domenica 27 luglio 2014

Una musica che attende

Riordino le foto scattate in questi ultimi tempi e il mio sguardo è attratto da alcune immagini che mi ricordano una giornata di poco più di un mese fa: una gita a Padova, insieme alla giovanissima amica dagli occhi attenti con la quale, in passato, sono già andata in giro per veloci scorribande artistiche.

Ci vediamo più o meno due volte all'anno e di solito - a turno - giochiamo per così dire in casa: lei a Venezia, io a Milano. Il mese scorso invece abbiamo deciso di trovarci a Padova, su terreno neutro o quasi. 
In realtà era la volta di Venezia, ma ho scelto io la città per aggiungere tempo - giusto una mezz'ora - al nostro fugace incontro tra un treno e l'altro.

Bene: Padova, dicevo, e viene subito in mente il fascino di Giotto agli Scrovegni o di Mantegna agli Eremitani. E naturalmente la basilica di Sant' Antonio, l'Orto botanico, il Prato della Valle fino alla spazialità ariosa di Santa Giustina.

Ma questa volta, al di là di tutto, è il nostro quieto dialogare che mi rimane dentro: un tranquillo procedere sotto i portici delle vie del centro o attraverso Piazza delle Erbe mentre, dall'alto, arcate e arcatelle del Palazzo della Ragione ci guardano. 
Qualche pausa per visitare una chiesa, per incantarci ad ascoltare un quartetto d'archi che - all'angolo di una strada - ci delizia con ottima musica, o per scattare foto alle case che si riflettono nel Bacchiglione.
 
Si parla di tante cose, si mettono in comune le esperienze più significative o anche le banalità quotidiane che a volte tanto banali poi non sono. 
E' più che altro il senso di attesa che anima la mia giovane amica a colpirmi: l'università, la scelta della tesi, i progetti e le molteplici prospettive per il futuro, i dubbi insieme ai sogni e al desiderio di costruire. 
Così pure, avverto viva in lei la  percezione di quanto il passare del tempo - anche alla sua giovane età - restituisca alle esperienze umane e culturali un sapore più ricco e più pieno.

Ma al di sopra di tutto è bello - e mi aiuta - cogliere dal suo sguardo e dalle sue parole come sia sempre la speranza a prevalere sui problemi e le brighe che la quotidianità inevitabilmente ci presenta, una speranza perseverante che fiorisce dal profondo.
La sua fiducia è come una una perla preziosa che, mentre camminiamo discorrendo, passa progressivamente dalle sue mani alle mie, rasserenando la mia giornata e aprendo anche me a prospettive più luminose. 
Me ne deriverà una sensazione di leggerezza e una grande distensione d'animo, tanto che riuscirò pure ad addormentarmi placidamente sul treno di ritorno a casa.

Così, per ricordare lo splendore di questa giornata, ho pensato a un brano di Ludwig van Beethoven che mi pare esprima proprio la serenità dell'attesa: il primo movimento, "Adagio molto - Allegro con brio", dalla "Sinfonia n.1 in Do maggiore op.21".

La prima sinfonia di Beethoven???
Sì, proprio quella, non celebrata al pari della Quinta o della Nona, della Terza o della Sesta, ma un'opera che ha tutto il fascino degli inizi non solo del progetto sinfonico dell'autore, ma un po' di tutta la sua produzione come testimonia il fatto che sia catalogata al numero 21.
Una creazione nella quale sono ancora presenti riferimenti al passato come l'adozione della struttura della forma-sonata, ma anche elementi che testimoniano già l'originalità stilistica del compositore.
Sono temi ricchi di fremiti quelli che si avvicendano in questo primo movimento, e ci regalano le emozioni di chi si avvia verso un percorso nuovo: dubbi e speranze, desideri ed entusiasmi, leggerezza di cuore e insieme perseveranza nel dare forma a un sogno.

Una musica che attende insomma, e la dedico in particolare alla giovanissima amica che - nonostante i tempi - non si sente deprivata del futuro, ma se lo sta costruendo, giorno per giorno.

Buon ascolto!

 

16 commenti:

Ambra ha detto...

Ti lascio solo unsaluto scrivo col tablet salta continuamente, un abbraccio

Annamaria ha detto...

