mercoledì 23 ottobre 2013

Come un rivolo d'acqua

Passano i giorni, ma è mi impossibile non ritornare ancora una volta sulle note di Rachmaninov; del resto avevo già anticipato che ne avrei condiviso altri brani.

Così, oggi è la volta del "Preludio in sol diesis minore n.12 op.32", una creazione per pianoforte in cui, a cominciare dagli arpeggi iniziali, sembra che il compositore abbia tradotto la sua romantica vena di malinconia in una serie di mirabili giochi d'acqua. 
Il pezzo alterna infatti passaggi di grande impeto ad altri decisamente più dolci: note ora simili a un mare dalle onde travolgenti e impetuose, ora a un piccolo ruscello, a una cascatella di gocce melodiose, quasi un "rivo canoro" di pascoliana memoria.

Confesso che ho impiegato parecchio tempo a scegliere - tra le clip audio offerte da youtube - l'esecuzione a mio avviso più soddisfacente. 
Ascoltando musica, è frequente imbattersi in interpretazioni talora anche molto differenti. C'è quella più rigorosa e attenta alle varie indicazioni di dinamica, o più vicina alle intenzioni del compositore e capace di rispecchiare maggiormente il clima in cui il brano è nato; o quella che ne sviluppa ogni possibilità ritmica o melodica e via dicendo.
Ma.....qual è la migliore???

Il discorso è piuttosto delicato perchè ognuno dei criteri sopracitati è perfetto e imperfetto ad un tempo.
Tutti lo sappiamo e lo affermava anche il grande musicologo Roman Vlad: "la musica rinasce ad ogni interpretazione", tant'è vero che ogni replica di un concerto non è mai in tutto uguale alla precedente. Su di essa incidono infatti elementi che vanno dallo stato d'animo dell'esecutore, al luogo, alle caratteristiche degli strumenti usati, alla loro accordatura e via dicendo.
Ma importante anche il livello di empatia del pubblico perchè nel creare un'emozione, insieme all'anima dell'autore e a quella dell'interprete, non è meno significativo il cuore di chi ascolta mettendo in gioco la propria ricettività. 
Un incontro di anime dunque, in cui - soprattutto nelle esecuzioni live - una si riverbera, per così dire, sull'altra.
 
Allora, se il linguaggio musicale ci coinvolge così profondamente, il nucleo segreto della perfetta interpretazione sarà proprio dentro di noi che ascoltiamo, e sarà quello che, di momento in momento, corrisponderà più intensamente alla nostra pulsazione interiore.
La musica infatti sveglia in noi quella segreta armonia dalla quale ciascuno è intriso e che forse, solitamente, riusciamo a intuire solo a tratti, per sprazzi di luce, quasi fosse un lontano ricordo. E - come accade per ogni forma d'arte - essa evoca sentimenti e percezioni che talora abbiamo dentro ancora indistinti e ai quali le note, come onde che affiorano dalla profondità di un mare segreto, consentono di emergere dando loro forma e facendoli essere. 

Tutto questo discorsino per dire che, nella mia scelta del preludio di Rachmaninov, tra le tante interpretazioni di svariati pianisti di più celebrata fama (Horowitz, Lisitsa, Ashkenazy...), ho preferito quella del russo Boris Berezovsky - che, a dire il vero, non conoscevo - con la quale mi sono sentita in particolare sintonia.
Non è solo la perizia tecnica infatti o la sonorità degli arpeggi a colpirmi, ma la morbidezza di tocco, la particolare fluidità che conferisce al pezzo diverse sfumature di colore creando la suggestione di un sottofondo di acqua che scorre.
E trovo affascinante soprattutto la parte finale perchè qui - a differenza di altri interpreti - il pianista smussa qualunque angolosità del testo musicale imprimendo alla melodia un ritmo interrotto da lievissime pause, un dolce e quasi impercettibile rallentare simile a una timida carezza o a un passo che, a tratti, si faccia più esitante e poi riprenda. 
O simile a un rivolo d'acqua nel quale sentiamo il canto delle singole gocce, una per una, con misura e delicatezza infinita.

