sabato 22 ottobre 2011

Fascino di una fisarmonica

Sono grata all'amico blogger Mirco del sito "Tra sogni e realtà" se posso dedicare il post di oggi ad uno strumento musicale molto particolare, popolare e inusuale insieme come la fisarmonica.
E' stato Mirco infatti, con la sua passione, a sollecitare in me l'interesse verso questo strumento che mi ha aperto un mondo di interpreti e di sonorità nuove.

Dicevo inusuale e popolare ad un tempo, perchè la fisarmonica non fa parte dell'organico di una tradizionale orchestra sinfonica e tuttavia trova spazio da sempre in tanti piccoli complessi musicali, nelle feste, nelle sagre o più semplicemente dove si balla.
Vero è che anche compositori come Ciajkowskj o Verdi - per far solo qualche esempio - talora hanno inserito nelle loro opere piccole parti per fisarmonica e oggi, sempre più spesso, la troviamo come strumento solista accompagnata da un' orchestra.
Ma nonostante questo, essa - con la sua ritmica così spiccata - è rimasta per molto tempo legata al mondo popolare del canto e della danza.


A nobilitarla, per così dire, inserendola in un vero e proprio repertorio classico o jazz o addirittura rock sono stati compositori e interpreti più recenti.

Ed è un uso raffinatissimo della fisarmonica che tali autori hanno fatto sfruttandone in pieno le risorse timbriche e ritmiche, sia che essa riproduca una potente sonorità simile a quella dell'organo, sia che ricordi il canto più sottile di un violino.


Tra i contemporanei, trovo affascinante sopra gli altri
Richard Galliano, compositore ma anche esecutore ed interprete, famoso per la sua collaborazione con moltissimi musicisti tra i quali Astor Piazzolla.
Il pregio di Galliano è l'aver fatto della fisarmonica uno strumento versatile capace di interpretare con lo stesso incanto musiche del passato e del presente così come differenti linguaggi.
Lo contraddistingue anche un forte legame col repertorio classico e con la musica di Bach in particolare, nella quale - come il fisarmonicista ha affermato - trova "il senso dell'avventura, il brivido della scoperta". Di Bach infatti Galliano ha eseguito svariati concerti oltre a pezzi tratti dalle suites orchestrali
, e sullo stile del musicista tedesco ha improntato anche alcune sue composizioni.

Tra queste "Aria", che propongo qui oggi, è forse il pezzo di Galliano più rappresentativo in questo senso.
Vi possiamo ritrovare echi della
Toccata e fuga in re minore come di altri brani bachiani ricreati e fusi in un'originalissima ricerca che sfrutta al massimo le sonorità dello strumento solista, quasi fosse un organo.
Una testimonianza dell' attualità indiscussa di un autore come Bach, ma soprattutto della capacità di Galliano di ricrearne la bellezza attraverso la sua straordinaria, modernissima inventiva e la mirabile padronanza della fisarmonica.

Buon ascolto!

10 commenti:

Chiara ha detto...

Da giovane mio nonno suonava la fisarmonica e con suo fratello (che suonava il violino) andava a fare la serenata sotto la finestra di mia nonna! Grazie per aver risvegliato questi ricordi! Bacini!

Annamaria ha detto...

Bellissimo, Chiara!
E' splendido avere queste tradizioni musicali in famiglia!
Tradizioni che stai egregiamente tenendo vive col tuo flauto!
Grazie!

Ambra ha detto...

Sai Annamaria, mia figlia suona l'organetto diatonico, naturalmente non è la fisarmonica ma fa parte degli strumenti legati a danze e musiche popolari. Quando la sento suonare, la sua musica mi trasmette una gioia infinita.
Questo pezzo di Galliano che tu hai inserito nel post è davvero un esempio sublime di quanto versatile possa essere la fisarmonica e quanto profondamente penetra nell'anima.

Annamaria ha detto...

Ciao, Ambra!
Ma allora anche tu hai una famiglia musicale!
Qui il merito è tutto di Mirco che mi ha dato degli spunti. Così mi sono sguinzagliata a cercare in questo settore e ho trovato brani pregevolissimi.
Questo Galliano è il primo, ma non sarà l'ultimo!
Grazie!

Seguace di Gesù ha detto...

Cara Annamaria è uno strumento affascinante, è un grande protagonista del tango, di cui Astor Piazzolla è uno dei grandi compositori.

Ti auguro una settimana piena di luce, sorrisi e angolini di cielo dove riposare! Felice settimana!

Sandra M. ha detto...

Un virtuoso, questo fisarmonicista! Ho due amiche che suonano la fisarmonica nell'orchestra folk"La Rumorosa" (ne ho parlato nel blog) e mi piace il suono di questo strumento. per un breve periodo ho anche io tentato con l'organetto diatonico ...tutto "a orecchio" ed ero bravina. Ma , ahimé, non sono mai riuscita ad essere costante ...chitarra, organetto, pianoforte...

Annamaria ha detto...

Ciao, Mirta! Vero ciò che dici: la fisarmonica è anche una grande protagonista del tango.
Grazie dei tuoi auguri di buona settimana che ricambio con affetto!

Annamaria ha detto...

Sandra, che mi dici, anche musicista sei oltre a tutto il resto??!!
Dai, riprendi almeno uno strumento!!!!
Abbracci!

Mirco ha detto...

Piazzolla disse (cito a memoria, non ricordo testualmente) che ascoltare la Musica è ascoltare una voce dal Paradiso, ma imparare uno strumento è diabolico...

E in effetti è così: leggere uno spartito, imparare uno strumento, saper suonare un brano è frutto di prove, riprove e ore di lavoro, spesso senza una gratificazione immediata.

Quando si sente suonare un brano, anche semplice, non si è consapevoli giustamente che per riuscire ad eseguire una volta bene quel brano è perchè è stato studiato 100 volte, se non 1000

Il mio Maestro di Musica è solito ripetere infatti che "...tra tutti gli artisti, noi musicisti siamo quelli più messi alla prova: uno scultore infatti fa un'opera e quella rimane lì, immutata. Un pittore idem! Ma noi, noi ogni volta dobbiamo dimostrare a noi stessi e agli altri che sappiamo suonare! E una sola steccata cancella il buon ricordo precedente..."

:-)


Però...però...quando un brano l'hai fatto così tante volte che riesci a viverlo dentro...ecco, quella volta, quella suonata ti dona una tale gioia che ti fa dimenticare quanto hai sudato dietro quel pezzo

Adesso mi fermo...perchè se comincio a parlare... :-D

Annamaria ha detto...

Mirco, grazie del tuo entusiasmo e della tua competenza che nascono dall'esperienza diretta sul campo.

E' vero: la musica ogni volta che suoni ti mette alla prova e la gioia che ti dà è frutto di un lavoro durissimo.
Ma poi, riuscire a "VIVERLA DENTRO" è impagabile e - come hai ricordato citando Piazzolla - è ascoltare una voce dal Paradiso!...
Grazie ancora!!!