martedì 21 agosto 2012

L'Infinito, nella quiete del mattino

Una domenica di silenzio e di quiete, nella fresca luminosità del mattino.
Sono a Lipsia con un viaggio che mi porterà in giro per varie città d'arte, ma qui sono venuta principalmente per conoscere i luoghi di Bach - come scrivevo nell'ultimo post - e fermarmi sulla sua tomba, nella Thomaskirche.

Il ritrovo del mio gruppo con la guida che certo ci porterà anche lì è alle nove e un quarto, ma non posso aspettare di andarci con tutti gli altri, ho bisogno di essere sola.

Così alle otto e venti fuggo via. In albergo mi hanno detto che la chiesa apre alle nove: avrò pochissimo tempo, dovrò tornare di corsa, ma che importa! Devo andare.

Il centro della città è piccolo, raccolto e quasi deserto mentre lo attraverso di buon passo sotto il cielo trasparente. Solo un ragazzo mi sfreccia davanti in bicicletta portando in spalla una custodia nella quale non fatico a intuire uno strumento musicale. Chissà!

Mi guardo intorno tra palazzi antichi e moderni, ma in prossimità dell'abside della Thomaskiche rallento e comincio a scattare foto. Procedo con calma, sono solo le otto e mezza e penso a quante volte Bach avrà percorso queste strade, magari rivolgendo lo sguardo ai pinnacoli che mi sovrastano. Girello intorno all'edificio inquadrandolo da varie prospettive mentre la trepidazione dentro di me si fa più intensa. Poi svolto verso la facciata, anche per assicurarmi che l'orario di apertura sia quello che mi hanno indicato.
E scopro che la chiesa è già aperta!!!...

Mi fermo un attimo sulla soglia come a rendermi consapevole di essere proprio lì, prima di addentrarmi lentamente per la navata centrale in quasi totale solitudine mentre il cuore salta un battito.
C'è quel silenzio di cui sentivo il bisogno perchè sono qui per vedere, per registrare ogni particolare con l'anima: l'intonaco chiaro, l'intreccio gotico dei costoloni rosso scuro, i due organi, la luce del mattino che entra dai finestroni archiacuti e la tomba nell'abside, solo una lastra brunita sul pavimento, semplicissima.


C'è un cordone che fa da transenna però, e non so se è consentito oltrepassarlo. Chiedo a una donna e a un ragazzo che sono lì a preparare la celebrazione domenicale.
Mi indicano la tomba di Bach come parlassero di una persona di famiglia e non solo mi fanno entrare, ma mi permettono anche di scattare foto. Forse hanno visto il mio sorriso, mi accorgo infatti che sto sorridendo da sola, non riesco a non sorridere.

Finalmente ci sono, e per un attimo mi trovo quasi spiazzata come mi mancassero le parole: nella fretta non ho portato niente, non ho con me neppure un fiore, solo il mio desiderio. Ma se penso a quanto ho ricevuto da Bach, mi sento piena di gratitudine fino a traboccarne.
Scatto alcune foto e mi dico che verranno tutte mosse tanto l'emozione mi fa tremare le mani, ma continuo a sorridere dal profondo
e a ringraziare perchè sento che qui mi afferra la Vita.
Ed è una Vita con la maiuscola che scorre sotterranea attraverso i nostri giorni fatti di cose grandi e piccole, di strade che percorriamo pensando sia asfalto e invece è terreno sacro; di concretezza spicciola che talora ci sembra opacità, invece è trasparenza; di quotidianità che può apparire scontata e invece è luogo d'incontro con l'Infinito.
Lo sento con forza proprio qui, mentre percepisco la grandezza del regalo che sto ricevendo, insieme ai segreti intrecci nello spazio e nel tempo
che mi hanno condotto a questa mattina piena di quiete e di silenzio.
Poi l'organo inizia a suonare e il dono non potrebbe essere più grande.
Esco nel sole che sono già suonate le nove, e mi ritrovo dentro una profonda pace.

Così, il brano di oggi non può non essere in sintonia con questa pace ed è la famosissima "Aria" delle "Variazioni Goldberg BWV 988".
Sono stata a lungo incerta sull'interpretazione da scegliere, perchè non volevo che fosse solo bella, ma desideravo che corrispondesse allo stato d'animo che mi ha accompagnato nella Thomaskirche.
Così, ho scartato le pur famose e pregevolissime registrazioni di Glenn Gould : quella del 1955 più sostenuta nel ritmo e più fiorita, e quella del 1982 di tono molto più lento e meditativo. Allo stesso modo mi ha lasciato perplessa l'esecuzione di Ramin Bahrami.

Cercavo la
mia pulsazione interiore e l'ho trovata nell'interpretazione di Simone Dinnerstein: un ritmo a mio avviso perfetto che, pur nel discorso musicale che si dipana lento e meditativo, conferisce equilibrio, espressività e una morbidezza forse nuova - e tutta femminile - al pezzo bachiano.
Mi è parso che mi restituisse meglio l'atmosfera della Thomaskirche: quella calma, quel respiro, quel silenzio, quella percezione di Infinito nella quiete luminosa del mattino.

Buon ascolto!


8 commenti:

Chiara ha detto...

Sai quando ti dicevo che avrei aspettato le parole fatte del brillore degli occhi prima che di byte? Ecco, oggi le ho trovate. Grazie di cuore.

Perdin.Dirigente ha detto...

Lo sai, in queste vacanze io ho inseguito le orme di Mozart da Salisburgo a Praga, in un pellegrinaggio tra gli organi suonati da lui. E poi ho reso omaggio alle tombe di Smetana e Dvorak, di cui ho ascoltato la dolce pronuncia ceca, facendomela ripetere da una guida.

Annamaria ha detto...

Grazie a te di essere passata di qui Chiara!!!

Annamaria ha detto...

Oh, Palmy....ma lo sai che negli ultimi due giorni del mio viaggio sono stata a Praga anch'io???!!!
Che meravigliosa città!!!

Belli questi "inseguimenti musicali" dei nostri musicisti preferiti!
Ciao e grazie!!!

luigina salmaso ha detto...

ciao... che aria di festa in questo tuo post..musica che arriva al cuore..ciao..luigina

Annamaria ha detto...

Grazie Luigina di questo tuo commento! Sono felice che tu respiri aria di festa e certo.....Bach arriva nel profondo dell'anima!

Ambra ha detto...

Mille volte sono stata a Lipsia. Ci andavo per motivi di lavoro, ma intanto mi godevo la città e la sua storia. Una cittadina deliziosa fatta di cultura e musica.
Immagino quanto ti sia piaciuta anche la Genwandhaus, vero?

Annamaria ha detto...

Certo, Ambra! Avevamo l'albergo proprio di fronte alla Gewandhaus!
Sì, Lipsia è una città piacevolissima in cui sarebbe bello anche abitare!
Grazie, Ambra e BENTORNATA!!!