punto la stradetta bianca si biforca: da un lato ci sono i pastori ancora dormienti e dall'altro, in fondo, arrivano i Magi. Tutto qui.

Ma non è così vero che non ho mai cambiato niente: da qualche anno ho modificato un dettaglio e - si sa - a volte sono i dettagli a fare la differenza.
Tra le varie statuine di cui alcune risalenti ancora alla mia infanzia, ci sono pastori e pecorelle in quantità, un cane e un paio di gallinelle. Pecore e agnelli - lo sappiamo - abitano di diritto nel presepio e si trovano accanto alla culla del Bambino anche in dipinti famosi: così li avevo sempre collocati davanti alla capanna accompagnati da uno zampognaro secondo le più scontate tradizioni, e mi pareva che tutto funzionasse.

Invece, la novità l'ho inserita proprio qui, e da qualche tempo, in primo piano davanti al Bambino, a tu per tu con la Sacra Famiglia, ho messo lei: la gallina nera.
Non sapevo neppure di averla: forse un ricordo d'infanzia, forse un'aggiunta comprata chissà quando. Fatto sta che è bruttina, sbreccata, ha una zampetta spezzata che la rende instabile per cui spesso mi finisce a becco in giù, e per di più a guardarla bene somiglia a un'oca, ma l'ho sentita subito mia, quasi in qualche modo mi ci fossi identificata.
D'allora è a lei che assegno il privilegio di stare diciamo così in "pole position" davanti a Gesù, e ogni anno la ricolloco puntualmente allo stesso posto con un moto istintivo di affetto e un sorriso segreto.

No, non è nostalgia animalista la mia, ma la convinzione sempre più chiara che il Natale è la realtà di un Dio che spalanca un'accoglienza senza limiti davanti a chiunque, in qualunque situazione materiale o spirituale si trovi. Un Dio che delle nostre brutture, delle nostre cadute o dell'instabilità che talora ci contraddistingue, non si vergogna al punto da essersi fatto vicino per condividere la precaria tenda dell'uomo.
La mia gallina nera, con i suoi limiti e le sue ferite, i suoi desideri e i suoi sogni magari inconfessati, le sue paure e le sue tristezze, rappresenta un po' tutti noi se qualche volta una sofferenza ci ha attraversato - grande o piccola non importa - e abbiamo avvertito il bisogno d'incontrare qualcuno che ci accolga dalle radici.
La mia gallina nera sono io o sei tu che forse leggi, assetati di un Amore che, come un immenso respiro di sollievo, ci dilati l'anima e tocchi in noi corde così profonde da farci sentire finalmente e gioiosamente a casa.

E come colonna sonora per il mio presepio, e per voi, oggi vi propongo un dolcissimo brano di Georg Friederich Haendel (1685 - 1759). Si tratta della famosa "Pastorale" dal "Messiah HWV 56", pezzo lento come una ninna-nanna e ricco di una gioia pacata e tutta interiore. Ci accompagni la sua luminosità in questi giorni che precedono il Natale!

Buon ascolto!

16 commenti:

eglissima egle ha detto...

Bello il tuo racconto del presepe che ci fa scoprire una Annamaria ancora bambina.
Grandioso, come sempre, Hendel.
Ti faccio ridere, ma mi sento proprio la gallina nera che ha bisogno d'affetto e accoglienza.
Ti abbraccio, mia cara, augurandoti Buone Feste.
egle

Ninfa ha detto...

Le tue statuine mi ricordano le mie, quelle di quand'ero piccola, statuine che ora popolano (solo una parte di loro) il piccolo presepio sul tavolinetto nella sala dei miei. Il mio, allora, era grande e "di montagna", però per farlo ci voleva tutta l'abilità manuale di mia mamma a modellare e riempire con la carta quelle montagne e la grotta! Quindi ti capisco se hai optato per uno di pianura... E' veramente molto particolare quella lucentezza che hai creato attorno alla capanna ed è bello che ogni elemento abbia un suo significato simbolico. Come la gallina nera...in questi giorni pre-natalizi in effetti mi ci riconosco. Sarà che sono stressata, nervosa e molto distratta al punto che non passa giorno che o cado o mi schiaccio le dita ecc... Grazie quindi per il tuo luminoso augurio Annamaria, lo contraccambio con affetto!