Buon ascolto!

La musica rinasce ad ogni interpretazione, è una epifania perpetua in cui assume un ruolo fondamentale la capacità di interpretazione del testo musicale. - See more at: http://tao.oato.it/esperienza/95-linterpretazione-e-lemozione#sthash.STwhCZUD.dpuf
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La musica rinasce ad ogni interpretazione, è una epifania perpetua in cui assume un ruolo fondamentale la capacità di interpretazione del testo musicale. - See more at: http://tao.oato.it/esperienza/95-linterpretazione-e-lemozione#sthash.STwhCZUD.dpuf

12 commenti:

Chiara ha detto...

Io sto studiando con il cd di Rachmaninov! Ogni volta che lo ascolto mi piace smepre di più.

Annamaria ha detto...

Ciao, Chiara! Proprio vero: più ascolti un brano, più ti si rivela e più ti piace!
Grazie e buon pomeriggio di studio!!!

Ambra ha detto...

E' verissimo quanto dici. Come una qualsiasi altra opera d'arte, anzi come una qualsiasi manifestazione umana,questa ha una sua musica diversa perché diversa è l'"armonia" che è in noi. E l'incontro tra l'artista e chi l'ascolta o lo vede finisce per creare un'assoluta pluralità di emozioni, mutevoli anche in corrispondenza del momento dell'ascolto.

Annamaria ha detto...

Grazie Ambra! Hai ragione nel dire che questo discorso a proposito dell'arte vale anche per le manifestazioni umane. Ogni incontro vero, infatti, scatta quando c'è una ricettività e ha una "musica diversa" per ciascuno.
Buona giornata!

Pia ha detto...

Caspiterina Annamaria è proprio come descrivi, ho avuto i brividi per tutto l'ascolto del pezzo.
È morbido, fluido e dolcissimo nel cambio delle note, inoltre la parte finale è stupenda.
Senza la tua spiegazione non avrei capito, grazie e un bacio.

Anonimo ha detto...

Che meraviglia questo Rachmaninov che ci proponi! Grazie delle tue preziose spiegazion. Comunque, per Rachmaninov il cuore trema sempre.
Grazie, Annamaria!
Un abbraccio.
egle

Annamaria ha detto...

Cara S.Pia, avresti capito benissimo anche senza di me. Lo dicono i brividi che hai provato ascoltando con tutta te stessa questa meraviglia di Rachmaninov.
E comunque sono contentaaaaaa!!!!!
Bacione!!!

Annamaria ha detto...

Sì, Egle, il cuore trema sempre!!! E' così! E questo preludio è davvero di una bellezza straordinaria!
Grazie e un carissimo abbraccio!

Nella Crosiglia ha detto...

Non sono assolutamente obiettiva quando si parla di questo straordianrio musicista, che incarna i moti del mo animo in maniera sublime, e unisce veramente la sua empatia con la mia...
Grandioso, minimale, complesso, barocco, effimero, radioso, amorevole, ne ho sentite di tutte e di più su questo personaggio...
Io l'ho definisco solo geniale, grazie amica mia cara+++++

Annamaria ha detto...

Cara NELLA, ogni aggettivo di quelli che hai citato si può attribuire a Rachmaninov tanto le sue note sono ricche di fascino e nello stesso tempo di contrasti.
Ti entra nel cuore...
Grazie a te e buon pomeriggio!

Cri ha detto...

Rachmaninov è per me un autore straordinario. I suoi concerti numero due e tre per pianoforte ed orchestra sono tra le cose che più mi sono care al mondo. Non conoscevo questo pezzo, è una splendida scoperta. Grazie!

Annamaria ha detto...

Sì, cara Cri, il secondo e il terzo concerto di Rachmaninov sono tra le sue composizioni più famose e ascoltate. Il primo tempo del terzo, tra l'altro, l'ho pubblicato qui non molto tempo fa.
Ma ha scritto anche tanti pezzi per piano solo, assolutamente incantevoli.
Grazie a te!