venerdì 14 settembre 2012

Gli occhi del cuore

Una mattina di settembre a spasso per Milano, in cerca di opere d'arte grandi e piccole, più famose o più nascoste; una giornata in giro per la grande metropoli approfittando del clima piacevole, magari in compagnia di una giovanissima amica fresca di studi e capace di guardare le cose con gli occhi del cuore.
Gioia di ritrovarsi, di discorrere, andando insieme con passo sciolto alla scoperta di tesori: tutta nostra la grande città!

Amo molto questo genere di uscite, soprattutto se le si può condividere con chi ha uno sguardo non velato dall'abitudine, ma pieno di stupore.
Saper cogliere il dono che l'arte ci regala, questo mi colpisce nella sensibilità dell'amica che mi accompagna e che accompagno a mia volta: io in un itinerario di strade, musei e monumenti, lei in un itinerario del cuore, attraverso la sua gioiosa meraviglia e il suo contagioso entusiasmo.

E il suo è l'entusiasmo di chi si trova davanti a un'opera d'arte e percepisce che non è un reperto archeologico da ammirare per un momento e poi accantonare, ma una bellezza che entra in contatto con la tua vita e ti parla.
E' l'entusiasmo di conoscere come, attraverso i colori e le forme, qualcuno ha rappresentato l'esistenza, un modo di pensare, di amare, di rapportarsi al mondo, cogliendone la multiforme bellezza...o ha raccontato il passato magari intridendolo del proprio presente, dalla foggia degli abiti, agli ambienti, alle architetture, fino alle pulsazioni del proprio cuore.


Ma è anche la saggezza del comprendere che accostarsi all'arte - comunque essa si manifesti, attraverso le parole o i gesti, le note o il colori... - è sempre un incontro con altri esseri umani che attraverso le loro creazioni ci aprono l'anima: la loro e la nostra.
Se c'è in noi ricettività, non importa che si viva in un'epoca diversa e si portino jeans e scarpe da ginnastica : agli artisti e alle loro opere, senza timore di essere irriverenti, si può dare del "tu" perchè sono divenuti patrimonio universale e particolare insieme, sono entrati in qualche modo nella nostra vita, dialogano con noi.
E credo che il bello stia proprio qui!

Così, oggi, a ricordo della splendida giornata milanese, voglio regalare a chi passa in questo blog un'immagine che ci ha affascinato sopra le altre: il particolare della Maddalena dal "Polittico di Valle Romita" di Gentile da Fabriano (1370 circa - 1427), conservato alla Pinacoteca di Brera.
Al di là dei limiti di questa riproduzione che non sono riuscita a postare in formato più grande, si tratta di una figura di estrema eleganza. La finezza dei tratti, la linea sinuosa del manto che nella parte interna mostra la consistenza di una bianca morbidissima pelliccia, sono dettagli che costituiscono veri pezzi di bravura, come la boccetta di profumo che la Maddalena tiene in mano (qui purtroppo confusa col fondo oro del dipinto), piccolo capolavoro di leggerissima oreficeria.
Un'immagine di leggiadrìa che è difficile dimenticare, come restano nel cuore tanti capolavori visti, ciascuno con una sua unica e irrepetibile ricchezza che ci nutrirà nel tempo.

E così pure - passando dalla pittura alla musica - a ricordo del pregevolissimo organo dell'Antegnati ammirato nel Coro delle monache, all'interno della Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, desidero postare qui un vivacissimo brano, appunto per organo.

Si tratta della "Toccata" dalla "Sinfonia n.5 in fa minore op.42" di Charles-Marie Widor (1844 - 1937), forse la creazione in assoluto più famosa del compositore francese. Pezzo pieno di ritmo, energia e scintillante sonorità, ma soprattutto ricco di una gioia sorgiva che, a mio avviso, rappresenta bene l'entusiasmo che la giornata milanese ci ha regalato e può ben commentare la sublimità di tante opere d'arte che hanno oltrepassato i secoli.

Buon ascolto!

10 commenti:

Chiara ha detto...

Sai la poesia? Ecco, ce l'hai appena regalata. Grazie.

luigina salmaso ha detto...

ciao....bellissimo tutto... mi piace molto la Pinacoteca di Brera e la chiesa di San Maurizio è davvero uno spettacolo per il cuore...anche se mi accontento di visitarla ogni tanto quando sono in pausa lavorativa....ciao..
sempre belle le tue proposte..ciao..luigina

Annamaria ha detto...

Chiara, parli di poesia?
Era nello sguardo pieno di entusiasmo della mia compagna di viaggio.
Avresti dovuto vederla....!

Annamaria ha detto...

Oh Luigina, che bello poter condividere anche con te queste cose, queste meraviglie!
Hai ragione, la Chiesa di San Maurizio è un vero spettacolo e il Coro delle monache poi, uno splendore!!!
Grazie!

Ambra ha detto...

Quanto è vero quello che dici! Avvicinarsi ad un'opera d'arte - quale essa sia, un dipinto, un monumento, un libro, una musica - vuol dire entrare nell'anima di un'altra persona che ti parla di bellezza e di armonia.

Annamaria ha detto...

Certo Ambra! Ed è sempre ricevere una ricchezza interiore, una vita che supera il tempo!
Grazie!

Anonimo ha detto...

Grazie, Annamaria. Mi hai riportato indietro nel tempo quando sopportavo la messa domenicale imposta da mia madre solo perché un bravo organista suonava Bach.E i miei occhi erano pieni di stupore come quelli della tua giovane amica. Ancora con stupore, ai tempi dell'università, ricordo i meravigliosi concerti di un famoso organista, di cui non ricordo il nome, alla Chiesa dei Cavalieri di Pisa.Ancora stupore ed emozione mi riempivano gli occhi ed il cuore. Tra l'altro, all'epoca, si diceva che l'organo della Chiesa dei Cavalieri di Pisa fosse il migliore del mondo.
Ma lo stupore ancora lo vivo di fronte a tanta profonda bellezza.
Un abbraccio.
egle

Annamaria ha detto...

Grazie Egle!
Il suono dell'organo con la sua molteplicità di voci ha sempre affascinato anche me.
Quand'ero bambina e facevo parte della "schola cantorum" della parrocchia, durante le Messe solenni salivamo a cantare sulla balconata dell'organo e mi piaceva da matto! Lì potevo osservare l'organista e la varietà dei registri che azionava manualmente, oltre a sentire da vicino quel suono così vibrante....Una meraviglia!

Caterina ha detto...

Grazie per questa passeggiata fatta con entusiasmo, allegria e freschezza! Il suono dell'organo con la sua monumentalitá mi affascina sempre:)!
Baci e buona giornata

Annamaria ha detto...

Grazie a te Caterina!
Sì, il suono dell'organo qui è monumentale e la Toccata di Widor è un brano particolarmente scintillante e festoso.
Tant'è vero che viene suonato spesso ai matrimoni!
Un abbraccio!