Annamaria ha detto...

Quella gallina nera, cara Egle, ci rappresenta un po' tutti, nel momento in cui, con un moto di sincerità assoluta, riconosciamo la nostra fragilità e il bisogno di essere accolti con amore.
Ti auguro Buon natale e ti abbraccio forte!!!

Annamaria ha detto...

Grazie Ninfa della tua condivisione! Sì, a quella lucentezza intorno alla capanna tengo molto, anche se è creata nel modo più semplice che ci sia.
Ancora auguri di buone feste con tanto affetto!!!

Pia ha detto...

Ciao Annamaria!
Osservando il tuo presepe ho subito pensato "ma che creativa che è Annamaria!", è bellissimo e pieno di personalità.
Non è importante saper costruire case e montagne, per me in questo caso ci vuole cuore e fantasia.
La gallinella poi mi ha riempita di tenerezza. È in pole position perché non ha avuto paura di dimostrare il suo affetto, sa che a Gesù interessa soprattutto di essere amato.
Ho ascoltato questa pastorale che non conoscevo ed è dolcissima.
Cara amica mia, ti auguro con tutto il cuore un felice e sereno Natale.
Baci.

Annamaria ha detto...

Grazie, cara Pia!!! Mi piace questa interpretazione che dai della mia gallina nera. E' la tua mente ad essere creativa!!!
Sì, la Pastorale di Haendel è uno dei pezzi più dolci del "Messiah".
Buon Natale a te, con tutto il cuore!!!

Stefyp. ha detto...

Ciao Annamaria, il tuo presepe visto così sembra sbucare da una nuvola...io lo trovo originale...e poi credo che sia l'espressione di quello che provi dentro, quindi il resto non conta.... e quella gallinella nera fa la nota in più.... la pastorale di Haendel è una brano davvero dolce che ho ascoltato con vero piacere...
Tanti cari auguri di Buone Feste, serenità e gioia..per te e i tuoi cari, un abbraccio Stefania

Annamaria ha detto...

Grazie, cara Stefania, del tuo apprezzamento per il presepio e soprattutto per Haendel!
Ricambio con affetto i tuoi auguri di serenità e gioia!!!

Nella Crosiglia ha detto...

Ogni volta che entrerai nel soggiorno amore mio, dai una sguardo alla gallina nera..non è una visione ..quella sono io!!!!
Ti strapazzo!

Annamaria ha detto...

NELLA...dai che, se non geograficamente, almeno nel presepio siamo vicine!!!
Quella gallina nera ci rappresenta entrambe!!!
Abbraccioni!!!

dtdc ha detto...

è un post da leggere e rileggere. curioso come anch'io, senza leggerti, abbia parlato di un animaletto, nel mio ultimo post. Auguroni carissima. Che questo Natale sia gioioso!

Annamaria ha detto...

Grazie di cuore, Bruno!!!
E' vero: hai parlato della rana...e ti ho già commentato!!!
Auguri grandi di un bel Natale a te e famiglia!

Erika ha detto...

Anch'io , cara Annamaria, ho delle statuine e delle casette in cartapesta risalenti alla mia infanzia ed alcune appartenute a mio nonno. Molto bello il tuo presepe. Auguro a te ed alla tua famiglia un Sereno Natale.

Annamaria ha detto...

Grazie, EriKa, della tua condivisione e del tuo apprezzamento.
Abbracci e auguroni anche a te e famiglia!!!!

viola ha detto...

"La mia gallina nera sono io o sei tu che forse leggi, assetati di un Amore che, come un immenso respiro di sollievo, ci dilati l'anima e tocchi in noi corde così profonde da farci sentire finalmente e gioiosamente a casa."
Annamaria GRAZIE.. mi ha fatto piangere e ne avevo proprio un gran bisogno:) un Buon Natale sereno e gioioso:)

Annamaria ha detto...

Viola, grazie a te! Ho cercato di dire quello che sentivo in totale sincerità!
Buon Natale cara amica!!