Ti capisco bene,Ambra! Anche qui dove sono la connessione e` lentissima e instabile. Grazie di aver voluto lasciare ugualmente un saluto!

Gus O. ha detto...

E' tutto molto bello.
Ciao Annamaria.

Nella Crosiglia ha detto...

Avrei voluto essere con voi..si , provo un po' d'invidia...posso esprimermi...?
Avrei voluto essere con te..
Succederà, chissà!!!!!
La speranza....+++++

Pia ha detto...

Carissima amica mia, che splendido racconto di amicizia e di speranza ci hai proposto.
La speranza che avevamo anche noi e che col tempo che passa, ancora abbiamo, ma trasformato.
È positività che si sprigiona da loro e che arriva a noi in tutta la bellezza e la freschezza dei giorni andati.
Bellissimo.
Riguardo al brano musicale ti ho scritto come l'ho ascoltato nell'immediato da me.
Spero che tu l'abbia letto.
Ti abbraccio fortissimo Annamaria.

Annamaria ha detto...

Ciao Gus, grazie del tuo apprezzamento e buona serata!!!

Annamaria ha detto...

NELLA carissima, incontrarti sarebbe una gioia immensa anche per me!!!!! Lascia che arrivi il mese di settembre e poi concretizziamo un progetto d'incontro.
Intanto ti mando un bacione!!!

Annamaria ha detto...

Certo che ho letto, cara Pia, e sono felice che il brano di musica ti sia piaciuto.
Vero ciò che dici a proposito di speranza...e i giovanissimi ci aiutano a tenerla fresca e viva.
....Ma scusa però....perchè parli di "speranza che avevamo" e di "giorni andati"? Secondo me tu sei giovane!!! Ne hai tutta la grinta!!!
Abbraccio grande!!!

amicusplato ha detto...

Il genio sinfonico di Beethoven si intravede subito, fin da quella cadenza d'inganno iniziale, alla seconda battuta, che lascia stupefatti. Si intravede già nella prima sinfonia, come hai fatto notare, tutta la formidabile forza creativa di Ludovico Van, che troverà via via perfezione espressiva nelle altre a seguire.

Complimenti per il bel post, cara Annamaria :-)

Nella Crosiglia ha detto...

E io attendo notizie e te ne rimando tre....

Annamaria ha detto...

Grazie, Antonio, anche delle tue aggiunte che arricchiscono la mia conoscenza del brano.
Un abbraccio di buona giornata!!!

Annamaria ha detto...

Certo NELLA, ora sono via, ma da settembre ci puoi contare!!!!!
Bacio!

Anonimo ha detto...

Conosco bene Padova e nulla più mi affascina che andare agli Scrovegni a vedere il capolavoro di Giotto. Ho in mente una chiesetta minuscola a nord di Nizza, in Francia, dove su maioliche bianche che tappezzano i muri, Matisse ha dipinto un segno blu ondulato, he ricorda il suo capolavoro "La Danse",a raccontare la nascita di Gesù. Se penso al capolavoro di Giotto agli Scrovegni mi arrabbio perché i nostri capolavori non sono valutati come meriterebbero. Bisognrebbe fare come in altri paesi (Irlanda ad esempio)in cui non si paga l'ingresso perché la cultura è di tutti, poi c'è una teca in cristallo per contenere le offerte per la manutenzione delle opere.
Mi sono un po' persa. Scusa Annamaria cara. Certo apprezzo anche altre parti di Padova (Prato della Valle, Piazza elle Erbe ecc.).
Grazie per questa gita accompagnata dalla sinfonia di Beethoven.
Un abbraccio.
egle

Annamaria ha detto...

Cara Egle, hai fatto bene a perderti un po', come dici tu, perchè condividi sempre delle esperienze bellissime e mi hai fatto venir voglia di andare a vedere quella chiesetta che citi a nord di Nizza.
Grazie per la tua sensibilità e un abbraccione!!!

Krilù ha detto...

Mi è piacevole passeggiare per Padova, città dove sono stata più volte, vagando sull'onda dei tuoi ricordi e di questa musica.

Annamaria ha detto...

Grazie cara Krilù, di essere passata di qui: sono felice di questa tua passeggiata virtuale per Padova accompagnata dalla musica.
Un abbraccio!!!