venerdì 24 giugno 2011

Un Bach quasi a passo di danza

Si avvicina a grandi passi la fine di giugno e, per chi può, l'inizio di un periodo di vacanza.
Inutile dire che, per tanti, quella delle ferie è un'attesa sempre piena di gioia, anche se la vigilia della partenza talora diventa una giornata campale, con mille incombenze da sbrigare prima di andarsene tranquilli senza aver dimenticato niente.


Ma poi, una volta via, si riesce - come si suol dire - a "staccare la spina" ?
Confesso che, fino a quando lavoravo, ho sempre fatto molta fatica: non credo di esagerare se dico che mi serviva almeno una settimana di decompressione, durante la quale affioravano tutti i malesseri e i malumori del mondo, quasi fosse lo scotto da pagare dopo un anno di lavoro che, se per certi aspetti era appassionante, per altri aveva ritmi convulsi.

Era stress che doveva uscire, mi dicevano.

Poi, una mattina mi svegliavo e all'improvviso stavo bene: il cielo azzurro era azzurro e il sole era il sole, nel senso che - finalmente - ero capace di goderne con la semplicità di chi riesce a vivere il presente in pienezza, senza sentirsi trascinato indietro a rimuginare il passato o già ansiosamente proiettato in avanti a preoccuparsi del futuro.

Godere il presente e basta, ecco la vera vacanza! Senza affannarsi, però, nè strafare col rischio di rientrare più stanchi di prima. Una vacanza infatti dovrebbe ritemprare anche lo spirito, donare tranquillità e distensione, restituire calma e leggerezza.

Così, a chi va in ferie auguro di potersi staccare, una volta tanto, dai rumori e assaporare invece l'incanto dei suoni: dalla voce del silenzio - magari il silenzio che si vive in montagna, rotto solo dal fragore di una cascata o dal soffio del vento - a quella della musica.
Per questo, ho postato la foto in alto, perchè mi riporta alle vacanze e al fascino del silenzio: cliccateci sopra, s'ingrandisce e vi potrete distendere sul verde dell'erba, sentirne il tocco di freschezza, contemplare in perfetta solitudine la pace della radura più lontana e poi levare lo sguardo verso le cime.

Per questo, ho postato uno straordinario Bach, un brano che dilata l'anima e le consente di riacquistare un respiro più sereno, riprendere un ritmo più disteso, ricongiungersi in pieno al nostro essere.
L'Adagio dal "Concerto per violino e oboe BWV 1060" si snoda infatti come un canone le cui voci si susseguono lente, inanellandosi quasi a ritmo di danza, in un incantevole dialogo tra i due strumenti solisti.

E' questa musica - insieme con la foto - il mio augurio per chi nei prossimi mesi partirà, ma anche per chi resterà a casa: basterà contemplare l'immagine e aprire l'audio del computer; o starsene ad occhi chiusi custodendo tutto nell'anima e lasciando che quel ritmo ci pervada, prima nel respiro, poi nella pulsazione del cuore e nel sangue, finchè non saremo totalmente portati dalle note.

Buon ascolto!

14 commenti:

Krilù ha detto...

Uno stupendo e rilassante paesaggio alpino che nel giro di qualche settimana spero di poter ammirare dal vivo. E quando sono lassù, fra le mie adorate cime, le voci e i silenzi della montagna io li vivo e li assaporo perfino sulla pelle.
Intanto mi godo questa musica celestiale, ringraziandoti con un abbraccio, per questo bellissimo post, che ho molto apprezzato.

Carmine ha detto...

ci sono tanti modi di andare lontano anche la musica aiuta

Leonardo ha detto...

Ho sempre amato la montagna, mi ci portavano i miei genitori e quella speciale "attrazione" continua imperterrita tuttora.
Questo Bach che hai postato è la sua perfetta colonna sonora,grazie!

Buon fine settimana.

Ambra ha detto...

Hai proprio ragione.Questa bellissima immagine e la tua musica entrano davvero nel corpo e nell'anima lasciando che la loro carezza benefica purifichi anima e corpo.

Annamaria ha detto...

Grazie Krilù!
E' proprio un paesaggio rilassante, come lo è questo Bach che ti resta dentro a lavorarti l'anima!
Ciaooo!

Annamaria ha detto...

Benvenuto qui Carmine, e grazie dei tuoi bellissimi itinerari di viaggio!

Annamaria ha detto...

Sirio, sono contenta che si avverta la rispondenza tra la serenità del paesaggio e quella di questa musica!
Grazie di essere passato di qui!

Annamaria ha detto...

Ciao Ambra! Hai detto bene: questa musica purifica.
A me suscita un impulso di danza, fa danzare l'anima purificandola, appunto, da tutti i pesi quotidiani e restituendole leggerezza.
Grazie!

Gianna ha detto...

Gioire in musica...titolo perfetto al tuo blog, cara Annamaria.
Il paesaggio montano rilassa e acquieta gli animi...

Annamaria ha detto...

Sì Gianna, effettivamente è un titolo azzeccato!
Buona giornata!

aaaa ha detto...

Ciao Annamaria e Amici, è proprio un passo di danza felpato, ci vorrebbe un buon impianto Hi Fi per mettere in risalto tutto il gioco del basso che dà il ritmo ai ricami dell' oboe, Bach è sempre e solo Bach; unico, inarrivabile eccelso; la foto mi ricorda moltissimo angoli della verde Valsassina dove risiedo, e da tre giorni il cielo è da cartolina. . . .
Ciao.

Annamaria ha detto...

Sì, Francesco, Bach è proprio unico ed eccelso.
Purtroppo non tutte le registrazioni su youtube hanno un audio perfetto, ma gli altoparlanti del mio computer hanno una buona resa!
Grazie!

Lara ha detto...

Bach, la mia passione.
Cara Annamaria grazie per il video e la deliziosa musica che hai proposto.
Un abbraccio,
Lara

Annamaria ha detto...

Grazie a te, Lara!
Questo Bach ti resta dentro e ti accompagna con dolcezza.
Buona giornata!